Città scomparse del Lazio arcaico

Città scomparse del Lazio arcaico
L'antico Latium vetus ed i suoi principali centri abitati
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Amministrazione
PatrimonioLatium vetus
EnteRegione Lazio

Le città scomparse del Lazio arcaico sono i numerosi centri urbani esistenti nell'antico Latium prima della progressiva conquista da parte di Roma. Le fonti antiche riportano circa cinquanta antichissime comunità, fiorite nel Latium vetus durante l'età del bronzo, in gran parte distrutte o ridotte ai minimi termini nel corso della prima grande espansione territoriale romana dell'età regia di Roma.

Introduzione

Le città del Latium vetus sopravvissute alla conquista romana

Lo stesso argomento in dettaglio: Latium vetus.

Solo a partire dalla fine del V secolo a.C., le città conquistate durante la successiva estensione dello Stato romano furono non più distrutte, ma annesse politicamente.

Si trattava generalmente delle città più lontane da Roma, alle quali l'espansione romana giunse solo in un'epoca successiva; esse divennero municipia, sia di diritto romano (optimo iure) che di diritto latino (latini nominis), restando talvolta città importanti fino alla piena età storica e alcune anche oltre.

È il caso ad esempio di Anxur (Terracina), Tibur (Tivoli), Cora (Cori), Capena (nel comune di Capena), Nomentum (Mentana), Praeneste (Palestrina),[1] Lanuvium (Lanuvio), Velitrae (Velletri), Gabii,[1] Ardea, Aricia (Ariccia), Tusculum (presso Frascati) e anche di Lavinium[2] (Pratica di Mare, nel comune di Pomezia).

Le città scomparse in seguito alla conquista romana

Le città più numerose, quelle specificamente oggetto di questa voce, invece scomparvero completamente in epoche più o meno arcaiche: si tratta in genere delle più vicine a Roma, che furono conquistate per prime e distrutte, e di esse spesso conosciamo addirittura solamente i nomi, tramandati dalle fonti antiche.

Le fonti storiche

Plinio il Vecchio

L'elenco più ampio di città scomparse del Lazio arcaico che ci sia stato tramandato è quello fornito da Plinio il Vecchio[3], il quale cita "LIII populi" di cui alla sua epoca (I secolo d.C.) non rimaneva traccia. L'elenco non è tuttavia organico, essendo diviso in due parti: inizialmente vengono citate, senza un ordine preciso, le città del Lazio in generale con il loro nome, mentre di seguito si elencano in ordine alfabetico le popolazioni cittadine dell'area albana, citate con il nome degli abitanti, definiti nell'insieme "populi albenses":

«Inoltre, nella prima regione si trovavano un tempo le seguenti città famose: nel Lazio Satrico, Pomezia, Scaptia, Politorio, Tellena, Tifata, Cenina, Ficana, Crustumeria, Ameriola, Medullo, Cornicolo, Saturnia nel sito della Roma attuale, Antipoli – l'attuale Gianicolo, che fa parte di Roma –, Antenne, Camerio, Collazia, Amitino, Norbe, Sulmone, e le popolazioni albane, che insieme a queste città solevano prendere la carne sul monte Albano: Albani, Esolani, Acciensi, Abolani, Bovetani, Bolani, Cusuetani, Coriolani, Fidenati, Foreti, Ortensi, Latiniensi, Longani, Manati, Macrali, Muniensi, Numiniensi, Ollicolani, Ottolani, Pedani, Poletaurini, Querquetulani, Sicani, Sisolensi, Toleriensi, Tiziensi, Vimitellari, Veliensi, Venetolani, Vitellensi.»

Nelle due liste si riscontrano evidenti discordanze: le città nominate realmente non sono cinquantatré, ma cinquanta, e anche inserendo le città scomparse di Apiolae e di Amyclae, citate a parte, la cifra totale non risulta ugualmente. Il numero cinquantatré potrebbe essere un errore di Plinio; alternativamente si potrebbe ipotizzare che all'epoca di Plinio fosse stato tramandato il numero ma non il nome di tutte le città scomparse. Solo di poche di queste città si è peraltro potuto individuare con una certa sicurezza il sito, e di pochissime esistono tracce più o meno importanti.

Le ultime due città citate da Plinio nel suo primo elenco, Norba e Sulmo (Sermoneta), vennero distrutte solo nell'ambito della guerra civile tra Mario e Silla (I secolo a.C.) .

