Sermoneta è un comune italiano di 10 044 abitanti[1] della provincia di Latina nel Lazio.
Il territorio comunale si estende tra l'Agro Pontino e i monti Lepini.
Tra le cime che si elevano, ci sono il Monte Carbolino e il Monte Furchia Vecchia.
Classificazione climatica: zona D, 1547 GR/G
Il territorio di Sermoneta fu popolato già in epoca arcaica. Nel suo territorio, nei pressi dell'attuale abbazia di Valvisciolo si pensa che sorgesse l'antica città volsca Sulmo, citata da Virgilio nell'Eneide.
Si è ipotizzato che l'espansione delle paludi pontine e le invasioni dei Saraceni abbiano spinto gli abitanti dell'antica Sulmo a trasferirsi nell'attuale Sermoneta, che viene citata con questo nome già nell'XI secolo.
Il castrum Sermineti, caduto agli inizi del XIII secolo sotto il dominio della famiglia Annibaldi, divenne possesso della famiglia Caetani: nel 1297 Pietro Caetani, conte di Caserta, l'acquistò grazie ai buoni uffici di papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani). I Caetani fecero di Sermoneta il centro dei loro domini nel Lazio meridionale, per via della fortunata posizione sulla via Pedemontana, arteria che aveva sostituito l'Appia nei collegamenti fra il Nord e il Sud dell'Italia. I sermonetani, per il controllo della strada e in particolare della dogana di passaggio, diedero appoggio ai Caetani nelle lotte contro la città di Ninfa e quindi contro la confinante Sezze. A questo periodo risale l'espansione del nucleo abitato medievale, molto ben conservato, in cui spiccano il Castello Caetani e la collegiata di S. Maria Assunta.
Dal 1499 al 1500 il castrum Sermineti fu sotto il dominio di papa Alessandro VI il quale, dopo averlo confiscato ai Caetani, nel 1500 ne vendette la signoria alla figlia Lucrezia Borgia. Sul finire del 1501 il dominio sul castrum fu acquistato dal figlio di lei Rodrigo d'Aragona, che per primo portò il titolo di duca di Sermoneta. Si deve a papa Alessandro VI l'ampia ristrutturazione del Castello Caetani, che assunse l'aspetto ancor oggi visibile; sotto il governo di Lucrezia Borgia fu redatto ed emanato, nel 1501, un nuovo Statuto comunale, la raccolta organica di leggi relative all'amministrazione locale edita nell'elegante codice miniato degli Statuta populi Sermonetani, che rimase in vigore fino al ritorno dei Caetani nel 1503.
In questo periodo nacque a Sermoneta il pittore Girolamo Siciolante (1521 - 1580 circa), del quale in loco si conservano tre dipinti: uno di essi proviene dall'abbazia di Valvisciolo, dove ornava l'altare maggiore; si ha anche notizia di un Giovanni Paolo da Sermoneta, pittore attivo a Cori nel 1527. A partire dal XVI secolo, con le prime opere di bonifica dell'Agro Pontino e la riapertura dell'Appia, la città iniziò un lento declino. Si pensa che abbia ospitato Leonardo da Vinci. Nel 1567 perse il titolo di capitale del ducato dei Caetani, che posero la loro sede centrale a Cisterna. Sermoneta continuò a essere una centro culturalmente vivace e a metà del Settecento diede i natali al pittore Antonio Cavallucci (Sermoneta, 1752 – Roma, 1795), che grazie al mecenatismo del duca Francesco Caetani poté formarsi a Roma.
Nel 1928 su una parte del suo territorio, in località Doganella di Ninfa, l'Opera Nazionale Combattenti pose uno dei quartieri generali per le operazioni di bonifica dell'Agro pontino. A partire dal dopoguerra, il suo centro storico ha conosciuto un pesante spopolamento a favore del suo territorio in pianura dove sono sorte le frazioni di Doganella, Tufette, Pontenuovo e Carrara ai confini con i comuni di Cisterna di Latina e Latina.
Al tempo stesso ha conosciuto una notevole espansione turistica che ha come meta l'antico e ben conservato borgo antico, sede di numerose manifestazioni culturali e il vicino giardino di Ninfa.
Lo stemma comunale è uno scudo partito d'oro e di azzurro su cui è raffigurata un'aquila con le ali spiegate.[4] Nella blasonatura ufficiale, l'aquila risulta sormontata da una corona reale,[4] sebbene questa risulti omessa nella rappresentazione grafica utilizzata dal comune.
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di azzurro.
L'11 febbraio 2021 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Sermoneta il titolo onorifico di Città.
Abitanti censiti[5]
Dal XIII al XVI secolo, Sermoneta è stata sede di una fiorente comunità ebraica. Ne rimangono tracce nel quartiere chiamato "Portella" (via Marconi angolo via Riccelli), dove si trova un edificio in cui alcuni hanno voluto identificare la vecchia sinagoga (ora parte di una casa privata).[6]
Sermoneta è stato set cinematografico per 91 film dal 1909 al 2019. Tra questi:
Con il suo spiccato aspetto medievale è un paese molto frequentato dai turisti, anche per via del Castello Caetani nonché per la sua vicinanza al Giardino di Ninfa, importantissima oasi naturalistica di proprietà della Fondazione Caetani, che rientra però nel confinante comune di Cisterna.
A Sermoneta è stata conferita la Bandiera Arancione per il turismo dal Touring Club Italiano.
Nel 2010 l'Unione Europea ed il Ministero del Turismo ha conferito a Sermoneta il riconoscimento "Destinazione Europea d'Eccellenza"[senza fonte]
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[8]
Nel 2015 le 423 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano l'1,25% del totale provinciale (39.304 imprese attive), hanno occupato 2.194addetti, l'1,8% del dato provinciale (122.198 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato quattro persone (4,45).
Nel 1934 passa dalla provincia di Roma alla nuova provincia di Littoria, costituita dal governo fascista dell'epoca.
La squadra A.S.D. Latina S. Sermoneta FC partecipa all'Eccellenza laziale.
Altri progetti
Lokasi Pengunjung: 18.222.106.194