Bianca di Savoia

Bianca di Savoia
Milano, Castello sforzesco, tomba forse di Bona di Savoia
Co-Signora consorte di Milano
con Gigliola Gonzaga[1] e Beatrice Regina della Scala[2]
Stemma
Stemma
In carica5 ottobre 1354 – 4 agosto 1378
PredecessoreIsabella Fieschi
SuccessoreBeatrice Regina della Scala
NascitaChambéry, 1336
MortePavia, 31 dicembre 1387
SepolturaPavia
Luogo di sepolturaChiesa di Santa Chiara la Reale
DinastiaSavoia
PadreAimone di Savoia
MadreViolante Paleologa
ConsorteGaleazzo II Visconti
FigliGian Galeazzo
Maria
Violante

Bianca Maria di Savoia (Chambéry, 1336Pavia, 31 dicembre 1387), in quanto moglie di Galeazzo II Visconti, fu co-signora consorte di Milano, insieme a Gigliola Gonzaga e Beatrice Regina della Scala, rispettivamente moglie di Matteo II e moglie di Bernabò Visconti.

Origine

Bianca, secondo Samuel Guichenon, era la figlia secondogenita di Aimone di Savoia, detto il Pacifico, Conte di Savoia e Conte d'Aosta e Moriana e della moglie, Violante Paleologa[3], che, sempre secondo Samuel Guichenon, era figlia Teodoro I del Monferrato, principe di Bisanzio e marchese del Monferrato, e della moglie, Argentina Spinola[4], che, secondo il Rerum Italicarum scriptores, volume XI era figlia del Capitano del Popolo di Genova, Opizzino Spinola[5], e della moglie, Violante di Saluzzo.
Aimone di Savoia, secondo lo storico francese Samuel Guichenon nel suo Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, era il figlio maschio terzogenito di Amedeo V, Conte di Savoia, d'Aosta e di Moriana, e della sua prima moglie, Sibilla o Simona di Baugé[6], che sempre secondo la Samuel Guichenon era l'unica figlia del signore di Baugé e della Bresse, Guido II di Baugé[7], mentre per quanto riguarda la madre tra gli storici non vi è concordanza, ma fu Dauphine di Saint-Bonnet e non Beatrice del Monferrato, figlia di Guglielmo VI del Monferrato[7][8]; la conferma che la madre di Sibilla fu Dauphine ci è data da due documenti del Titres de la maison ducale de Bourbon, il nº 595, in cui Dauphine (Dauphine dame de Saint-Bonnet) si cita come la madre di Sibilla moglie di Amedeo di Savoia (mariage de sa fille Sibille avec Amedée de Savoie)[9] e il documento nº 607, in cui Dauphine (Dauphine dame de Saint-Bonnet le Château, femme de Pierre de la Roue chevalier) viene citata come madre di Sibilla (Sibille femme d´Amedée de Savoie)[10], la quale Dauphine, ancora secondo Samuel Guichenon, era figlia di Renato di Lavieu, Signore di Saint-Bonnet, di Miribel et di Jordaine (fille unique et héritière de René de Lavieu, chevalier, seigneur de Saint-Bonnet et de Miribel et de Jordaine) e della moglie (sa femme)[7].

Contea e Ducato di Savoia
Branca Ducale

Casa Savoia
Amedeo V il Conte Grande
Edoardo il Liberale
Figli
Aimone il Pacifico
Amedeo VI il Conte Verde
Amedeo VII il Conte Rosso
Amedeo VIII il Pacifico (antipapa Felice V)
Figli
Ludovico il Generoso
Figli
Amedeo IX il Beato
Carlo I il Guerriero
Figli
Carlo II

