Ubicato alla fine dell'Emilia e confinante con la Regione Toscana, alla quale si accede tramite il Passo del Cirone, Corniglio si posiziona strategicamente sia verso il mare (85 km per le Cinque Terre) che verso gli impianti sciistici di Schia (25 km) e Prato Spilla (30 km).
A circa 15 km da Corniglio, nel cuore del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, si può raggiungere il Rifugio Lagdei dal quale, per sentiero o tramite seggiovia, si può arrivare ad uno dei più suggestivi laghi del parco, il Lago Santo.
A valle del paese si può incontrare il cosiddetto Ponte Romano, a tre campate, un manufatto interessante, sicuramente molto antico. Il paese inoltre comprende le frazioni di Lago, di origine incerta ma sicuramente antica, della Rola, e di Ca' Pussini, più moderna, costruita negli anni '70.
A sudest del paese è possibile notare la grande frana, della "La Lama", avente un'estensione di ben 200.09 ettari. Tale frana ha avuto almeno quattro riattivazioni ufficialmente documentate: la prima nel 1612, la seconda nel 1740, la terza nel 1902 (descritta dettagliatamente da Roberto Almagià) e l'ultima nel 1996. Un'altra riattivazione risale al XVI secolo, della quale però non esistono documenti ufficiali ma solamente una testimonianza anonima[8].
È il quarto comune della provincia di Parma per estensione, davanti a Borgo Val di Taro (151,49 km²) e dietro a Bedonia (169,56 km²).
Dall’Appennino cornigliese nascono poi i quattro rami principali del Torrente Parma. Il torrente nasce dal Lago Santo (Parma di Lago Santo, 4º ramo principale) e dai laghi Gemio e Scuro (Parma dei Lagoni, 1º ramo principale), che si uniscono a monte dell'abitato di Bosco di Corniglio. Nella Parma dei Lagoni confluiscono la Parma di Badignana (2° ramo principale) ed il torrente Parma di Francia o Parma delle Guadine, che rappresenta il 3º ramo principale. Più verso valle, ad altezza di Corniglio, riceve le acque del Torrente Bratica, che nasce dalle pendici del Monte Navert.
Storia
Corniglio è posto su un promontorio che domina le valli dei torrenti Bratica e Parma; si è sviluppato in origine grazie alla sua posizione, un tempo strategica, intorno alla rocca che si erge al centro del monte su cui si estende il paese. Stando alla leggenda, sembra che il paese sia stato fatto edificare dal generale romano Tito Cornelio Balbo nel 71 a.C. per affermare il dominio romano sull'Appennino Tosco-Emiliano, luogo in cui, fino a un secolo prima, abitavano i liguri. Stando a tale leggenda, fece edificare ben tre villaggi fortificati: Titianus, Cornelius, Balbonis, che, in seguito alle trasformazioni fonetiche della lingua, si sarebbero modificati negli odierni Tizzano, Corniglio e Ballone. La località è citata ufficialmente per la prima volta nell'894: "curtem de Cornialum in finibus Tusciae"[9].
La sua conformazione denuncia effettivamente un'origine medievale e diversi portali oggi visibili potrebbero risalire al Cinquecento [senza fonte], con architravi scolpiti, forse di reimpiego però, magari dallo stesso castello. La via principale è inoltre in linea con un accesso al fortilizio. Questo si erge a fianco di uno slargo con fontana, centro della vita del paese, e appare solo in minima parte conservato nelle forme d'origine. Sicuramente un tempo era completamente cinto da mura e tuttora la base di quelle conservate appare comunque possente. Resta anche un baluardo circolare, all'angolo del perimetro murario settentrionale, di origine verosimilmente cinquecentesca. La spianata sommitale è ora occupata da edifici recenti che ospitano gli uffici comunali e da un oratorio dedicato ai santi Lucio ed Amanzio in forma di tempio classico, risalente all'Ottocento. Ogni costruzione medievale in elevazione è scomparsa.
L'area dell'alta Val Parma divenne sede delle guerre tra Bizantini e Longobardi che combatterono una vera e propria guerra di alta quota tra la Cisa ed il Lagastrello utilizzando la strada del Passo del Cirone come collegamento tra la linea principale del limes bizantino e Corniglio, che sarebbe stato, secondo Ubaldo Formentini nel suo “Scavi e ricerche sul limes bizantino nell'Appennino lunense-parmense”, un avamposto entro le linee longobarde, collegato a Filattiera mediante una strada fortificata.
La prima menzione ufficiale del castello risale al 6 febbraio 1240, quando Guglielmo de Egidiis sentenzia contro il vescovo di Parma, Martino, e il potente casato dei Platoni[10] di Val di Taro; sono nominate in essa certe terre di Val di Parma ed una casa situata "in Castro Cornilii" ed una salda posta "juxta foveam castri Cornilii"[11].
