Nel 1518 questa struttura venne demolita perché sorgeva troppo vicino alle mura di Verona e fu ricostruita in una zona diversa; in seguito l'originaria intitolazione alla Vergine Maria fu sostituita da quella a Sant'Antonio Abate[1].
La chiesetta, eretta a parrocchiale nel 1595, fu rimaneggiata e ampliata nel Settecento; nel 1770 passò sotto il diretto controllo del vescovo di Verona e otto anni dopo venne consacrata una prima volta, per poi essere riconsacrata il 30 settembre 1900 da monsignor Bartolomeo Bacilieri[1].
Nel 1937 l'edificio venne modificato mediante l'ampliamento della navata e la realizzazione di una nuova facciata; nel 1954 si provvide a costruire il nuovo campanile e nel 1980 la chiesa venne adeguata alle norme postconciliari[1].
Descrizione
Facciata
La facciata a salienti della chiesa, rivolta a nordovest, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore presenta centralmente il portale d'ingresso timpanato e ai lati due finestre, mentre quello superiore, caratterizzato da una finestra e affiancato da due volute, è coronato dal frontone di forma semicircolare[1].
Distante alcuni metri dalla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una bifora ed è coronata dalla guglia piramidale[1].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la Via Crucis, realizzata da Agostino Pegrassi e Adolfo Mattielli, l'affresco raffigurante la Pietà con i Santi Pietro Martire e Antonio Abate, risalente al XVI secolo, e il dipinto con soggetto Santa Cecilia tra angeli musicanti, situato nell'abside[1].