Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, la Grecia rimase neutrale poiché il Primo ministro Venizelos aspirava di entrare affianco dell'Intesa, mentre Costantino a fianco degli Imperi centrali: tale scelta era dovuta al fatto che il sovrano frequentò un'accademia prussiana, inoltre aveva sposato una principessa tedesca, Sofia di Prussia, sorella del Kaiser Guglielmo II, leader della Germania fra il 1888 ed il 1918. Nel 1917, a seguito di un ultimatum inviato dai francesi, re Costantino, il principe ereditario e Paolo partirono in esilio. Il principe Alessandro fu proclamato Re di Grecia e governò fino al 1920, anno in cui morì, dopo che il paese uscì vittorioso dalla guerra, cominciandone un'altra contro i Turchi.
Dopo la morte del fratello Alessandro, la corona venne offerta a Paolo che però rifiutò e di conseguenza il padre, ritornato dall'esilio, divenne re per la seconda volta, fino alla sua abdicazione del 1922, determinata dalla sconfitta contro i Turchi e da una rivolta dell'esercito e della marina. Stavolta la corona passò a Giorgio II e Paolo divenne primo in successione al trono. Nel 1923 il Parlamento consigliò a Giorgio di lasciare il paese, il re accettò ma decise di non abdicare e di partire per la Romania, paese d'origine della moglie, la regina Elisabetta. Paolo lo seguì e un anno dopo venne proclamata la Seconda repubblica ellenica.
Matrimonio
Con la caduta della monarchia e l'esilio, Paolo andò a Londra dove cominciò a frequentare la principessa Nina Georgievna di Russia, prima cugina, figlia della principessa Maria di Grecia e del Granduca Georgij Michajlovič, nipote dello Zar Nicola I. Lui si innamorò e si dichiarò ma lei rifiutò la proposta. La madre di Paolo rifiutava che il figlio si sposasse con una persona comune e desiderava che si sposasse al più presto, al fine di continuare la discendenza.
Il fidanzamento di Paolo e Federica provocò un malcontento popolare, dovuto alla nazionalità della futura sposa: Federica era tedesca e in quegli anni il nazionalsocialismo dominava la Germania ed Metaxas, capo del governo, desiderava utilizzare il matrimonio di una principessa tedesca con un principe greco, per avvicinarsi ad Hitler. Un altro problema era riguardante i costi delle celebrazioni, difatti in quegli anni la Grecia soffriva ancora della Grande Depressione. Il fratello dello sposo, re Giorgio II, era contrario al matrimonio perché voleva eliminare le radici tedesche della Casa reale.
Il matrimonio venne celebrato comunque il 9 gennaio 1938, nella Cattedrale di metropolitana di Atene. Durante questa giornata la capitale venne adornata con le bandiere greche e con quelle tedesche: all'inizio si era pensato di utilizzare le insegne dell'ex Regno di Hannover, il cui ultimo re fu Giorgio V, trisnonno di Federica, ma la Germania bloccò quest'intenzione poiché in madrepatria, le bandiere regionali erano bandite. Quindi vennero esposte le bandiere con la svastica. La reputazione di Federica non fu mai positiva, fino dall'inizio del suo ingresso nella famiglia reale greca.
Il 10 ottobre 1935, alcuni mesi dopo aver soppresso un tentato colpo di Stato venizelista nel marzo del 1935, Georgios Kondylis, ex venizelista, abolì la repubblica con un altro colpo di Stato e dichiarò la restaurazione della monarchia. Un plebiscito riconfermò il cambio di regime col 97.88% dei voti e sancì il ritorno di Giorgio II.
L'ex generale realista in pensione Metaxas, credeva che fosse necessario instaurare un governo autoritario per prevenire le lotte sociali e, in particolare, evitare l'ascesa al potere del comunismo in Grecia. Il 4 agosto 1936, col supporto del re, sospese il parlamento e stabilì il regime del 4 agosto. I comunisti vennero soppressi ed i capi dei liberali si portarono in esilio. Il regime di Metaxas promosse vari concetti come la "Terza Civilizzazione Ellenica", il saluto romano e l'Organizzazione nazionale della gioventù, introducendo anche diverse misure per ottenere il supporto popolare come ad esempio l'Istituto di Assicurazione Sociale Greco, la più grande società d'assicurazioni dell'intera Grecia.