Si presume che Corniglio fosse antico feudo (dopo il mille). La zona fu oggetto di contesa tra le città comunali di Parma e Piacenza, ma tornò nel 1221 a Parma. Se non già prima eretto, il castello lo avrebbe potuto essere stato in queste occasioni. Parte dei possessi vescovili, a metà del Trecento passò dal vescovo Ugolino Rossi a suo fratello Rolando a compensazione di un ingente debito con lui contratto. A fine Quattrocento, dopo la caduta dei conti Rossi che si opponevano - con Pietro Maria - a Ludovico il Moro, anche questo castello passò di mano, per tornare ai Rossi ai primi del Cinquecento (qui morì infatti Filippo Maria de' Rossi, nel 1529).
Dopo la costituzione del ducato farnesiano di Parma sotto il controllo della famiglia Farnese, nel 1545, e nel 1619 Ranuccio Farnese fece emanare una sentenza che gli permettesse di tenersi “il castello di Corniglio in tutta coscienza”, facendo così passare il castello tra i beni ducali. Nel 1820 in questo, per concessione di Maria Luigia d’Austria, vennero insediate la podesteria, la pretura, la casermetta dei dragoni e la prigione. Dal 1860 è sede del palazzo comunale.
Corniglio è anche rappresentato nella Galleria delle carte geografiche, più precisamente in quella raffigurante il "Placentiae et Parmae Ducatus" (Ducato di Parma e Piacenza), con il nome di Cornelio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Corniglio fu sede del Comando Unico Operativo partigiano della provincia di Parma (CUO) tra l'agosto e l'ottobre 1944. Tra questi la battaglia del Lago Santo, conflitto dai risvolti epici svoltosi nel rifugio che sorge sulle rive del lago. Il 19 marzo 1944 una squadra di nove partigiani del distaccamento “G. Picelli”, stanziata nei pressi del lago, fu attaccata da un gruppo di fascisti e nazisti. I partigiani, barricati all'interno del rifugio, resistettero all’attacco nemico per diverse ore, provocando morti e feriti tra i nemici e costringendoli a ripiegare.
Nel settembre del 1944 il CUO fu trasferito a Bosco di Corniglio, con l’intento di rafforzare la presenza partigiana nel versante est Cisa. La mattina del 17 ottobre 1944 una colonna nemica, guidata da una spia (Mario lo Slavo), giunse a Bosco. Con un'azione rapida eliminò il CUO, barricato negli edifici dell’albergo Ghirardini, dove aveva sede. Sei partigiani caddero durante l’attacco, ovvero il Comandante unico Pablo, colpito da una raffica mentre saltava da una finestra del primo piano dell'albergo per salvarsi, il Comandante militare di piazza di Parma Renzi, Giuseppe Picedi Benettini "Penola", ufficiale di collegamento, e i partigiani Enzo Gandolfi, Domenico Gervasi e Settimio Manenti. Mentre l'albergo veniva dato alle fiamme, gli altri riuscirono a mettersi in salvo. Si trattò di un colpo durissimo per il movimento resistenziale, che reagì prontamente eleggendo un nuovo CUO sei giorni dopo, con comandante unico Giacomo Ferrari[12].
Il 27 gennaio 1996 la parte produttiva del paese che vantava diversi salumifici, il centro sportivo, il nuovo cimitero e il quartiere/frazione di Linari è stato investito da una frana, detta “La Lama”, classificata in quel momento come la più profonda d'Europa. La strada per diverse frazioni, come Bosco e Ca' Pussini, fu interrotta per anni. Fu abbattuta una pineta centenaria e furono demoliti cinque salumifici, una settantina di abitazioni e diverse attività commerciali con inestimabile danno economico per la vita del paese e del comune, nonostante la lottizzazione di una frazione di bosco poco fuori dal capoluogo sulla provinciale per Langhirano nota come Uccellaia e del castagneto sottostante al piccolo centro di Rola, situato vicinissimo al capoluogo e separato dal corpo di frana solamente dal piccolo Rio Lumiera.
Il 27 gennaio 2012 all'interno del territorio comunale di Corniglio è avvenuto un sisma di magnitudo 5.4, che ha provocato danni in molti edifici storici della zona, e facendosi sentire in molte aree d'Italia.
Nella primavera 2013 il territorio è stato investito da un'eccezionale ondata di pioggia che è scaturita in forti movimenti gravitativi del terreno. In particolare, la frazione di Sauna, ha avuto gravi problemi: tre case e una stalla con 120 capi hanno ricevuto ordinanza di demolizione così come tre strutture adibite a ricovero attrezzi. Permangono ancora ordinanze di evacuazione su altri due fabbricati. Lo stato e il dipartimento di Protezione Civile ha disposto lo stato di emergenza per i territori d'Appennino colpiti, anche a seguito delle numerose criticità del territorio cornigliese.
Simboli
La descrizione araldica dello stemma è la seguente:[13]
«Di azzurro, ai due ceri di rosso, infiammati al naturale, sostenuti da tondini di argento, sormontati da tre corone comitali, d'oro, con le perle al naturale, intrecciate, le corone laterali parzialmente celate da quella centrale, più grande. Ornamenti esteriori da Comune.»
