Giocava come attaccante, preferibilmente nel ruolo di centravanti, date le sue doti fisiche (192 cm). L'ex tecnico colombiano Jorge Luis Pinto lo descrisse come un giocatore dalla tecnica "squisita ed unica" ed il suo compagno di Nazionale Carlos Valderrama come un "fuoriclasse".[1]
Entrato nel giro della Nazionale colombiana, allora guidata da Francisco Maturana, nel 1989, partecipò alle qualificazioni per Italia 1990, segnando il gol decisivo contro Israele a Barranquilla. Nonostante avesse segnato il gol che di fatto aveva portato la Colombia a qualificarsi per il mondiale, Maturana decise di non includerlo nella squadra che partecipò alla manifestazione a causa di problemi disciplinari mai specificati.[2]
La morte
Dopo Andrés Escobar, la morte di Usuriaga scosse nuovamente il mondo del calcio colombiano,[2] nonostante il calcio non fosse, come invece fu per Escobar, la ragione dell'assassinio di Usuriaga. Alle 20:20 del 12 febbraio 2004, Usuriaga stava giocando a domino in un locale a circa 30 metri dalla sua casa nel barrio 12 de Octubre di Cali, quando un ragazzino di circa 14 anni gli si avvicinò, sparandogli sette colpi di arma da fuoco, uccidendolo sul colpo.[2] Il colonnello della polizia colombiana Mario Gutiérrez dichiarò che, secondo alcuni testimoni, una seconda persona, di circa 22 anni, sarebbe stata presente al delitto, oltre all'assassino minorenne.[4][5] Secondo Esther López Moreno, madre del calciatore, il martedì precedente all'omicidio la sorella aveva ricevuto una telefonata nel corso della quale erano state rivolte minacce di morte a Usuriaga, che però non ne era stato avvertito.[4]