In seguito alla guerra russo-turca fu stabilito, con la Convenzione di Cipro del 4 giugno 1878, un protettorato britannico su Cipro sotto sovranità nominale ottomana, dato che i britannici durante la guerra avevano occupato l'isola come conseguenza delle azioni dell'Impero ottomano durante il conflitto. Cipro venne poi proclamato protettorato britannico e informalmente incorporato nell'Impero britannico. Questa situazione rimase invariata sino al 5 novembre 1914 quando, a causa dell'unione dell'Impero ottomano con gli Imperi centrali e alla conseguente entrata dello stesso nella prima guerra mondiale, il Regno Unito dichiarò l'annessione di Cipro all'Impero britannico, anche se sotto lo status di amministrazione militare. La colonia della corona britannica fu proclamata un decennio più tardi, nel 1925, dopo che l'annessione britannica di Cipro venne ratificata due volte, prima con il trattato di Sèvres nel 1920, e poi nuovamente con il trattato di Losanna nel 1923.
Il rifiuto inglese di concedere l'enōsis provocò un crescendo di manifestazioni e attentati in tutta l'isola, complessivamente definiti come l'emergenza di Cipro. Protagonista della guerriglia, durata dal 1955 al 1959, fu il gruppo paramilitare greco-cipriota EOKA, il cui scopo era l'espulsione violenta dei britannici da Cipro per permettere la sua unificazione con la Grecia.
L'indipendenza
Firmato il 19 febbraio 1959, il trattato di Zurigo e Londra fece partire il processo per la nascita di Cipro indipendente. Il Regno Unito garantì indipendenza a Cipro il 16 agosto 1960, con la nascita della Repubblica di Cipro. L'arcivescovo ortodosso Makarios III, leader religioso e politico, venne eletto come primo presidente dell'isola. Come parte dell'accordo d'indipendenza, il Regno Unito mantenne il possesso delle due basi militari di Akrotiri e Dhekelia come suoi territori d'oltremare britannici.