La descrizione araldica del gonfalone è la seguente:
«Drappo partito di rosso e di bianco, riccamente ornato di ricami di argento e caricato dello stemma comunale con l'iscrizione centrale in argento, recante la denominazione del Comune.»
«Comune di zona montana, fu teatro di scontri sanguinosi tra le bande partigiane e preponderanti forze nemiche, subendo devastazioni, distruzioni e saccheggi ad opera delle orde nazifasciste. Per venti mesi la popolazione, affrontando disagi e pericoli, ebbe la forza di sopportare i lutti e gli orrori derivanti dalle numerose rappresaglie cui fu soggetta e di sostenere validamente la guerra di Liberazione con l'apporto di suoi numerosi cittadini nelle formazioni partigiane. Con spartana fierezza accettava il sacrificio di sangue dei propri figli, immolatisi per gli ideali di libertà e democrazia. Corniglio, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945» — Roma, 9 maggio 1994
La presenza di una chiesa nel paese di Corniglio è attestata a partire dal tardo Medioevo; l'edificio, rimaneggiato nel Seicento, fu interessato da ulteriori lavori di rifacimento nei due secoli successivi.
Oratorio di San Lucio e Sant'Amanzio
Sorge sulla spianata sommitale del Castello di Corniglio. Si tratta di un piccolo tempio prostilo in stile neoclassico, riedificato nell'800 al posto di un oratorio benedettino ormai in rovina, dedicato ai due martiri patrono del paese. È anche presente una lapide in onore dei caduti e un'altra per Maria Luigia.
La prima menzione del culto dei due santi a Corniglio risale al 1570, nel Martirologio di Francesco Maurologo Abbate: "Item in oppido Cornelii, corpora Sanctorum Lucii et Amantii Martyrum, horum solemnia aguntur die sexta junii". Secondo la leggenda, gli abitanti del luogo, volendo costruire un tempio dedicato ai due santi, ma non sapendo dove, decisero di affidare il compito a due buoi: in base a dove si fossero fermati, lì avrebbero costruito. I due animali si fermarono nel luogo dove attualmente sorge il tempietto, e qui i cornigliesi iniziarono a scavare per costruire il luogo sacro, e a loro si unirono anche gli uccelli, che portavano sul luogo schegge e paglia. Ben presto venne alla luce un'urna con incise alcune sigle indicanti la presenza dei resti dei corpi dei due santi[11]. Attualmente, le reliquie di trovano all'interno della Chiesa di Corniglio.
Costruita originariamente in località Cà di Casè di Beduzzo, la pieve fu menzionata per la prima volta nel 1230; profondamente danneggiata forse da una frana, la struttura medievale fu abbandonata dopo il XVI secolo, mentre ne prese il posto la cappella del vicino castello di Beduzzo, esistente almeno dal XV secolo; demolita nel 1735, la chiesa fu ricostruita utilizzando le pietre del maniero in rovina e fu infine benedetta l'11 settembre 1783, mentre il campanile fu completato nel 1789; danneggiata da cedimenti del terreno, fu ristrutturata tra il 1893 e il 1894; decorata internamente tra il 1953 e il 1954, fu lesionata dai terremoti del 1983 e 2008 e consolidata strutturalmente in seguito a ciascun evento. L'edificio, caratterizzato dalla facciata neoclassica coronata da un frontone triangolare, è affiancata da un campanile in pietra, isolato dal tempio; gli interni, scanditi da lesenedoriche, sono arricchiti da affreschi nelle cappelle laterali e nel presbiterio absidato.[15][16][17]
Menzionata per la prima volta nel 1354, l'antica cappella di Signatico, eretta a sede parrocchiale autonoma entro il 1564, nel 1906 fu profondamente danneggiata da una frana e tra il 1911 e il 1912 fu ricostruita in posizione più sicura, riutilizzando parte dei materiali dell'edificio medievale. La chiesa, caratterizzata dalla facciata neorinascimentale, presenta internamente decorazioni neoclassiche realizzate nel 1940, tra cui lesene in mosaico, affreschi sul catino absidale e arcate e nicchie dipinte.[18][19]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa romanica di Graiana Chiesa fu ricostruita quasi completamente nel 1770, preservando dell'antico edificio solo la zona absidale; lesionata dal terremoto del 2008, fu completamente ristrutturata e consolidata strutturalmente tra il 2016 e il 2017; il luogo di culto neoromanico conserva intatto il presbiterio medievale in conci di arenaria, decorato esternamente con un motivo ad archetti pensili in sommità.[20]
Edificata originariamente verso la fine del XV secolo, la chiesa di Vestana fu eretta a sede parrocchiale autonoma nel 1662; ristrutturata in forme neoclassiche tra il 1739 e il 1747, fu restaurata nel 1954. L'edificio, caratterizzato dalla facciata scandita da quattro lesene e coronata da un frontone triangolare, è affiancato da due cappelle per lato e conserva due antiche cornici dorate.[21][22]