Biografia

L'infanzia

Bianca, quando aveva circa 7 anni, rimase orfana di madre; in attesa del quinto figlio, il 14 dicembre 1342, sua madre, Violante (Domina Yolanda de Monteferrato comitissa Sabaudiæ conjuxque principi illustris magnifici domini Aymonnis comitis Sabaudiæ), fece testamento, in cui stabilì di essere sepolta nell'Abbazia di Altacomba (in ecclesiæ Altæ Combæ), ed inoltre destinò alcuni lasciti ai figli, Giovanni (Joannem carissimum filium suum), Bianca (Blancham filiam suam), Ludovico (filium suum posthumum si nascatur ex ea) e Amedeo (Amedeum carissimum filium suum primogenitum)[11]. Sua madre, Violante morì, non si sa se prima, durante o dopo il parto, il 24 dicembre 1342[4], e venne inumata nell'Abbazia di Altacomba.
Dopo circa sei mesi, anche suo padre, Aimone morì; all'inizio del 1343, fu colpito da una improvvisa grave malattia[12] e, prima di morire, in data 11 giugno 1343, redasse il suo testamento, in cui chiedeva di essere sepolto ad Altacomba (ecclesiam B. Mariæ de Alta-Comba), e ricordando di aver risolto definitivamente, con il sigillo del re di Francia, il problema della successione nella contea di Savoia, dichiarava suoi eredi i tre figli legittimi, ancora in vita Bianca (filiam suam Blanchiam), Giovanni (Joannem eius filium secundo genitum) e Amedeo (Amedeum filium suum primogenitum)[13].
Aimone morì il 22 giugno 1343 a Montmélian e fu sepolto presso l'Abbazia di Altacomba[14]; vi sussistono le sole pietre tombali del conte, quando l'abbazia fu occupata dai giacobini che forzarono la sua tomba e distrussero i resti, insieme a quelli di altri rappresentanti Savoia.
Ad Aimone succedette il figlio maschio primogenito, Amedeo, come Amedeo VI, di circa 10 anni, sotto la reggenza del cugino, Luigi II di Savoia-Vaud[15].
Circa due anni dopo moriva anche il fratellino Giovanni[3].

Le proposte di matrimonio ed il matrimonio

Nel 1345 il Re d'Inghilterra Edoardo III scrisse al conte di Savoia chiedendo la mano di Bianca, ma una conseguente alleanza con gli inglesi contro il regno di Francia venne considerata troppo rischiosa e la proposta fu lasciata cadere.[16]; negli Archivi di Stato è conservato il documento inerente al progetto di matrimonio[17].

Nel maggio del 1347, auspice Papa Clemente VI, fu promessa al Delfino Umberto II de la Tour-du-Pin, reduce da una crociata in Terra santa e praticamente in bolletta, in cambio di una dote di 120.000 fiorini: il matrimonio avrebbe così risanato le casse del Delfinato e consentito un rafforzamento delle due signorie.[18] Tuttavia la cosa non piacque ai francesi: le pressioni del re di Francia Filippo VI di Valois, costrinsero Umberto a rinunciare al matrimonio ed a cedere la sua signoria alla corona di Francia (1349).[18]; il contratto di matrimonio tra Umberto e Bianca è riportato nella Histoire de Dauphiné, tome II, documento n° CCLI[19]; la trattativa fu ripresa, senza successo, nel 1348[20].

L'arcivescovo e signore di Milano, Giovanni Visconti, per un'alleanza stretta tra la Savoia ed i Visconti propose il matrimonio tra Bianca, sorella del conte di Savoia, Amedeo VI (detto "il Conte verde") ed il proprio nipote, che era stato esiliato nelle terre dei Savoia dal fratello di Giovanni, Luchino, Galeazzo[21], che secondo il Petri Azarii Chronicon era figlio di Stefano e della genovese, Valentina Doria (filii quondam Domini Stephani et ex Domina de Auria de Janua)[22]. Il matrimonio con Galeazzo, celebrato il 28 settembre 1350 al castello di Rivoli, scambiava terre e denari tra le due famiglie;il 26 maggio fu redatto a Milano l'accordo preliminare con cui Galeazzo II si impegnò a depositare 50.000 fiorini e a sposare Bianca; il matrimonio di Galeazzo II (Domino Galeazio) con Bianca, la bellissima sorella del conte di Savoia Amedeo VI (Blancam pulcherrimam sororem illustris principis domini comitis Sabaudiæ) è confermato dal Petri Azarii Chronicon[23]; il contratto di matrimonio conservato presso gli Archivi di Stato prevedeva in data 18 settembre un deposito di 40.000 fiorini d'oro nelle mani dell'abate d'Altacomba, da parte di Galeazzo[24]. Un altro motivo dell'alleanza tra le due nobili famiglie fu per tenere a freno la politica espansionistica del Marchese del Monferrato, perciò Visconti e Savoia sottoscrissero una lega il 22 ottobre 1349 nella quale era previsto il matrimonio tra Bianca e Galeazzo.