Il secondo elenco di Plinio passa invece in rassegna i cosiddetti "populi albenses", restringendo quindi l'ambito alle sole comunità che abitavano nella regione del mons Albanus (successivamente noto come Monte Cavo) o nelle zone limitrofe (Colli Albani). Questi popoli si erano riuniti con gli altri Latini del Latium vetus nella Lega Latina, di cui era fulcro il santuario di Giove Albano sul mons Albanus, dove periodicamente si riunivano per celebrare la festa delle feriae latinae, con il sacrificio di un toro bianco, le cui carni venivano quindi ripartite tra i rappresentanti delle varie città lì riuniti, consumate in un banchetto comunitario. Alla fine delle celebrazioni una parte di queste carni veniva portata nella propria città da ognuno di questi rappresentanti.

Alcune località desumibili dall'elenco dei trenta popoli albani di Plinio non risultano attestate in nessun'altra fonte, e in alcuni casi esistono persino dispute filologiche sulla corretta versione del loro nome. Va precisato che tali località potevano non avere dignità o titolo di città, come pure è possibile che i "populi albenses" nominati da Plinio non prendessero tutti il nome dalle rispettive località.

Altre fonti antiche

Dionigi di Alicarnasso nelle Romanae Antiquitates, cita le ventinove città della Lega latina che, consoli Tito Larcio e Quinto Clelio Siculo (498 a.C.), si riunirono a Ferentino, dove anche per l'azione di Tarquinio il Superbo e Ottavio Mamilio, si coalizzarono contro Roma: contrariamente a Plinio l'elenco comprende sia città in seguito scomparse, sia città esistenti ai suoi tempi. In questo caso le città latine citate[4] erano: Ardea, Aricia, Bovillae, Bubentum, Cora, Carventum, Circeii, Corioli, Corbio, Cabum, Fortinea, Gabii, Laurentum, Lanuvium, Lavinium, Labici, Nomentum, Norba, Praeneste, Pedum, Querquetula, Satricum, Scaptia, Setia, Tibur, Tusculum, Tolerium, Tellenae, Velitrae.

Anche il geografo Strabone cita il nome di alcune città del Lazio scomparse alla sua epoca (fine del I secolo a.C. - inizi del I secolo d.C.), ma senza fornirne un elenco organico: in particolare nomina Collatia, Antemnae, Fidenae e Labicum come ridotte ai suoi tempi a semplici villaggi o a possedimenti agricoli privati.[5] Cita inoltre Apiolae e Suessa descrivendo l'espansione romana nella pianura Pontina a danno dei Volsci, a cui tali città erano appartenute, mentre di seguito, parlando dello stanziamento degli Equi, cita Alba Longa, implicitamente considerata non più esistente. Tra le città situate presso i Colli Albani nomina Tellenae, che Plinio pochi decenni più tardi elenca tra le città ai suoi tempi scomparse.

Infine lo storico Tito Livio cita a più riprese molte antiche città latine poi scomparse, coinvolte nelle vicende più antiche di Roma, narrate nei primi libri della sua opera Ab Urbe Condita.

I resti archeologici

Solo poche delle città scomparse del Lazio arcaico citate dalle fonti sono sufficientemente conosciute anche per i resti archeologici: si tratta essenzialmente di Satricum, Politorium, Tellenae, Ficana, Crustumerium, Corniculum, Antemnae, Collatia, Fidenae, Pedum e Querquetulum. Di altre al contrario, anche quando nelle fonti storiche si riportino numerose notizie, permangono dubbi persino sulla precisa identificazione della località (Alba Longa, Apiolae, Pometia, Corioli).

Qui di seguito saranno passate in rassegna più dettagliatamente le città citate nell'elenco di Plinio, come detto il più completo, per le quali le fonti antiche abbiano tramandato almeno qualche notizia, e la nostra conoscenza non si limiti puramente a un semplice nome.

Le città del primo elenco pliniano

Il Latium vetus con le città di Caenina, Antemnae, Crustumerium, Medullia, Fidene e Veio, prime rivali della Roma di Romolo nell'VIII secolo a.C.

Amitinum

Era un centro situato a est di Roma, sui monti Cornicolani, presso Corniculum, come sembra attestato dal rinvenimento di un'epigrafe[6] che cita un "pagus amentinus" e dallo stesso Plinio il Vecchio.[7]

Antipoli

È un enigmatico nome che si riferisce forse a un insediamento arcaico situato sul Gianicolo. Questo colle nell'età più antica non era compreso all'interno della città di Roma, ma fu inserito solo successivamente, anche perché costituiva un importante baluardo strategico[8].