Edificata intorno al 1770 sui resti dell'antico luogo di culto medievale, la semplice chiesa in pietra di Roccaferrara Superiore fu lievemente modificata nelle aperture del presbiterio tra il 1789 e il 1790; contigua ad altri edifici adiacenti, è caratterizzata dalla mancanza della facciata; priva di decorazioni sia all'interno che all'esterno, presenta solo due nicchie ad arco ai lati del presbiterio.[23]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa di Marra fu ingrandita tra il 1816 e il 1819 e nuovamente tra il 1933 e il 1934, con la realizzazione delle cappelle laterali; danneggiata staticamente da una frana nel 1920 e dai lavori di ampliamento del decennio successivo, fu consolidata strutturalmente nel 2010. L'edificio, caratterizzato dalla facciata in pietra scandita da lesene a sostegno del frontone triangolare di coronamento, è internamente decorato con motivi neomedievali sulle pareti e sul soffitto a capriate lignee.[24]
Menzionata per la prima volta nel 1230, l'antica cappella di San Michele Arcangelo di Pugnetolo divenne sede parrocchiale autonoma nel 1564; danneggiata da una frana verso la fine del XVI secolo, la chiesa fu ricostruita in forme barocche nel 1601 e consacrata nel 1623; dotata di una nuova torre campanaria poco dopo la metà del XVIII secolo, fu rifatta nella zona absidale nel 1895. L'edificio, caratterizzato dalla presenza di un portale in arenaria con archivolto scolpito nel XII secolo alla base del campanile, conserva internamente una croce astile bronzea risalente al XVI secolo e un fonte battesimale realizzato nel 1571.[25][26][27]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria di Sauna fu eretta a sede parrocchiale autonoma entro il 1564; distrutta a causa del terreno acquitrinoso su cui sorgeva, la chiesa fu ricostruita in forme barocche in posizione più sicura tra il 1633 e il 1714. L'edificio, caratterizzato dal portale d'ingresso in arenaria riccamente scolpito, è affiancata da una cappella per lato e accoglie varie opere di pregio, tra cui un trono portatile settecentesco, il suo tavolo di sostegno e un calice quattrocentesco in rame.[28][29]
Menzionata per la prima volta nel 1520, all'inizio del XVIII secolo la cappella originaria di Canetolo fu abbandonata e sostituita da una nuova edificata tra il 1703 e il 1713; restaurata nel 1955, la chiesa fu ristrutturata ancora nel 1965. L'edificio, caratterizzato dalla facciata a salienti con tre portali d'ingresso incorniciati in pietra, internamente è arricchito da due cappelle per lato e accoglie alcune opere di pregio, tra cui due dipinti sei-settecenteschi.[30][31]
Menzionata per la prima volta nel 995, l'originaria cappella di Vestola fu completamente ristrutturata in forme barocche alla fine del XVI secolo; arricchita della cappella laterale tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo, la chiesa fu dotata del campanile dopo il 1829. L'edificio, esternamente caratterizzato dal portale d'ingresso in pietra, è internamente è decorata con affreschi sulle volte e sull'arco trionfale.[32][33]
Edificata originariamente in epoca altomedievale nei pressi del castello di Pugnetolo, nei secoli seguenti fu ricostruita più a valle in forme più modeste, in seguito all'abbandono del castrum difensivo; inizialmente spoglia, la nuova chiesa fu successivamente intonacata nella facciata e dotata di due cappelle entro il XIX secolo. Il piccolo edificio, affiancato sulla destra da un tozzo campanile, internamente è ornato con lesene e volte decorate con dipinti nella zona absidale.[34][35]
Citata per la prima volta nel 1230, la cappella originaria di Villula, eretta a sede parrocchiale autonoma nel 1564, fu sostituita nel 1579 da un nuovo edificio, costruito leggermente più a monte; munita del campanile in pietra tra il 1882 e il 1894, la chiesa fu interamente ristrutturata nel 1915 in stile neobizantino. Il luogo di culto, caratterizzato dalla facciata a capanna arricchita da un ampio rosone centrale strombato, internamente è decorato con lesene ornate in sommità con colonnine binate a sostegno dei capitelli.[36][37]
Menzionata per la prima volta nel 1000, la cappella originaria di Ballone, intitolata a sant'Alessandro, cadde in rovina verso la fine del XIII secolo e fu ricostruita nel 1496; reintitolata a san Quiriaco vescovo, la chiesa divenne sede parrocchiale autonoma nel 1564; profondamente modificata e ampliata intorno alla metà del XVIII secolo, fu nuovamente restaurata nella prima metà del XX secolo, con la ricostruzione del prospetto principale in pietra. L'edificio, caratterizzato dalla facciata a capanna coronata da un frontone triangolare, internamente è decorato con lesenedoriche e conserva un olio seicentesco e una croce astile cinquecentesca.[38][39]
