Tempi veloci nelle batterie: 12 atlete corrono sotto i 9'30”. Sono ammesse alla finale anche tre atlete che sono cadute: Etenesh Diro (Etiopia), Aisha Praught (Giamaica) e Sara Treacy (Irlanda), tutte nella terza batteria. La finale quindi si disputa con 18 concorrenti anziché 15. Ruth Jebet ha vinto la propria serie in 9'12”62, il tempo più veloce mai corso in una batteria delle siepi.
Per la prima volta nella storia olimpica della specialità, la finale viene disputata alle 11:15 di mattina. Fa caldo: ci sono 34 gradi.
La keniota Hyvin Jepkemoi, campionessa mondiale, è la favorita. Nel primo km le atlete rimangono in gruppo (3'05”93). Successivamente Ruth Jebet, ventenne keniota con passaporto del Bahrein, inanella una serie di giri da ottocentista (68”2 e 69”2) e scava un solco tra sé e le avversarie. Il secondo km è coperto in 2'54”13. Conduce in testa l'ultimo km (2'59”69) e vince con un distacco di oltre sette secondi sulla campionessa mondiale Jepkemoi.
Dietro la Jepkemoi segue, fino a 400 metri dalla fine, la connazionale Chepkoech, ma quest'ultima cede. La statunitense Emma Coburn, con un ultimo giro in progressione, coglie la medaglia di bronzo stabilendo anche il record nazionale.
Le prime tredici classificate hanno corso in meno di 9”30: è il numero più alto di sempre.
Se la vincitrice avesse corso il terzo km con lo stesso ritmo del secondo, avrebbe battuto il record mondiale (8'58”81, stabilito a Pechino 2008).
L'appuntamento con il record è solo rimandato: il 27 agosto, al meeting di Saint-Denis (Francia), Ruth Jebet stabilisce il nuovo record del mondo con 8'52”78.
Risultati
Batterie
Qualificazione: i primi tre di ogni batteria (Q) e i successivi 6 migliori tempi (q).