Antemnae

Lo stesso argomento in dettaglio: Antemnae.

Antemnae è un'antica città del Latium vetus[9] situata alla confluenza tra i fiumi Tevere ed Aniene, distante attorno ai 30 stadi da Roma[5]. Viene identificata con il Monte Antenne, successivamente all'interno di Villa Ada nel comune di Roma. Era la capitale del popolo degli Antemnati.

Caenina

Lo stesso argomento in dettaglio: Caenina.

Caenina fu una città del Latium, una tra le più antiche ma anche di minor importanza. I suoi abitanti erano detti caeninenses. La si situa sulla sponda sinistra del fiume Aniene, 10 km prima della sua foce nel Tevere.

Cameria o Camerium

Era una città latina situata a nord-est di Roma; è citata da varie fonti riguardanti l'età monarchica[10]. La città è menzionata da Plutarco contro la quale Romolo avrebbe combattuto, ucciso 6.000 dei suoi abitanti ed installato una colonia romana, sedici anni dalla fondazione di Roma.[11] Potrebbe essere stata una colonia di Alba Longa.

La città, che come tante altre città latine, si era ribellata alla supremazia di Roma alla morte di Anco Marzio, si arrese ai romani guidati da Tarquinio Prisco, dopo che questo aveva conquistato con la forza Corniculum, e ne aveva tratto i superstiti come schiavi a Roma.[12]

Fu definitivamente distrutta nel 502 a.C. dai Romani guidati dal console Opitero Verginio Tricosto.[13]

Collatia

Lo stesso argomento in dettaglio: Collatia.

Collatia è collocata da Strabone a circa trenta stadi da Roma e viene citata tra le antiche città del Lazio ridotte all'epoca dell'autore a semplici villaggi o tenute agricole.[5]

Corniculum

Lo stesso argomento in dettaglio: Corniculum.

Corniculum è stata localizzata nella località di Montecelio nei Monti Cornicolani, a cui avrebbe dato il nome. Situata nell'ager Tiburtinus, era probabilmente città sabina, anche se le evidenze storiche in materia sono carenti. Il nome del città è riconducibile alla conformazione delle due colline adiacenti che le unisce proprio come una coppia di piccoli corni.

Crustumerium

Lo stesso argomento in dettaglio: Crustumerium.

Crustumerium o Crustumeria è un'antica città del Lazio, capitale del popolo dei Crustumini, identificata con il centro antico individuato e solo in parte scavato in località Marcigliana Vecchia, a nord di Roma, lungo la via Salaria presso Settebagni[14].

Ficana

Lo stesso argomento in dettaglio: Ficana.

Ficana è un'antica città del Lazio, identificata con il centro antico individuato nella zona di Acilia (periferia sud-ovest di Roma), sulle piccole alture di monte Cugno, ridotto a una collinetta ma un tempo più scosceso e posto a dominare strategicamente il fiume Tevere[15].

Medullum o Medullia

Secondo Hubert Zehnacker[senza fonte] si sarebbe trovata presso Sant'Angelo Romano, sulla riva destra del fiume Aniene. Si tratta tuttavia di una teoria priva di grande fondamento.

Medullia divenne colonia romana sotto il regno di Romolo. Quindi, sotto il regno di Tullo Ostilio, durante gli scontri con le città latine, che si opponevano alla pretesa di Roma di governare sopra tutte queste, per aver Roma sconfitto e distrutto Alba, Medullia subì l'assedio e la conquista da parte dei romani.[16]

La città fu quindi riconquistata nuovamente da Anco Marzio, a prezzo di quattro anni di durissimi combattimenti, dopo che la città aveva nuovamente defezionato passando ancora una volta ai Latini.[17]

Nel 494 a.C. si ribellò ai romani, alleandosi con i Sabini.[18]

Politorium

Lo stesso argomento in dettaglio: Politorium.

Politorium, antica città del Lazio, identificata con il centro arcaico rinvenuto negli scavi della località di Castel di Decima, nella periferia sud-est di Roma. Manca tuttavia una conferma epigrafica che confermi con certezza la localizzazione.

Satricum

Lo stesso argomento in dettaglio: Satrico.

Era un'importante città latina, situata lungo il fiume Astura, in località Le Ferriere nel Comune di Latina.