Edificato originariamente agli inizi del XVI secolo, l'oratorio di Agna, dedicato all'Assunta, fu menzionato per la prima volta nel 1521; eretta a sede parrocchiale autonoma nel 1604, la chiesa cadde in rovina nei decenni seguenti e fu completamente ricostruita tra il 1693 e il 1694; arricchita di una nuova facciata nel 1881, fu dotata di un campanile nel 1925, su disegno dell'architetto Lamberto Cusani. L'edificio, caratterizzato dal prospetto principale neoclassico ornato col portale centrale barocco seicentesco, internamente è scandito da lesenedoriche e conserva, in un ampio nicchionevoltato a botte, un fonte battesimale in pietra del 1605.[40][41]
Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine (Grammatica)
Edificata originariamente in epoca imprecisata, la piccola cappella di Grammatica fu eretta a sede parrocchiale autonoma nel 1530 e fu successivamente ampliata, ma la prima testimonianza certa della sua costruzione risale solo al 1651; dotata della prima torre campanaria nel 1836, la chiesa nel 1908 fu profondamente modificata in forme neoromaniche, contestualmente all'innalzamento del secondo campanile simmetrico del primo, e nel 1938 fu elevata a santuario mariano intitolato ai Monti della Beata Vergine di Fontanellato. L'edificio, affiancato da due cappelle laterali, accoglie alcune opere seicentesche di pregio, tra cui il fonte battesimale, uno stendardo e vari oggetti liturgici in argento.[42][43]
Costruita nella località di Cirone agli inizi del XVII secolo per sostituire la parrocchiale medievale di Bosco ormai in rovina, la chiesa di San Lorenzo fu completata entro il 1638; ristrutturata in forme neoclassiche tra il 1796 e il 1803, fu restaurata nel 1970 e nuovamente tra il 2006 e il 2013. L'edificio, caratterizzato dalla facciata a capanna in pietra scandita da quattro lesene, accoglie alcune opere di pregio, tra cui una cinquecentesca croce astile e un ottocentesco conopeo.[44][45]
Costruita nel 1529 quale oratorio privato della famiglia Faggi, nel 1656 la chiesa di Sesta Inferiore fu eretta a sede parrocchiale autonoma e probabilmente ampliata, contestualmente alla cessione dei diritti da parte dei discendenti dei committenti; modificata tra il 1960 e il 1970 con l'aggiunta degli intonaci e di alcuni elementi incongrui sulla facciata, rimossi tra il 2010 e il 2011, fu sottoposta a restauri tra il 2016 e il 2020. L'edificio, dominato dal campanile a vela a coronamento della facciata, è caratterizzato dalla presenza, su gran parte delle superfici interne, di un ciclo di affreschi dedicati alla Passione e alla Risurrezione di Gesù, eseguiti dal pittore Walter Madoi nel 1963, e di due grandi statue in gesso, realizzate dallo stesso autore verso il 1975.[46][47][48]
Edificato in stile barocco tra il 1700 e il 1710 a Roccaferrara Inferiore, l'oratorio fu interamente restaurato tra il 1970 e il 1980 e adeguato ai dettami del Concilio Vaticano II; all'interno la navata, riccamente decorata, è affiancata da due cappelle laterali.[49]
Costruito tra il 1622 e il 1631 nel centro di Bosco a causa dell'eccessiva distanza rispetto alla costruenda chiesa di San Lorenzo, l'oratorio rimase de facto la sede parrocchiale di Bosco, grazie anche alla presenza del fonte battesimale; ridedicato più volte fino alla definitiva intitolazione a san Giacomo, fu dotato del campanile nel 1725. L'edificio, caratterizzato dalla massiccia torre campanaria in pietra che si erge davanti alla semplice facciata a capanna, è affiancato da due cappelle.[44][50]
Costruito all'incirca nel 1497, l'oratorio di Curatico fu affidato alla cura dei Servi di Maria di Parma, che vi costruirono accanto un monastero, distrutto da una frana nel 1670; affidato successivamente a un cappellano, il piccolo edificio tardo-medievale fu sopraelevato e decorato internamente in forme barocche nel corso del XVII secolo; elevato a santuario mariano intitolato alla Madonna della Neve, fu ristrutturato intorno al 2000. L'edificio, rivestito esternamente in pietra, è affiancato da due cappelle.[51][52]
Menzionato per la prima volta nel 1240, fu utilizzato prima dalla Chiesa di Parma nella persona del vescovo Ugolino de' Rossi), che lo trasmise poi al nipote Giacomo. Conquistato poi da Ludovico il Moro, fu ceduto a Pietro Francesco Visconti di Saliceto, per poi tornare nelle mani dei Rossi nel 1521, al quale rimase fino al 1594, quando fu confiscato da Ranuccio I Farnese, divenendo possedimento ducale. Nel 1820 il castello fu donato al Comune di Corniglio, divenendone sede dal 1860.
Edificato nel 1400, divenne di proprietà dei Rossi nel 1413, per poi passare ai Fieschi verso la fine del secolo. Tornato poi ai Rossi nel 1521, venne confiscato dalla camera ducale nel 1693. Attualmente sono visibili solo le fondamenta e i resti della torre centrale.
