Gli organizzatori fissano l'arrivo lungo la Via Appia, nei pressi dell'Arco di Costantino. È la prima volta dal 1896 che la maratona olimpica maschile non termina nello stadio olimpico.
Finale
Il favorito è il sovietico Popov. Rimangono tutti nel gruppo fino al 15º chilometro. Poi l'etiope Abebe e il marocchino Abdesselem accelerano e si staccano. Neanche Popov riesce a reggere il loro ritmo. Corrono affiancati per altri 25 km. Quando mancano due chilometri all'arrivo Abebe, accorgendosi che il passo del rivale si fa pesante, scatta di nuovo e prende il largo. Vince con il nuovo record olimpico. Il campione uscente Mimoun giunge 34º.
Abebe (questo è il suo cognome, mentre Bikila è il nome) è solo alla sua terza maratona. Fa sensazione il suo arrivo scalzo al traguardo. L'etiopie aveva comprato un paio di scarpe nuove poco prima dei Giochi che usò per la prima volta nella competizione olimpica. Durante la gara gli avevano procurato delle vesciche, per cui aveva deciso di togliersele e di continuare senza calzature: su questo episodio però si creò la leggenda romantica di "corridore scalzo".
^La gara compare dal minuto 124:52 al minuto 134:42; voce narrante in italiano.
Bibliografia
(EN) the Organizing Committee, Athletics (PDF), in The games of XVII Olympiad - Rome 1960, Two part 1, Roma, 1960, pp. 59-213. URL consultato il 4 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2008).