Saturnia

È un altro nome assai enigmatico: potrebbe riferirsi a un insediamento di estrema antichità, situato su un'area occupata più tardi dalla stessa città di Roma: secondo Varrone[19] si sarebbe trovata sul Campidoglio, ai piedi del quale sarebbe esistito un santuario dedicato al dio Saturno, mentre Ovidio nei Fasti[20] attribuisce il nome a Roma stessa. Su questa base si è ipotizzata una connessione con il "nome segreto" di Roma, sulla presunta e misteriosa esistenza del quale ci informano varie fonti antiche. Si sarebbe trattato di un nome rituale, la conoscenza del quale sarebbe dovuta restare nota solo ai sacerdoti di rango più elevato; doveva rimanere segreto per evitare che, pronunciato a sproposito, attirasse la sventura sulla città. Si pensa che la dea Angerona avesse tra le sue funzioni anche quella di proteggere la segretezza di tale nome. Tuttavia, che questo nome fosse proprio "Saturnia" resta pura speculazione.

Scaptia

Secondo Tito Livio[21] avrebbe dato il suo nome alla tribù Scaptia. Per la sua collocazione si è ipotizzata la piana sottostante Tivoli oppure Passerano[22].

Suessa Pometia

Lo stesso argomento in dettaglio: Suessa Pometia.

Pometia o Suessa Pometia[23] è citata da numerosi autori antichi[24], ma rimane priva di precisa localizzazione: si è ipotizzato per le moderne Cisterna di Latina e Borgo Podgora. La moderna città di Pomezia, fondata negli anni trenta del XX secolo, ne riprende infatti solo il nome.

Tellenae

Lo stesso argomento in dettaglio: Tellenae.

Secondo la mitologia romana, fondata dagli Aborigeni in conseguenza del rito della primavera sacra,[25] fu distrutta dai romani guidati da Anco Marzio durante l'espansione di Roma verso il mare nel VII secolo a.C., mentre la popolazione sarebbe stata trasferita sull'Aventino.[26]

Tifata

Lo stesso argomento in dettaglio: Tifata (città del Latium Vetus).

Di ignota collocazione, avrebbe dato il nome alla "curia Tifata", istituita secondo la tradizione all'epoca di Romolo[27].

Le località desumibili dai populi albenses citati da Plinio

Lo stesso argomento in dettaglio: Populi Albenses.

Alba Longa

Lo stesso argomento in dettaglio: Alba Longa.

Gli Albani sono il primo popolo citato nell'elenco pliniano. Alba fu con ogni probabilità la città principale e più grande di tutto il Latium vetus per tutta l'età arcaica,[28] al centro della regione e sede santuario federale;[23] la città dava inoltre il suo nome al monte soprastante (il mons Albanus, poi noto come Monte Cavo) e al lago sottostante (il lacus Albanus, poi noto come lago Albano).

«Qui i Romani, riunendosi insieme tutti i magistrati, fanno sacrifici a Giove, insieme ai Latini. Per tutta la durata della cerimonia, mettono a capo della città un giovane di famiglia patrizia.»

Alba è indissolubilmente legata alle leggende più antiche riguardanti la fondazione di Roma[29] e i suoi primi secoli di vita. Sarebbe stata fondata da Ascanio, figlio di Enea,[5] trent'anni dopo la fondazione di Lavinium. Dalla sua casa regnante sarebbe provenuto il fondatore eponimo di Roma, Romolo. Secondo la tradizione, quando a Roma era re Tullo Ostilio, nella prima metà del VII secolo a.C., le due città avrebbero iniziato ad avere rapporti conflittuali tra loro e Alba sarebbe stata alla fine distrutta dai Romani. Strabone[23] accenna a questi fatti e aggiunge che durante la distruzione il santuario della città sarebbe stato risparmiato e, dopo la fine della città gli Albani sarebbero stati dichiarati cittadini romani.

Il sito esatto della città antica non si è potuto identificare con certezza: esistono ipotesi che l'identificano con Castel Gandolfo, sulle pendici del Monte Cavo. Al momento della sua scomparsa conservava probabilmente il carattere di abitato sparso. La memoria del nome rimase tuttavia viva: quando Settimio Severo ricavò dalla grande villa costruita da Domiziano in quello che era stato il circondario di Alba, un accampamento destinato ad accogliere la II Legio Partica, esso fu chiamato "Castra Albana", e da esso si sviluppò nella tarda antichità la città di Albano Laziale.

Bola

Lo stesso argomento in dettaglio: Bola.

Città dei Latini, situata tra Labicum e Praeneste, citata da Virgilio nell'Eneide[30] e chiamata Bolae da Livio[31].

Corioli

Lo stesso argomento in dettaglio: Corioli.

