Per Chiesa malankarese s'intende l'insieme delle chiese cristiane sorte nello stato indiano del Kerala (antico Malankara) in seguito ad una rottura di comunione con la Chiesa cattolica nel XVII secolo. Il termine comprende sia quella chiesa che è tuttora in comunione con la Chiesa cattolica (la Chiesa cattolica siro-malankarese) sia le altre. Le Chiese malankaresi seguono la tradizione liturgica antiochena (o siriaca occidentale).
Terminologia
La parola Malankara deriva dal nome dell'isola di "Maliankara" vicino a Muziris, nell'odierno stato del Kerala, che secondo la tradizione è stato il primo luogo in cui Tommaso apostolo (Mar Thoma) approdò quando arrivò in India.[1] Inizialmente i termini 'Cristiani del Malankara' o 'Nazareni del Malankara' sono stati riferiti a tutti i Cristiani di San Tommaso,[2] ma in seguito alla scissione il termine è stato generalmente limitato alle comunità "ortodosse", distinguendole dalla comunità cattolica.[3] In seguito, molte delle chiese che successivamente si sono ramificate hanno mantenuto la denominazione 'Malankara'.
Al tempo della scissione, il ramo fedele a Mar Thoma è stato chiamato il Puttankuttukar, o "Partito Nuovo", mentre il ramo cattolico è stato denominato il Pazhayakuttukar, o "Partito storico".[4][5][6][7] Il secondo gruppo ha dato origine alla Chiesa cattolica siro-malabarese. Tali denominazioni sono state alquanto controverse, in quanto entrambi i gruppi si consideravano i veri eredi della tradizione di San Tommaso, e consideravano l'altro come eretico.[8]
In seguito all'avvicinamento alla Chiesa ortodossa siriaca, la chiesa malankarese è stata spesso conosciuta come la «Chiesa Siro-Malankarese» (in lingua malayalam മലങ്കര സുറിയാനി സഭ ) con riferimento al rito siriaco occidentale.[9] In quanto tali, sono stati spesso conosciuti come 'Giacobiti', 'Giacobiti Siriani', o 'Siro-Giacobiti', con riferimento alla Chiesa siro-ortodossa di Giacomo Baradeo. Dopo la scissione tra le chiese a supporto del Metropolita e del Patriarca, la denominazione Giacobiti è stata principalmente associata al gruppo di questi ultimi, che sottolineano il loro legame con il Patriarcato di Antiochia.
Come parte della comunità cristiana di San Tommaso, la Chiesa malankarese fa risalire le sue origini all'attività evangelica di Tommaso apostolo nel I secolo d.C.[10] Storicamente, i cristiani di San Tommaso erano stati uniti nella gerarchia e liturgia con la Chiesa d'Oriente, diffusa in Persia[11]. Tuttavia il crollo della gerarchia della Chiesa d'Oriente in Asia ha lasciato le provincie ecclesiastiche dell'India di fatto isolate. Nel corso del XVI secolo i Portoghesi, da poco insediatisi a Goa, richiamarono forzatamente i Cristiani di San Tommaso verso il Cattolicesimo di Rito Latino. Il risentimento nei confronti di queste misure portò la maggior parte dei fedeli a unirsi all'arcidiacono Mar Thoma, che giurò di non sottoporsi ai Portoghesi nel Giuramento della Croce Pendente. Alcuni mesi più tardi, Thoma fu ordinato primo Metropolita indigeno del Malankara.
Dopo aver subito l'ingerenza della Chiesa di Roma durante il periodo coloniale dal 1500 circa, la Chiesa malankarese subì l'influenza della Chiesa anglicana dell'Impero britannico. Nel XX secolo sono nate una serie di piccole chiese riformate.
La Chiesa malankarese oggi
La Chiesa Malankarese ha subito una serie di divisioni nel corso dei secoli, che hanno causato la formazione di diverse Chiese, autocefale ed autonome.
Le chiese che condividono la tradizione della Chiesa Malankarese sono:
^Menachery G; 1973, 1998; Mundalan, A. M; 1984; Podipara, Placid J. 1970; Leslie Brown, 1956
^Termine che comprende oltre all'Iran e all'Iraq altri vasti territori senza soluzione di continuità, come il "Partia" romano, governati tra l'altro nel periodo medioevale dai Sasanidi e dai Selgiuchidi.
^The Eastern Catholic Churches 2017 (PDF), su cnewa.org. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
Ignazio Guidi, Raccolta di scritti 1: Oriente cristiano, Istituto per l'oriente Ed., 1945
Atti del convegno internazionale sul tema: L'oriente cristiano nella storia della civiltà: Roma, 31 marzo-3 aprile 1963 - Firenze, 4 aprile 1963, Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 1964
Vincenzo Poggi, L´Oriente cristiano: Panorama delle Chiese cristiane in Asia e in Africa, Edizioni Studio Domenicano, 2005, ISBN 978-88-7094-557-7
Erwin Fahlbusch, Jan Milic Lochman e John Mbiti, Syrian Orthodox Churches in India, in The Encyclopedia of Christianity, vol. 5, William B. Eerdmans Publishing, 2008, pp. 285–286, ISBN0-8028-2417-X. URL consultato il 29 marzo 2010.
Hough, James (1893) "The History of Christianity in India".
T. K. Joseph, Six St. Thomases Of South India, University of California, 1955.
Menachery, G (1973) The St. Thomas Christian Encyclopedia of India, Ed. George Menachery, B.N.K. Press, vol. 2, ISBN 81-87132-06-X, Lib. Cong. Cat. Card. No. 73-905568 ; B.N.K. Press
Menachery, G (ed); (1998) "The Indian Church History Classics", Vol.I, The Nazranies, Ollur, 1998. ISBN 81-87133-05-8
Menachery, G (2010) The St. Thomas Christian Encyclopedia of India, Ed. George Menachery, Ollur, vol. 3, ISBN 81-87132-06-X, Lib. Cong. Cat. Card. No. 73-905568 ; 680306 India
Menachery, G (2012) "India's Christian Heritage" The Church History Association of India, Ed. Oberland Snaitang, George Menachery, Dharmaram College, Bangalore
Puthiakunnel, Thomas (1973) "Jewish colonies of India paved the way for St. Thomas", The Saint Thomas Christian Encyclopedia of India, ed. George Menachery, Vol. II., Trichur.
^abFino al 1959 parte della Chiesa ortodossa copta
^Fino al 1993 parte della Chiesa ortodossa etiopica
^Da non confondersi con la Chiesa ortodossa siriaca, della quale faceva parte fino alla sua dichiarazione di autocefalia, né con la Chiesa cristiana siriaca giacobita che resta fedele al patriarca siro e gode di autonomia, non autocefalia
^Ufficialmente non fa più parte dell'ortodossia a partire dal Grande Scisma; nel 2006 il Papa ha abbandonato il titolo di Patriarca d'Occidente, nonostante alcune Chiese glielo riconoscano tuttora
^Autocefalia non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Mosca, Bulgaria, Georgia, Polonia e Repubblica ceca · Slovacchia; non riconosciuta dagli altri patriarcati, per i quali è ancora una giurisdizione autonoma della chiesa russa)
^Autonomia dal patriarcato di Belgrado non universalmente riconosciuta (riconosciuta solo da Belgrado stessa)
^Autonomia dal patriarcato di Costantinopoli non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Costantinopoli ma non da Mosca)
^Autonomia dal patriarcato di Gerusalemme non universalmente riconosciuta