Paolo in questi anni continuò a ricoprire il suo ruolo di Principe ereditario, celebrò poi il suo matrimonio con Federica di Hannover, nella Cattedrale metropolitana di Atene, nel 1938.
Il 15 agosto 1940 l'incrociatore della Marina greca, l'Elli, fu affondato dalla Regia marina italiana su ordine del Duce Mussolini, il quale, dopo la dichiarazione del 10 giugno, volle mandare delle provocazioni, per poi varcare il confine greco il 28 ottobre 1940, cominciando così la Guerra greco-italiana. Nell'anno successivo, precisamente il 22 aprile, Giorgio, Paolo ed altri membri della famiglia reale lasciarono Atene per Alessandria d'Egitto, ospiti di re Farouk I; alcuni ministri del sovrano egiziano erano proitaliani, così i principi greci lasciarono il paese [2]. Re Giorgio VI negò l'accesso in Regno Unito per la nazionalità e l'ascendenza di Federica, tedesca e nipote dell'ultimo Kaiser; Paolo mandò la moglie e i due figli in Sudafrica, per recarsi a Londra col fratello Giorgio [3][4]. Paolo volerà poi fino alla Città del Capo per assistere alla nascita della terza figlia, Irene nel 1942.
Nel 1944 le forze tedesche abbandonarono la Grecia ed il governo in esilio, dove Paolo era impegnato, ritornò ad Atene; l'ELAS, i partigiani greci, aveva effettivamente il controllo di gran parte della Grecia, ma i suoi capi erano riluttanti a prendere il controllo del paese in quanto sapevano che Stalin si era accordato, affinché la Grecia rimanesse sotto la sfera d'influenza inglese dopo la guerra. I comunisti boicottarono le elezioni amministrative del 1946 e, in quello stesso giorno, scoppiarono nuovamente dei conflitti armati. Alla fine del 1946, i comunisti dell'Esercito Democratico Greco si anteposero all'esercito nazionale venendo repressi dapprima dagli inglesi e, dopo il 1947, dagli Stati Uniti.
Re degli Elleni
Nel 1946 i reali ritornarono in Grecia e un anno dopo, durante la Guerra civile, re Giorgio II morì e a succedergli fu appunto Paolo. A novembre 1947 il nuovo re non fu in grado di presenziare al matrimonio della principessa Elisabetta e del principe Filippo, suo primo cugino, a causa di febbre tifoide, fu rappresentato dalla regina Federica. Nel 1949 gli scontri civili terminarono ufficialmente con la vittoria degli anticomunisti.
Negli anni '50 il paese ritrovò una certa stabilità economica e le relazioni diplomatiche erano sostenute dalle differenti visite di Stato che Paolo e Federica compievano in altri stati, come Francia o Germania. Fu il primo sovrano greco a far visita ad uno Capo di stato turco. In quegli anni ci fu uno scontro diplomatico con la Gran Bretagna, per la questioni di Cipro, dove la maggior parte degli abitanti voleva far parte della Grecia, chiamato Enōsis.
Nel 1959 il principe Massimiliano di Baviera consegnò a Paolo i tesori della corona del primo re di Grecia, Ottone I, nato come principe di Baviera e divenuto sovrano nel 1832, per poi essere cacciato nel 1862. Durante il regno di Paolo, cresceva sempre di più un sentimento repubblicano, soprattutto fra i giovani. I sovrani erano spesso criticati per i continui viaggi e per i costi del mantenimento della Casa reale; rispose poi alle proteste con un maggior autocontrollo economico e con la donazione allo Stato, della sua residenza privata di Polydendri.
Alla fine del febbraio 1964 gli venne diagnosticato un cancro allo stomaco, che nel giro di due settimane lo condusse alla morte, avvenuta il 6 marzo dello stesso anno. A succedergli fu il figlio Costantino II, il quale alcuni mesi dopo sposò la principessa Anna Maria di Danimarca, che divenne regina di Grecia. Nel 1967 a seguito di un Golpe militare la famiglia reale lasciò il paese, la monarchia venne destituita ufficialmente nel 1973.