Castello del XIV secolo, era di proprietà della famiglia Terzi, investita dall'imperatore Venceslao I di Lussemburgo. Nel 1448 passò nelle mani di Pier Maria II de' Rossi. Di proprietà poi dei Visconti di Saliceto e di Galeazzo Pallavicino, tornò ai Rossi nel 1521. Confiscato poi dalla Camera Ducale di Parma, il maniero cadde in rovina e i suoi resti furono utilizzati per la costruzione della chiesa di San Prospero, che sorge dove un tempo si ergeva il castello.
Menzionato per la prima volta nel 1210, il castello di Roccaferrara dei da Cornazzano fu acquistato in quell'anno dai vescovi di Parma; ceduto ai Rossi nel 1355, fu conquistato nel 1482 da Obietto Fieschi; assegnato nel 1483 a Pietro Francesco Visconti di Saliceto e successivamente a Galeazzo Pallavicino, fu riconquistato nel 1521 dai Rossi, che lo mantennero quasi ininterrottamente fino alla sua confisca nel 1594 da parte del duca di Parma Ranuccio I Farnese; abbandonato da tempo, cadde sempre più in rovina, fino alla sua completa scomparsa.[53]
Architetture civili
Fontana della Lumiera
È la fontana "maestra" di Corniglio, da essa sgorga l'acqua del Rio Lumiera, piccolo affluente del torrente Parma. Venne inaugurata il 20 febbraio 1854, ha 3 vasche di crescente grandezza, ma solamente una è utilizzata. Ha 4 rubinetti e ha degli ornamenti scolpiti a forma di foglie sulle colonne dove sono attaccati i rubinetti e che sorreggono la vasca di media grandezza. Sul suo lato meridionale è stata incisa una foglia in marmo, presumibilmente come memoriale per gli Alpini[54].
Agli inizi del 2000, entrata ormai in stato di degrado, è stata ristrutturata per volere dell’amministrazione comunale dall’artista pontremolese Luciano Preti, che ha aggiunto, sulla vasca più alta, una statua bifronte di San Lucio e Sant’Amanzio, patroni del paese.
Centro storico
Il centro storico di Corniglio si sviluppa principalmente sulla piazza antistante al Castello e lungo la medioevale Via Roma. Qui è facile notare la classica disposizione medioevale delle abitazioni, che si affacciano su entrambi i lati di una via ripida e stretta. Su questi palazzi è inoltre possibile notare numerosi portali in arenaria e stemmi delle famiglie locali.
Lago
Piccolo gruppo di case frazione di Corniglio, a due chilometri dal capoluogo. Essendo sotto la dipendenza ecclesiastica della Parrocchia di Corniglio, poche sono le notizie storiche di questo borgo. Il nome risalirebbe molto probabilmente al fatto che, in epoca passata, vicino al paese sorgeva un laghetto, probabilmente sul corpo della frana, che con una sua successiva riattivazione lo ha ostruito e quindi fatto scomparire. Le sue uniche notizie sono dunque riferite ad una sorgente solforosa situata nella zona, ora riconducibile ad un lavatoio posto sulla strada per Canetolo. Di pregevole importanza artistico-culturale, sorge la "Casa del Prete", edificio settecentesco con un portale ad arco a tutto sesto, ornato con rose, stelle e linee orizzontali sugli stipiti, con chiave di volta un mascherone datato 1707[55], in cui il nome suggerisce fosse l'antica dimora di un signore della località oppure del parroco di Corniglio, in quanto alcuni provenissero da questa località.
Altro
Bassorilievo del XIII secolo
In origine si trovava in un arco posto davanti al castello. Dopo la demolizione, avvenuta nell'800, fu posto sulla facciata di un'abitazione, dove rimase fino al 1937, eccetto un breve periodo nel 1929 quando fu asportata da alcuni giovani con l'intenzione di donarla a Gabriele D'Annunzio. Attualmente è ben visibile sulla facciata di una casa che dà sulla piazza. Il sasso misura m 1,50 x 0,60 e pesa 150 kg. Sono raffigurati, da sinistra a destra, un agnello cristiano con la croce, uno stemma a croce greca, e un guerriero intento a combattere un drago.
Situata all’interno dell’ex Colonia Montana di Corniglio, accoglie circa una cinquantina di opere realizzate da Elena Samperi, nata a Genova nel 1951 da madre originaria di Mossale. Le opere rappresentano la favola illustrata, il ruolo della donna nella società, la foresta amazzonica e la sua distruzione.
Cucina
Spongata
La spongata è un tipico dolce natalizio tipico di Corniglio, molto diffuso anche in Emilia. La ricetta varia di famiglia in famiglia, ma prevede comunque ingredienti comuni. È una torta con impasto simile alla pasta brisée, con ripieno di miele, pangrattato, burro, vino bianco, noci, pinoli, uvetta e spezie. La parte superiore della spongata viene bucherellata fittamente per facilitarne la cottura in forno e infine modellata con uno stampo di legno. La spongata di Corniglio ha ottenuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il riconoscimento di prodotto tipico locale.
Legata a tale prodotto, l’8 dicembre di ogni anno si tiene a Corniglio la “Festa della Spongata”, con numerose bancarelle che vendono il dolce tipico assieme ad altri prodotti artigianali.