Città latina, di incerta ubicazione; probabilmente situata presso le pendici sud-ovest dei Colli Albani o fra le odierne Genzano e Cecchina, non lontano da Lanuvium o in corrispondenza del paese di Cori, fu conquistata dai Volsci nella prima metà del V secolo a.C.. La città è legata alle vicende dell'eroe romano Coriolano, che da essa riprese il suo cognomen.

Fidenae

Lo stesso argomento in dettaglio: Fidenae.

A differenza di alcune delle precedenti, è una città la cui ubicazione è determinata con certezza, lungo la via Salaria poche miglia a nord di Roma. Il centro, diviso in due parti dalla moderna trincea ferroviaria, corrisponde alla Borgata Fidene, nella vecchia Tenuta Serpentara, poi detta Villa Spada, lungo la via Salaria, successivamente inglobata dalla capitale.

Secondo la tradizione sarebbe stata fondata da Alba Longa. Per lungo tempo fu contesa tra Roma e gli Etruschi di Veio; successivamente entrò in conflitto con Roma, che già in precedenza ne aveva fatto una sua colonia, e fu da essa distrutta. Anche per Fidenae, come per altre antiche città scomparse, la distruzione non fu completa, e dopo il saccheggio e la devastazione, che le arrecarono un colpo così duro da ridurla, a quanto sembra, a un semplice villaggio,[5][32] venne da Roma promossa a Municipium per la diretta gestione del territorio che aveva dominato da città indipendente e di quello della scomparsa Crustumerium.

Longula

Lo stesso argomento in dettaglio: Longula.

Corrisponde all'odierna località di Buon Riposo[33], nel territorio comunale di Aprilia in cui sorgono anche i resti di Polusca (a Campoleone) e insediamenti Rutuli a Casalazzara. Longula, inizialmente città latina, occupata dai Volsci, fu riconquistata dai romani. Longula appare anche come luogo di un importante scontro della seconda guerra sannitica.

Pedum

Una delle più importanti città della Lega Latina, era situata tra Tibur e Praeneste, presso l'odierna Gallicano nel Lazio.

Venne conquistata dai Romani prima ad opera di Coriolano[34] e quindi definitivamente nel 338 a.C. In seguito decadde.

Querquetulum

Citata anche da Dionigi di Alicarnasso[4], è dai più identificata con Corcolle, tra Tivoli e Gallicano nel Lazio. Nel nome stesso di questo piccolo villaggio peraltro si potrebbe intravedere una abbastanza probabile sopravvivenza dell'antico. Nelle vicinanze di Corcolle sono venuti alla luce dei materiali dall'età del ferro fino al II secolo a.C., tra cui oggetti votivi riferibili a un tempio connesso con una fonte.

Tolerium

Lo stesso argomento in dettaglio: Tolerium.

Di incerta localizzazione, secondo Antonio Nibby corrisponde a Valmontone, fece parte della Lega Latina[4].

Vitellia o Vetelia

Lo stesso argomento in dettaglio: Vitellia (città antica).

Si trovava sul confine tra Latini ed Equi e viene citata da Svetonio[35] a proposito delle origini dell'imperatore Vitellio, a causa della somiglianza del nome.

Città menzionate al di fuori delle due liste pliniane

Apiolae

Lo stesso argomento in dettaglio: Apiolae.

Apiolae antica cittadella dei Latini distrutta dal re di Roma Tarquinio Prisco e localizzata dagli archeologi, tra Pavona e Albano Laziale[36], fu conquistata e distrutta dai romani condotti da Tarquinio Prisco.[23]

