Le specie della famiglia Columbidae sono caratterizzate da un tronco massiccio con una testa piccola, un becco corto e rigonfio e zampe corte con quattro dita. Le ali, grandi e robuste, li rendono eccellenti volatori.[2]
Le dimensioni delle varie specie variano considerevolmente: si va dai gura della Nuova Guinea, che raggiungono le dimensioni di un tacchino, alle tortorine, che sono poco più grandi di un passero; il primato della specie più corta spetta alla colomba frugivora nana (Ptilinopus nainus), che misura appena 13 cm di lunghezza.[2]
Il piumaggio, soffice e folto, è anch'esso molto variabile: alcune specie hanno una colorazione monocromatica e poco appariscente, mentre altre, in particolare le colombe frugivore del genere Ptilinopus e i piccioni dei genere Treron e Alectroenas, sfoggiano livree multicolori molto vistose.
Il nome Columbidae per la famiglia fu introdotto dallo zoologo inglese William Elford Leach in una guida ai contenuti del British Museum, pubblicata nel 1820.[3][4] Columbidae è l'unica famiglia vivente nell'ordineColumbiformes. Le grandule (Pteroclidae) erano precedentemente collocati all'interno di questa famiglia, ma vennero in seguito spostate in un ordine separato, Pterocliformes, sulla base di alcune differenze anatomiche (ad esempio, non sono in grado di bere "succhiando" o "pompando");[5] sono ora considerati più strettamente correlati agli uccelli costieri.[6] Recenti studi filogenomici supportano il raggruppamento di piccioni e grandule, insieme ai mesena, formando il sister taxon di Mirandornithes.[7][8][9][10]
I Columbidi sono generalmente divisi in cinque sottofamiglie, probabilmente in modo impreciso.[11] Ad esempio, la colomba quaglia americana e la colomba quaglia (Geotrygon), solitamente collocate all'interno di Columbinae, sembrano essere due sottofamiglie distinte.[12] L'ordine qui presentato segue gli studi di Baptista et al. (1997),[13] con alcuni aggiornamenti.[14][15][16]
La disposizione dei generi e la denominazione delle sottofamiglie è in alcuni casi provvisoria perché le analisi delle diverse sequenze di DNA producono risultati diversi, spesso radicalmente, nel posizionamento di determinati generi (principalmente quelli indo-australiani). Questa ambiguità, probabilmente causata dalla long branch attraction, sembra confermare che i primi piccioni evolutisi nella regione dell'Australasia e che i "Treronidae" e le forme affiliate (colombe coronate e piccioni fagiani, per esempio) rappresentino la prima radiazione del gruppo.
La famiglia Columbidae in precedenza conteneva anche la famiglia Raphidae, composta dagli estinti solitario di Rodrigues ed il dodo.[16][17][18] Queste specie sono con ogni probabilità parte della radiazione indo-australiana che ha prodotto le tre piccole sottofamiglie menzionate sopra,[19] con le colombe e i piccioni frugivori (incluso il piccione di Nicobar). Pertanto, sono qui inclusi come la sottofamiglia Raphinae, in attesa di migliori prove materiali delle loro esatte relazioni.[20]
Esacerbando questi problemi, i columbidi non sono ben rappresentati nel record fossile.[21] Ad oggi non sono state trovate forme veramente primitive. Il genere Gerandia è stato descritto dai depositi del Miocene inferiore in Francia, ma sebbene si credesse da tempo un piccione,[22] ora è considerato una grandula.[23] I resti frammentari di un possibile "ptilinopino", sono stati ritrovati nella Formazione Bannockburn in Nuova Zelanda, e descritti come il genere Rupephaps;[23] "Columbina" prattae, ritrovata in depositi approssimativamente contemporanei in Florida è oggi provvisoriamente separata in Arenicolumba, ma la sua distinzione da Columbina/Scardafella e generi correlati deve essere stabilita più saldamente (ad esempio mediante analisi cladistiche).[24] A parte questo, tutti gli altri fossili appartengono a generi esistenti.[25]
Tassonomia
Tassonomia basata sugli studi di John H. Boyd, III,[26] professore di economia.[27]
^(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Columbidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 15 febbraio 2018.
^abcBaptista, L. F.; Trail, P. W. & Horblit, H. M. (1997): Family Columbidae (Doves and Pigeons). In: del Hoyo, J.; Elliott, A. & Sargatal, J. (editors): Handbook of birds of the world, Volume 4: Sandgrouse to Cuckoos. Lynx Edicions, Barcelona. ISBN 84-87334-22-9
^William Elford Leach, Eleventh Room, in Synopsis of the Contents of the British Museum, 17th, London, British Museum, 1820, p. 68. Although the name of the author is not specified in the document, Leach was the Keeper of Zoology at the time.
^ Walter J. Bock, History and Nomenclature of Avian Family-Group Names, Bulletin of the American Museum of Natural History, Number 222, New York, American Museum of Natural History, 1994, p. 139.
^"Columbiformes (Pigeons, Doves and Dodos)". Francis Hugh John Crome. Grzimek's Animal Life Encyclopedia. Michael Hutchins, Dennis A. Thoney, and Melissa C. McDade (eds.). Vol.9: BirdsII. 2nded. Detroit: Gale, 2004. pp.241–246.
^Basically, the conventional treatment had two large subfamilies, one for the fruit doves, imperial pigeons, and fruit pigeons, and another for nearly all of the remaining species. Additionally, three monotypic subfamilies were noted, one each for the genera Goura, Otidiphaps, and Didunculus. The old subfamily Columbinae consists of five distinct lineages, whereas the other four groups are more or less accurate representations of the evolutionary relationships.
^ Storrs L. Olson, The fossil record of birds, in Avian Biology, Vol. VIII, Academic Press, 1985, pp. 79–238, ISBN978-0-12-249408-6.
«The earliest dove yet known, from the early Miocene (Aquitanian) of France, was a small species named Columba calcaria by Milne-Edwards (1867–1871) from a single humerus, for which Lambrecht (1933) later created the genus Gerandia»
«Because Columba calcaria Milne-Edwards, 1867–1871, from the Lower Miocene at Saint-Gérand-le-Puy in France, is now also considered a sandgrouse, as Gerandia calcaria (Mlíkovský 2002), there is no pre-Pliocene columbid record in Europe.»