Dopo gli esordi, in cui il suo linguaggio utilizzava tecniche come la dodecafonia e il collage, fu coniato proprio per la sua musica il termine di minimalismo sacro, di cui è un riconosciuto esponente assieme ad autori come Henryk Górecki e John Tavener. È un compositore apprezzato soprattutto per la semplicità dell'ascolto e la trasparenza emotiva delle sue opere.
Biografia
Arvo Pärt è nato a Paide in Estonia, ma ben presto si trasferì nella cittadina di Rakvere non lontana da Tallinn. Qui ebbe il primo contatto con la musica, in quanto il fratello del suo patrigno era un dotato musicista che possedeva anche un'ampia biblioteca musicale. Durante gli anni della scuola, subito dopo la guerra, che non arrecò danni né alla sua famiglia né alla sua casa, cominciò a studiare sia il pianoforte (incoraggiato dalla madre) sia l'oboe e le percussioni nell'orchestra militare frequentata durante il servizio di leva. Entrò poi al Conservatorio di Tallinn, ma iniziò effettivamente a comporre nel 1958 con le Zwei Sonatinen per pianoforte. Suo professore all'epoca fu Heino Eller, a sua volta allievo di Aleksandr Glazunov. Inizialmente imparò a comporre con il sistema classico basato sugli insegnamenti di Rimskij Korsakov, solo in seguito approfondì lo studio sulla dodecafonia e della serialità post weberniana, che lo condusse a sperimentare i sistemi compositivi delle avanguardie dell'epoca.
In quegli stessi anni si fa notare anche all'estero: sue composizioni vincono concorsi di composizione in tutta l'area del Patto di Varsavia e pure in Occidente non mancano gli attestati di stima. Mstislav Rostropovič gli chiede un concerto per violoncello e orchestra che verrà intitolato Pro et contra composto con la tecnica del collage (creazione basata su brani preesistenti, come ad esempio Collage über B-A-C-H).
Nonostante questo giunse alla conclusione che "la sua convivenza con l'atonalità lo stava portando a un vicolo cieco". Così decise di studiare il barocco e il canto gregoriano, conducendo contemporaneamente una ricerca di semplificazione progressiva della sua musica, allo scopo di eliminare il "superfluo" e l'esagerazione dalle sue composizioni. Dopo il periodo dedicato alla sperimentazione della tecnica del collage, all'epoca adottata anche dai suoi colleghi Alfred Schnittke e Sofia Gubajdulina, e dopo un periodo di assoluto silenzio (dal 1968 al 1976), pervenne a un nuovo stile compositivo basato sulla massima semplificazione di tutti i mezzi compositivi.
Da quel momento la sua lunga carriera è stata dedicata al perfezionamento del suo metodo compositivo, da lui ancor oggi utilizzato.
Nel 1980, a causa dell'intensa pressione esercitata nei suoi confronti dalla censura sovietica, fuggì a Vienna insieme alla moglie e ai due figli. Venne dapprima ospitato e aiutato anche economicamente da alcuni suoi grandi estimatori, fra i quali alcuni componenti della Universal Edition Wien e il direttore della ECM Manfred Eicher, e poi stipendiato in qualità di compositore da diverse istituzioni ed enti musicali. Collaborò quindi con grandi strumentisti come Gidon Kremer (per il quale crea la versione per violino e pianoforte di Fratres1980) o il gruppo vocale Hilliard Ensemble. La sua permanenza fuori dai confini della Russia sovietica gli consentì di ricevere più scritture da diverse istituzioni. Nel 2000 ricevette il Premio Herder.
«Lavoro con pochissimi elementi – una voce, due voci. Costruisco con i materiali più primitivi – con l'accordo perfetto, con una specifica tonalità. Tre note di un accordo sono come campane. Ed è perciò che chiamo questo tintinnabulazione»
Con questo particolare genere Pärt dimostra come sia possibile produrre opere valide nonostante l'utilizzo di un'armonia estremamente semplice e la riduzione ai minimi termini del materiale compositivo. Infatti, il modo di comporre di Pärt è generalmente costruito solamente su due voci: una funge da accompagnamento, arpeggiando e ripetendo le note di un accordo tonale (come spiega sopra Pärt, la "tintinnabulazione"), l'altra è la "melodia" (spesso vocale), ovvero la voce principale. Il tintinnabuli, quindi, è uno stile a metà fra monodia e polifonia, senza però rientrare realmente in nessuna delle due categorie.
^Premio, su Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger Benedetto XVI. URL consultato il 16 aprile 2022.
Bibliografia
Enzo Restagno (a cura di), Arvo Pärt allo specchio: conversazioni, saggi e testimonianze, Milano, Il Saggiatore, 2004, ISBN88-428-1230-7, OCLC799682810.