Da Amedeo (il fratello di Bianca), Galeazzo ricevette in feudo, a nome di Bianca, la terra di Yenne, in Savoia: a questi beni si aggiunsero nel 1355 di Chanaz e Mentheol.

In Italia

Colta, di indole docile e caritatevole, si dice mitigasse spesso il carattere burbero e violento del marito; Samuel Guichenon, riportando un giudizio di uno storico milanese, la definisce degna di qualsiasi tipo di lode[3].
Secondo gli Annales Mediolanenses, il matrimonio di Bianca e Galeazzo era stato preparato dallo zio di Galeazzo, Giovanni, arcivescovo e signore di Milano, assieme al fratello Luchino, che dopo la morte di quest'ultimo, rimasto unico signore di Milano, aveva richiamato dall'esilio i tre nipoti, Galeazzo ed i fratelli Matteo e Bernabò[21], e, dopo il matrimonio, aveva inviato Galeazzo e Bianca, con al seguito altri nobili, cavalieri e fanti a Bologna, per governarla in suo nome[21].

Nel 1354, alla morte dello zio del marito, Giovanni Visconti, Bianca divenne signora di Milano, in quanto Galeazzo, assieme ai fratelli Matteo e Bernabò erano divenuti signori di Milano, dividendo in tre parti la signoria[25].

nel 1355, dopo la morte di Matteo Visconti, Galeazzo e Bernabò divisero la signoria in due parti e Galeazzo fu nominato vicario imperiale da Carlo IV[26].
Dopo che Galeazzo, nel 1359, assediò e conquistò Pavia[27], vi fissò la sua residenza e iniziò la costruzione del castello Visconteo di Pavia[28].
Bianca, istruita e studiosa, nel castello Visconteo si avvalse di amicizie illustri, tra i quali Francesco Petrarca, per fondare la Biblioteca Viscontea, nella quale apportò le prime copie della Divina Commedia.

Si occupò dei poveri della sua terra, tant'è che si fece nominare Signora di alcuni feudi, tra cui quello di San Colombano (nel ventunesimo secolo San Colombano al Lambro) dove istituì gli "Statuti Colombanesi", un insieme di leggi e ordinamenti legislativi.

Le guerra col Monferrato

Fra i Visconti e i marchesi del Monferrato scoppiò una guerra per l'appropriazione dei territori della bassa Lombardia e del basso Piemonte[29]: Bianca vide così su due fronti opposti il marito ed il fratello Amedeo.
Cercò in tutti i modi di far cessare le battaglie, ristabilendo la pace familiare; il conflitto si concluse, anche per la morte del marchese Giovanni II Paleologo[30] e con la restituzione dei territori occupati dal Monferrato nel pavese in cambio dei possedimenti viscontei nell'astigiano.

Gli ultimi anni e la morte

Nel 1378, Bianca rimase vedova; secondo il Chronicon Placentinum il visconte Galeazzo, signore di Milano, Pavia, Piacenza, Como, Novara, Vercelli, Alessandria, Tortone e Bobbio (Dominus Galeaz Vicecomes tunc Dominus civitatem Mediolani, Papiæ, Placentiæ, Cumarum, Novariæ, Vercellarum, Alexandriæ, Terdonæ et Bobii) morì, a Pavia, il 6 agosto[31].

A Bianca furono concesse alcune città, tra cui Monza e Cortenuova. In quel periodo, si dedicò alla nipote, Valentina, che crebbe ed istruì, insegnandole anche il francese e il tedesco. Inoltre Bianca fondò, nel 1380, il monastero di Santa Chiara la Reale a Pavia, dove venne sepolta.

Bianca, madre di Gian Galeazzo Visconti, detto Conte di Virtù, e sorella del conte di Savoia (Domina Blanca mater dicti Domini comitis Virtutum et quondam soror Domini comitis Sabaudiæ) morì a Pavia, a cinquantuno anni, il 31 dicembre 1387, e, come ci conferma il Chronicon Placentinum fu sepolta, in abito da monaca, nel monastero di Santa Chiara la Reale di Pavia in un mausoleo marmoreo che aveva scolpita la sua immagine[32], che lei aveva fatto costruire e dove raggiunse la figlia, Violante, lì sepolta nel 1386[33].

