Il paese è attraversato dal torrente Bagnone, affluente di sinistra del Magra. Nasce sul Monte Sillara a 1861 m s.l.m. e i suoi principali affluenti sono il Redivalle, il Banolecchia, la Tanagorda, l'Acquetta, il Mangiola, La Fiumenta e la Pandeza.[5] Il tratto che attraversa il paese è caratterizzato da alcune piccole cascatelle. Nel torrente è praticata la pesca sportiva con la mosca[6] e nei mesi invernali o dopo periodi piovosi è possibile praticare il kayak[5][7].
Il paese è distinto in due nuclei: in alto l'abitato di Gutula, che sorge sulla sommità di un ripido colle e su cui domina il castello dei conti Noceti; in basso il Borgo affacciato sul torrente da cui trae il nome.
In base alla media trentennale di riferimento (1961-1990), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +4,3 °C; quella del mese più caldo, luglio, si attesta a +21,8 °C[8].
Come testimonia D. Domenico Cattaneo[9] l'origine del nome in latino fu prima Bondelia e successivamente Bagnonum[10]. Il nome del paese deriva dall'omonimo torrente che scorre non lontano dal castello, attorno al quale sorse il nucleo originario dell'abitato. Il castello aveva una funzione di controllo della viabilità del fondovalle, importante per la presenza del fascio viario della via Francigena ed era in comunicazione visiva con le analoghe strutture fortificate.
Storia
Epoca antica e Medioevo
Il territorio fu abitato sin dall'età della pietra e il ritrovamento di una statua stele a Treschietto dimostra la presenza umana durante l'età del bronzo.
Epoca longobarda e franca
Durante l'epoca longobarda il territorio corrispondente all'attuale comune di Bagnone fu parte del Ducato di Tuscia e successivamente, in seguito all'invasione franca e alla riorganizzazione amministrativa su base comitale operata nel 781 da Carlo Magno, della Marca di Tuscia.
Il borgo di Bagnone è menzionato una seconda volta in una bolla di Papa Callisto II del 1124 e nella pace stipulata quello stesso anno grazie alla mediazione dei consoli lucchesi tra Andrea, vescovo di Luni e Alberto detto "il Malaspina" dopo sette anni di guerra dovuta alla costruzione di un castello sul monte Caprione. Alberto, pronipote di Oberto Obizzo I, fu l'Eponimo della casata dei Malaspina, famiglia che ricoprirà un ruolo di primo piano nelle vicende storiche dell'intero comprensorio lunigianese.
Nel 1221, previa conferma imperiale da parte di Federico I, Corrado l'Antico e il nipote Opizzino si accordarono per dividersi il patrimonio familiare dei Malaspina: al primo furono assegnati i possedimenti alla destra idrografica del Magra e al secondo quelli alla sinistra. I due furono i fondatori rispettivamente dei rami dello "Spino Secco" e dello "Spino Fiorito", così chiamati in ragione dei loro stemmi, il primo ghibellino, il secondo guelfo.[12]
Nel 1351, sotto il dominio dei Malaspina di Filattiera, Bagnone divenne un feudo indipendente.
Nel 1471 i fiorentini occuparono il paese, imprigionarono Cristiano Malaspina e annessero il borgo alla Repubblica di Firenze.
Inserito nella provincia di Massa e Carrara, il comune raggiunse l'attuale estensione territoriale nel 1894 con l'annessione della frazione di Orturano.[13]
Nel 1904 o 1905 il mezzadro Antonio Bassignani intento all'aratura di un campo di proprietà dei conti Noceti rinvenne un meteorite ferroso nei pressi della località Ca' d'Bernard. Il meteorite rimase accantonato presso il campo per molti anni finché nel 1967 fu portato da Lorenzo Ruschi Noceti dapprima nel Castello di Bagnone e poi posto all'attenzione dell'Istituto di Mineralogia e Petrografia dell'Università di Pisa che lo identificò e decise di acquistarlo. Composto prevalentemente da ottaedrite, con i suoi 48 kg di peso è tuttora il più grande rinvenuto in Italia. Si trova oggi conservato in due grossi frammenti al Museo civico di storia naturale di Milano e al Museo di storia naturale dell'Università di Pisa.[14]
Simboli
Lo stemma è d'argento, a tre torri d'oro, attraversanti su una fascia di rosso, accompagnate nel cantone destro del capo da un crescente e tre stelle d'oro, e nel cantone sinistro da una mano di carnagione che stringe un crescente.
Le torri ricordano le tre comunità che formarono il vicariato di Bagnone: Bagnone, Castiglion del Terziere e Capodiponte. Le figure che circondano le torri ricordano l'influenza esercitata dall'antica città di Luni sui territori della Val di Magra.
L'archivio storico del Comune di Bagnone è caratterizzato da una singolare ricchezza e varietà di documenti conservati, i quali sono relativi ad un'area territoriale molto più ampia di quella attualmente delimitata dai confini comunali. La ragione di ciò è da ricondurre al ruolo svolto da Castiglione del Terziere prima e da Bagnone poi quale sede di una cancelleria comunitativa e quindi punto nevralgico di un tessuto ramificato che comprendeva tra le sue maglie una striscia di territorio che da Rocca Sigillina giungeva ad Albiano e si distendeva ad oriente sino a Codiponte[19][20].
Biblioteca
La biblioteca civica "G. B. Cartegni" è stata aperta nel 1975 ed ha un notevole patrimonio librario[21].
Museo Archivio della Memoria
Il Museo Archivio della Memoria è suddiviso in due sezioni, una didattica multimediale dedicata al Novecento e una documentale, ubicata presso l'archivio storico comunale[22].
Il comune di Bagnone si estende su di un territorio molto ricco di borghi medioevali. Le frazioni possono essere distinte in tre gruppi geografici:
le frazioni poste sulla direttrice del torrente Bagnone (o dei suoi affluenti), vale a dire Corlaga (con Stazzone,contea di Agnetta e Leugio), Mochignano (Sopra e Chiesa), Vico (con Chiesa, Valle, Montale, Monterole e Canneto), Treschietto (con Palestro), Iera, Compione e la solitaria Collesino;
le frazioni poste in direzione del comune di Licciana Nardi, ovvero Pastina, Pieve (con Groppo e Vespeno), Castiglione del Terziere, Corvarola, Gabbiana (con Baratti e Cassolana) e Lusana;
le frazioni poste sulla collina che sovrasta il capoluogo: Biglio, Orturano (con Canale) e la località di Nezzana dipendente da Bagnone.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Gioacchino Volpe, Lunigiana medievale: storia di vescovi signori, di istituti comunali, di rapporti tra Stato e Chiesa nelle città italiane nei secoli XI-XV, Firenze, La Voce, 1923.