Note

  1. ^ a b Strabone, V, 3, 10.
  2. ^ Strabone, V, 3, 5.
  3. ^ Plinio, III, 68-69.
  4. ^ a b c Dionigi di Alicarnasso, V, 61.
  5. ^ a b c d e Strabone, V, 3, 2.
  6. ^ CIL VI, 251.
  7. ^ Plinio, III, 52.
  8. ^ Livio, I, 33; Cassio Dione, XXXVII, 23.
  9. ^ Plutarco, 17, 1.
  10. ^ Livio, I, 38; Dionigi di Alicarnasso, II, 50; III, 51; Plutarco, 24.
  11. ^ Plutarco, 24, 3-5.
  12. ^ Dionigi di Alicarnasso, III, 51, 2.
  13. ^ Dionigi di Alicarnasso, V, 49.
  14. ^ Quilici e Quilici Gigli 1980.
  15. ^ Quilici Gigli 1971; vedi anche Menghi 2003.
  16. ^ Dionigi di Alicarnasso, III, 34, 5.
  17. ^ Dionigi di Alicarnasso, III, 38.
  18. ^ Dionigi di Alicarnasso, VI, 34.
  19. ^ Varrone, V, 42; vedi anche Dionigi di Alicarnasso, I, 34; II, 1 e Festo, 430 (Lindsay).
  20. ^ Ovidio, VI, 31.
  21. ^ Livio, VIII, 17.
  22. ^ Secondo un'ipotesi formulata da Hubert Zehnacker.
  23. ^ a b c d Strabone, V, 3, 4.
  24. ^ Catone, 58, P; Cicerone, De re publica, II, 44; Dionigi di Alicarnasso, IV, 50 e VI, 29.
  25. ^ Dionigi di Alicarnasso, I, 16, 5.
  26. ^ Livio, I, 33; Dionigi di Alicarnasso, III, 38.
  27. ^ La notizia è tramandata dallo Pseudo-Festo (503 L).
  28. ^ Floro, I, 1.4.
  29. ^ Virgilio, I, 271; Livio, I, 29-30
  30. ^ Virgilio, VI, 775.
  31. ^ Livio, IV, 49.
  32. ^ Cicerone, De lege agraria, II, 96; Orazio, I, 11, 8.
  33. ^ Nibby 1848, pp. 326-331.
  34. ^ Livio, II, 39; Dionigi di Alicarnasso, VIII, 19 e 26; Plutarco, Vita Coriolani, 28.
  35. ^ Svetonio, 1.
  36. ^ De Rossi 1970.

Bibliografia

Fonti primarie
Fonti secondarie
  • Civiltà del Lazio primitivo, catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni), Roma, Multigrafica, 1976.
  • Mauro Cristofani (a cura di), La Grande Roma dei Tarquini, catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni, 12 giugno-30 settembre 1990), Roma, L'Erma di Bretschneider, 1990. ISBN 88-7062-684-9.
  • Giovanni Maria De Rossi, Apiolae (Forma Italiae, Regio I, vol. IX), Roma, De Luca, 1970.
  • Oberdan Menghi, Ficana: una pietra miliare sulla strada per Ostia, in Forma Urbis, n. 1, 2003, pp. 33-40.
  • Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' Dintorni di Roma, I, Roma, Tipografia delle Belle Arti, 1848.
  • Lorenzo Quilici, Collatia (Forma Italiae, Regio I), Roma, De Luca, 1974.
  • Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli, Antemnae (Latium vetus 1), Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche, 1978.
  • Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli, Crustumerium (Latium vetus 2), Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche, 1980.
  • Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli, Fidenae (Latium vetus 5), Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche, 1986.
  • Stefania Quilici Gigli, Nota topografica su Ficana, in Archeologia Classica, vol. 23, 1971, pp. 26-36.

Voci correlate

Read other articles:

Virgilkapelle Kapel Vergilius atau Virgilkapelle adalah ruang bawah tanah yang terletak bersebelahan dengan katedral Stephansdom di kota Wina. Ruangan ini memiliki bentuk persegi panjang (dengan ukuran 6 x 10). Kini ruangan ini terletak sekitar 12 m di bawah permukaan Stephansplatz. Sejarah kapel ini tidak diketahui secara pasti. Arsitekturnya dapat ditilik kembali ke awal abad ke-13. Pada masa ini, Friedrich II (1230-1246), Adipati terakhir dari Wangsa Babenberg, adalah orang yang menguasai ...

 

 

3-Metilpentana Nama Nama IUPAC 3-Metilpentana Nama lain Dietilmetilmetana Penanda Nomor CAS 96-14-0 Y Model 3D (JSmol) Gambar interaktif 3DMet {{{3DMet}}} ChEMBL ChEMBL357767 Y ChemSpider 7010 Y Nomor EC Nomor RTECS {{{value}}} CompTox Dashboard (EPA) DTXSID8052647 InChI InChI=1S/C6H14/c1-4-6(3)5-2/h6H,4-5H2,1-3H3 YKey: PFEOZHBOMNWTJB-UHFFFAOYSA-N YInChI=1/C6H14/c1-4-6(3)5-2/h6H,4-5H2,1-3H3Key: PFEOZHBOMNWTJB-UHFFFAOYAC SMILES CC(CC)CC Sifat Rumus kimia C6H...