Figli

Bianca al marito Galeazzo II, diede due o tre figli:

Ascendenza

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Tommaso II di Savoia Tommaso I di Savoia  
 
Margherita di Ginevra  
Amedeo V di Savoia  
Beatrice Fieschi Teodoro III Fieschi di Lavagna  
 
Simona della Volta  
Aimone di Savoia  
Guido II di Baugé Renaud IV de Baugé  
 
Sibylle de Beaujeu  
Sibilla de Baugé  
Beatrice di Monferrato Guglielmo VI del Monferrato  
 
Berta di Clavesana  
Bianca di Savoia  
Andronico II Paleologo Michele VIII Paleologo  
 
Teodora Ducena Vatatzina  
Teodoro I del Monferrato  
Violante di Monferrato Guglielmo VII del Monferrato  
 
Beatrice di Castiglia  
Violante Paleologa  
Opizzino Spinola Corrado Spinola  
 
Argentina Fieschi  
Argentina Spinola  
Violante di Saluzzo Tommaso I di Saluzzo  
 
Luigia di Ceva  
 

Note

  1. ^ Gigliola, moglie di Matteo II, fu co-signora di Milano dal 5 ottobre 1354 al 29 settembre 1355, anno della morte del marito.
  2. ^ Beatrice Regina, moglie di Bernabò, fu co-signora di Milano dal 5 ottobre 1354 al 4 agosto 1378 e poi, morti entrambi i fratelli del marito, fu unica signora consorte dal 4 agosto 1378 alla morte, avvenuta il 18 giugno 1384.
  3. ^ a b c (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 397
  4. ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 396
  5. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XI, cap. XLII, colonna 208
  6. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 367
  7. ^ a b c (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 364 - 366
  8. ^ Edouard Perroy, Les familles nobles du Forez au XIIIe siècle: essais de filiation, Volume 1, p.720
  9. ^ (FR) Titres de la maison ducale de Bourbon, doc. 595, pag 111
  10. ^ (FR) Titres de la maison ducale de Bourbon, doc. 607, pag 113
  11. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Testament d'Aymon, pagine 179 -181
  12. ^ (FR) Histoire de la Maison de Savoie, Volume 1, pag 336
  13. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Testament d'Aymon, pagine 170 -176
  14. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 393
  15. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 400
  16. ^ Francesco Cognasso, I Savoia, p. 135
  17. ^ (IT) Sezione Corte → Matrimoni Real Casa di Savoia in Materie politiche per rapporto all'interno [Inventario n. 102 → Bianca figlia del conte Aimone e sorella del conte Amedeo VI di Savoia con uno dei figli d'Odoardo re d'Inghilterra → Matrimoni → Mazzo 6.1]
  18. ^ a b Francesco Cognasso, I Savoia, pp. 135-136
  19. ^ (FR) Histoire de Dauphiné, tome II, doc. CCLI, pagg 569 e 570
  20. ^ (FR) Histoire de Dauphiné, tome II, doc. CCLI, pagg 570, nota
  21. ^ a b c (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Annales Mediolanenses, cap. CXVI, colonna 721
  22. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Petri Azarii Chronicon, cap. XI, colonna 317
  23. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Petri Azarii Chronicon, cap. XI, colonna 324
  24. ^ (IT) Sezione Corte → Matrimoni Real Casa di Savoia in Materie politiche per rapporto all'interno [Inventario n. 102 → Bianca figlia del conte Aimone di Savoia e Galeazzo Visconti di Milano → Matrimoni → Mazzo 6.1 (fascicolo 1)]
  25. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Annales Mediolanenses, cap. CXVII, colonne 723 e 724
  26. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Annales Mediolanenses, cap. CXVIII, colonne 724 - 726
  27. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Annales Mediolanenses, cap. CXXI, colonna 730
  28. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Annales Mediolanenses, cap. CXXII, colonne 730 e 731
  29. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Annales Mediolanenses, cap. CXXII, colonne 742 e 743
  30. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Annales Mediolanenses, cap. CXXXIV, colonne 745 - 751
  31. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Chronicon Placentinum, colonna 543
  32. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Chronicon Placentinum, colonna 549
  33. ^ (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Chronicon Placentinum, colonna 546
  34. ^ a b (LA) Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, Petri Azarii Chronicon, cap.XIV, colonna 402

Bibliografia

Fonti primarie

Letteratura storiografica

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Signora consorte di Milano Successore
Isabella Fieschi 1350-1378 Regina della Scala
Controllo di autoritàVIAF (EN304912782 · BAV 495/105330 · CERL cnp02119493 · GND (DE1068354569