Economia
L'agricoltura si basa sulla produzione di foraggio per il settore zootecnico che comprende allevamenti di bovini, suini e ovini (è originaria del luogo la pecora Cornigliese). Le industrie presenti sono orientate prevalentemente nel settore alimentare (latte, Parmigiano-Reggiano e prosciutto di Parma) e edile. Il settore terziario copre il fabbisogno della popolazione locale. Sul territorio sono presenti numerose strutture ricettive sia per la ristorazione che per il soggiorno.
Turismo
Il territorio è meta di numerosi turisti estivi, offrendo un vasto panorama di sentieri sul crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano, caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi naturali.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
^abEnrico Dall'Olio, Guida storica turistica dell'alta Val Parma: Corniglio e la sua valle. Ed Scuola Tipografica Benedettina, 1960 p.23
^25 Aprile La Liberazione a Parma, su web.archive.org, 11 settembre 2007. URL consultato il 10 aprile 2022 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2007).
مثال: الصمام الثنائي الباعث للضوء ( مخطط الرسم البياني) في الإلكترونيات، دائرة الصمام الثنائي الباعث أو موصل الصمام الثنائي الباعث هوالدائرة الكهربائية تستخدم الطاقة التي ينبعث منها ضوء الصمام الثنائي (LED). الدائرة يجب أن توفرتيار كافي لاضاءة �...
Order of annelid worms EunicidaTemporal range: Ordovician–recent PreꞒ Ꞓ O S D C P T J K Pg N Eunice aphroditois Scientific classification Domain: Eukaryota Kingdom: Animalia Phylum: Annelida Class: Polychaeta Order: Eunicida[1] Families Amphinomidae Dorvilleidae Eunicidae Hartmaniellidae Ichthyotomidae Lumbrineridae Oenonidae Onuphidae Eunicida is an order of polychaete worms. Characteristics Members of this order have an elongated, segmented body and a distinct head, normally w...
Arab Andalusian Sufi philosopher-poet Abū al-Ḥasan al-Shushtarī ابو الحسن الششتريSchoolSab'iniyya-Shushtariyya (absorbed into Shadhiliyya after his death) Part of a series on IslamSufismTomb of Abdul Qadir Gilani, Baghdad, Iraq Ideas Abdal Al-Insān al-Kāmil Baqaa Dervish Dhawq Fakir Fana Hal Haqiqa Ihsan Irfan Ishq Karamat Kashf Lataif Manzil Ma'rifa Maqam Murid Murshid Nafs Nūr Qalandar Qutb Silsila Sufi cosmology Sufi metaphysics Sufi philosophy Sufi poetry Sufi psy...
جزء من سلسلة مقالات حولالإسلام حسب البلد الإسلام في إفريقيا أنغولا بنين بوتسوانا بوركينا فاسو بوروندي الكاميرون الرأس الأخضر أفريقيا الوسطى نشاد الجزائر جزر القمر الكونغو الديمقراطية الكونغو ساحل العاج جيبوتي مصر غينيا الاستوائية إريتريا إثيوبيا الغابون غامبيا غانا غي...
Indian television and film actress (born 1989) Roshni KapoorBornSrinagar, IndiaNationalityIndianAlma materBBK DAV College for Women, AmritsarOccupationsActressProducerBrand EndorserYears active2015–present Roshni Kapoor (born 30 April 1989) is an Indian actress, producer and brand endorser who works predominantly in Hindi cinema.[1] She is known for her role in the Bollywood song Mashooq Mere with co-actor Mrunal Jain.[2] She appeared in the movie The Rage-Over Inj...
Esta página cita fontes, mas que não cobrem todo o conteúdo. Ajude a inserir referências. Conteúdo não verificável pode ser removido.—Encontre fontes: ABW • CAPES • Google (N • L • A) (Outubro de 2019) Calúnia foi uma telenovela brasileira apresentada pela TV Tupi de março a abril de 1966, no horário das 20h, dirigida por Wanda Kosmo e escrita por Thalma de Oliveira, baseada no texto original da mexicana Caridad Bravo...
Prescott Street drill hallHalifax Prescott Street drill hallPrescott Street drill hallLocation in West YorkshireCoordinates53°43′11″N 1°51′29″W / 53.71960°N 1.85816°W / 53.71960; -1.85816TypeDrill hallSite historyBuilt1868–1870Built forWar OfficeIn use1870–1999 The Prescott Street drill hall is a former military installation in Halifax, West Yorkshire, England. It is a Grade II listed building.[1] History The building was designed by R...
Kristo ImmanuelLahirKristo Immanuel Caesar28 Februari 1997 (umur 26)Jakarta, IndonesiaAlmamaterUniversitas Multimedia NusantaraPekerjaanKreator kontenpemeranimpersonatorsutradaraTahun aktif2017—sekarangSuami/istriJessica Tjiu (m. 2022) Kristo Immanuel Caesar, S.Sn. (lahir 28 Februari 1997) merupakan kreator konten, pemeran, impersonator, dan sutradara berkebangsaan Indonesia.[1] Karier Kristo dikenal sebagai seorang impersonator pada tahun 20...