 

 

Canterbury-Bankstown Bulldogs Berkas:Canterbury-Bankstown Bulldogs logo.svg Informasi klub Nama penuh Canterbury Bankstown Bulldogs District Rugby League Club Nama panggil Bulldogs, Canterbury, The Doggies, The Berries, Dogs Didirikan 1935 Detail terkini Lapangan ANZ Stadium (83.500 (berkurang hingga 40.000 selama pertandingan klub)) CEO Todd Greenberg Pelatih Kevin Moore Kapten Andrew Ryan Kompetisi National Rugby League 2009 Finalis Awal Warna kandang Warna tandang Musim terkini Records Ke...

Euro Bowl redirects here. For rugby, see Euro Bowl (rugby league). Not to be confused with EuroCup (disambiguation). EurobowlEurobowl VIII in 1994, Bergamo Lions vs. London Olympians.In operation1986–2019Number of bowls33Television partner(s)EurosportMost bowl appearancesVienna Vikings (10)Most bowl championshipsNew Yorker Lions (6)Last championship game8 June 2019Websitehttp://www.eurobowl.info The Eurobowl was the championship final game of a tournament style playoff to determine the cham...

 

 

1954 filmSheep AhoyTitle cardDirected byCharles M. JonesStory byMichael MalteseProduced byEdward Selzer (uncredited)StarringMel BlancMusic byMilt FranklynAnimation byRichard ThompsonAbe LevitowLayouts byMaurice NobleBackgrounds byPhilip DeGuardColor processTechnicolorProductioncompanyWarner Bros. CartoonsDistributed byWarner Bros. PicturesThe Vitaphone CorporationRelease dateDecember 11, 1954Running time6 minutes and 40 secondsLanguageEnglish Sheep Ahoy is a 1954 Warner Bros. Merrie Melodies ...

 

 

Tibeto-Burman language spoken in India This article should specify the language of its non-English content, using {{lang}}, {{transliteration}} for transliterated languages, and {{IPA}} for phonetic transcriptions, with an appropriate ISO 639 code. Wikipedia's multilingual support templates may also be used. See why. (December 2022) Not to be confused with Tiwa language (United States). TiwaLalungতিৱা (লালুং)Native&...

Questa voce o sezione sull'argomento militari statunitensi non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Anthony WayneSoprannomeMad Anthony NascitaEasttown, 1º gennaio 1745 MortePresque Isle, 15 dicembre 1796 Dati militariPaese servito Stati Uniti d'America Forza armataEsercito continental...

 

 

Caroline d'Ansbach Caroline d'Ansbach (1730) par Michael Dahl.Titre Reine consort de Grande-Bretagne et d'Irlande 11 juin 1727 – 20 novembre 1737(10 ans, 5 mois et 9 jours) Données clés Prédécesseur Georges de Danemark Successeur Charlotte de Mecklembourg-Strelitz Biographie Dynastie Maison de Hohenzollern Nom de naissance Wilhelmine Charlotte Karoline von Brandenburg-Ansbach Naissance 1er mars 1683Ansbach (Principauté d'Ansbach) Décès 20 novembre 1737 (à 54 ans...

 

 

American politician (1890–1969) Pappy O'Daniel redirects here. For the fictional character of the same name, see O Brother, Where Art Thou? Not to be confused with William L. O'Daniel. W. Lee O'DanielO'Daniel c. 1938United States Senatorfrom TexasIn officeAugust 4, 1941 – January 3, 1949Preceded byAndrew Jackson HoustonSucceeded byLyndon B. Johnson34th Governor of TexasIn officeJanuary 17, 1939 – August 4, 1941LieutenantCoke R. StevensonPreceded byJames V...

Russian nobleman and politician (1617–1700) You can help expand this article with text translated from the corresponding article in Russian. (October 2018) Click [show] for important translation instructions. Machine translation, like DeepL or Google Translate, is a useful starting point for translations, but translators must revise errors as necessary and confirm that the translation is accurate, rather than simply copy-pasting machine-translated text into the English Wikipedia. Do no...

 

 

1946 United States Senate elections ← 1944 November 5, 1946 1948 → 1947 (MS) →36 of the 96 seats in the United States Senate49 seats needed for a majority   Majority party Minority party   Leader Wallace White Alben Barkley Party Republican Democratic Leader since February 25, 1944 July 22, 1937 Leader's seat Maine Kentucky Seats before 39 56 Seats won 51 45 Seat change 12 11 Popular vote 15,489,926 12,062,433 Percentag...