Train franchise in the United Kingdom InterCity East CoastLNER 800105 at London King's Cross in 2019Current operatorLondon North Eastern RailwayMain Route(s)East Coast Main LineFleet size 7 InterCity 225 sets 23 Class 800 Azuma sets 42 Class 801 Azuma sets Stations called at53Dates of operation28 Apr 1996 – 8 Dec 20079 Dec 2007 – 13 Nov 200914 Nov 2009 – 28 Feb 20151 Mar 2015 – 23 Jun 201824...
Peta menunjukan lokasi Caoayan Data sensus penduduk di Caoayan Tahun Populasi Persentase 199515.799—200017.1991.84%200718.9141.32% Caoayan adalah munisipalitas yang terletak di provinsi Ilocos Sur, Filipina. Pada tahun 2010, munisipalitas ini memiliki populasi sebesar 18.914 jiwa atau 3.940 rumah tangga. Pembagian wilayah Secara administratif Caoayan terbagi menjadi 17 barangay, yaitu: Anonang Mayor Anonang Menor Baggoc Cal-laguip Caparacadan Fuerte Manangat Naguilian Nansuagao Pandan Panta...
Digital single-lens reflex camera This article is written like a manual or guide. Please help rewrite this article and remove advice or instruction. (January 2020) Nikon D300Nikon D300 with AF-S Nikkor 18-200mm VR lensOverviewTypeDigital single-lens reflexLensLensInterchangeable, Nikon F-mountSensor/mediumSensorNikon DX format 23.6 mm × 15.8 mm CMOSMaximum resolution4,288 × 2,848 (13.1 M/12.3 M pixels sensor/effective)Film speed200–3200 in 1, 1/2 or 1/3 EV steps (down ...
Dagenham Civic Centre is surrounded by landscaped open space. River Roding at Barking. Beam Valley, Dagenham The ruins of Barking Abbey form an open space. The London Borough of Barking and Dagenham, one of the outer London boroughs, has over 25 parks, gardens and open spaces within its boundaries. These provide the green lungs for leisure activities. Principal open spaces Apart from smaller green areas such as sports grounds and smaller gardens, the following are the major open spaces in the...
Italian rally driver (born 1973) Gigi GalliPersonal informationNationality ItalianBorn (1973-01-13) 13 January 1973 (age 50)World Rally Championship recordActive years1998–2008TeamsStobart Ford, Mitsubishi, Bozian RacingRallies66Championships0Rally wins0Podiums2Stage wins23Total points56First rally1998 San Remo RallyLast rally2008 Rally Deutschland Gianluigi Galli (born 13 January 1973), better known as Gigi Galli, is an Italian rally driver, best known for his spectacular driving styl...
Chùa Thới Sơn tọa lạc tại khu vực núi Két, thuộc phường Thới Sơn, thị xã Tịnh Biên, An Giang, Việt Nam. Đây là một ngôi chùa thờ Tam bảo của đạo Bửu Sơn Kỳ Hương, và là một di tích lịch sử cách mạng của tỉnh. Toàn cảnh chùa Thới Sơn Lịch sử Trước miễu sau chùa ở chùa Thới Sơn Sau khi sáng lập đạo Bửu Sơn Kỳ Hương vào năm 1849[1], Phật Thầy Tây An (tên thật là Đoàn Minh...
Este artigo não cita fontes confiáveis. Ajude a inserir referências. Conteúdo não verificável pode ser removido.—Encontre fontes: ABW • CAPES • Google (N • L • A) (Agosto de 2021) PolíciaO Massacre de Akihabara (秋葉原通り魔事件), que teve lugar no distrito de Chiyoda Akihabara, Tokyo, Japão, em 8 de junho de 2008 fez 7 vítimas. Aproximadamente às 12h30 daquela tarde (JST - Japan Standard Time), um assaltante ...
Mekitze Nirdamim Societyחֶבְרַת מְקִיצֵי נִרְדָּמִיםFormationSeptember 12, 1861; 162 years ago (1861-09-12)FounderEliezer L. SilbermannRabbi Nathan M. AdlerMichael SachsSamuel David LuzzattoFounded atLyck, Kingdom of PrussiaHeadquartersJerusalem, Israel (since 1934)Official language Hebrew Mekitze Nirdamim (Hebrew: מְקִיצֵי נִרְדָּמִים, Meḳitse nirdamim, lit. Rousers of Those Who Slumber) is a literary society dedicated to the r...
أسعد الناصري معلومات شخصية الميلاد 11 يونيو 1972 (العمر 51 سنة)الناصرية، العراق مواطنة العراق الجنسية عراقي الحياة العملية المهنة كاتب باحث خطيب المواقع الموقع https://asaadalnaseri.blogspot.com/ بوابة الأدب تعديل مصدري - تعديل أسعد الناصري رجل دين[1][2]، وأستاذ في الحوزة العلمية. ...