 

 

Pour les articles homonymes, voir Paris-Saclay (homonymie). Établissement public d'aménagement Paris-Saclay Création 3 juin 2010 Personnages clés Valérie Pécresse, Philippe Van de Maele, Pierre Veltz, Christian Blanc, Martin Guesperau Forme juridique Établissement public d'aménagement (EPA) Siège social 6, boulevard Dubreuil, Orsay France Direction Martin Guespereau, Directeur général Activité Administration publique (tutelle) des activités économiques (d)[1],[2] Effectif ...

Pour les articles homonymes, voir Mann. Michael Thomas MannBiographieNaissance 21 avril 1919MunichDécès 1er janvier 1977 (à 57 ans)OrindaSépulture Cimetière de Kilchberg (d)Nationalités allemandeaméricaineDomicile Orinda (jusqu'en 1977)Formation Université Harvard (doctorat) (jusqu'en 1962)Activités Musicien, germaniste, professeurPère Thomas MannMère Katia MannFratrie Erika MannKlaus MannGolo MannMonika MannElisabeth Mann-BorgeseConjoint Gret Moser (d)Enfants Frido Mann (d)A...

 

 

اضغط هنا للاطلاع على كيفية قراءة التصنيف طيطوي أخضر الساق صوت الطائر noicon حالة الحفظ أنواع غير مهددة أو خطر انقراض ضعيف جدا [1] المرتبة التصنيفية نوع[2][3]  التصنيف العلمي  فوق النطاق  حيويات مملكة عليا  أبواكيات مملكة  بعديات حقيقية عويلم  كلوانيات...

 

 

Naval battle in 1000 in the Baltic Sea Battle of SvolderThe Battle of Svolder, by Otto SindingDate9 September 1000LocationIn Øresund or near RügenResult Allied victoryPartitioning of NorwayBacklash against ChristianityBelligerents Norway DenmarkSwedenJarls of LadeCommanders and leaders Olaf Tryggvason †Einar Tambarskjelve Svein ForkbeardOlaf the SwedeEirik HákonarsonStrength 11 warships 70+ warshipsCasualties and losses Heavy, all ships captured Reportedly heavy There are no det...

Company Columbia Data Products, Inc.Logo used since 2013Company typePrivateIndustryData securityFounded1976; 48 years ago (1976)FounderWilliam DiazHeadquartersAltamonte Springs, Florida, United StatesWebsitewww.cdpi.com Columbia Data Products, Inc. (CDP) is a company which produced the first legally reverse-engineered IBM PC clones. It faltered in that market after only a few years, and later reinvented itself as a software development company. History 1976–1986: As a hard...

 

 

Questa voce sugli argomenti chimici britannici e biochimici è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Richard Timothy Hunt Premio Nobel per la medicina 2001 Richard Timothy Hunt, meglio noto come Tim Hunt (Neston, 19 febbraio 1943), è un biochimico britannico, premio Nobel per la medicina insieme a Paul Nurse e Leland H. Hartwell per le loro scoperte sulle molecole proteiche che controllano la divisione delle cellule. Mentre studiava le uov...

 

 

Oreste GuaraldoNazionalità Italia Calcio Ruoloala destra CarrieraGiovanili  Cinzano Squadre di club1 1941-1943 Cinzano? (?)1943-1944 Casale13 (1)1945-1946 Torino11 (2)1946-1947→  Novara36 (9)1947-1948 Vogherese24 (2)1948-1950 Prato30 (7)1950-1951 Crema22 (8)1951-1952 Fanfulla22 (4)1952-1954 Cuneo60 (24)1954-1957 Ivrea57 (10) 1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.Il simbolo → ind...

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Male (disambigua). La tentazione di Cristo (1854) di Ary Scheffer (LA) «Si Deus est, unde malum? Si non est, unde bonum?» (IT) «Se Dio esiste, da dove [viene] il male? E se non esiste, da dove [viene] il bene?» (Leibniz[1]) Il male, nella sua opposizione al bene, è ciò che è dannoso, inopportuno, contrario alla giustizia, alla morale o all'onestà, ovvero ciò che è considerato in qualche modo indesiderabile.[2&...

 

 

North–south motorway in Poland Autostrada A1Autostrada BursztynowaRoute informationPart of E75 Length566.6 km (352.1 mi)Major junctionsFrom S6 near GdańskMajor intersections S5 near Grudziądz S10 near Toruń A2 near Stryków S8 near Tuszyn S8 and S12 (planned) near Piotrków Trybunalski S1 near Katowice International Airport in Pyrzowice S11 near Tarnowskie Góry (planned) A4 near GliwiceTo D1 border with Czech Republic LocationCountryPolandMajor citiesGdańsk, Grudziądz, ...