William Patrick Callahan è nato a Chicago, in Illinois, il 17 giugno 1950 ed è il più giovane dei quattro figli di William ed Ellen Callahan.[1] In seguito i suoi genitori hanno divorziato. Ha due sorelle, Roberta e JoAnn, e un fratello, Jerry.
Il 30 aprile 1977 è stato ordinato presbitero nella basilica di San Giosafat a Milwaukee da monsignor William Edward Cousins, arcivescovo metropolita di Milwaukee. In seguito è stato vicario parrocchiale della parrocchia della basilica di San Giosafat a Milwaukee dal 1977 al 1978; direttore delle vocazioni per la Provincia di San Bonaventura dal 1978 al 1984; vicario parrocchiale della parrocchia della Sacra Famiglia a Peoria dal 1984 al 1987; parroco della medesima parrocchia dal 1987 al 1994 e rettore della basilica di San Giosafat a Milwaukee dal 1994 al 2005. Ha supervisionato il restauro da 7,5 milioni di dollari della basilica e ciò gli è valso la reputazione di abile raccoglitore di fondi. Nel 2005 è stato nominato direttore spirituale del Pontificio collegio americano del Nord a Roma.[1][2]
È il primo francescano conventuale a essere diventato vescovo negli Stati Uniti e il primo vescovo ausiliare ad essere nominato nell'arcidiocesi di Milwaukee dal 1979.[4] Nel febbraio del 2009 l'arcivescovo Dolan è stato trasferito all'arcidiocesi di New York. Il 20 aprile Callahan è stato eletto amministratore diocesano. Come tale, ha supervisionato l'amministrazione quotidiana dell'arcidiocesi fino al 4 gennaio 2010, giorno dell'ingresso in diocesi di Jerome Edward Listecki.
In seno alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti è membro del comitato per il clero, la vita consacrata e le vocazioni. È anche membro dei consigli di Catholic Relief Services, del National Religious Retirement Management, del seminario di Mundelein e della Sacred Heart Seminary and School of Theology.[1][2]
Partito:[15] al primo[16] d'argento, alla canoa d'oro, caricata da una freccia di rosso sinistrata, alberata da una croce trifogliata dello stesso, da cui pende una rete dello stesso addestrata, ferma su un mare ondato d'azzurro e d'argento, alla riva d'argento, con il covone d'oro sinistrato, cimata da un monte di tre vette di verde; al secondo[17] di rosso, alla croce di nero, con il nimbo d'argento bordato d'oro, caricata del braccio di San Francesco stigmatizzato posto in banda, sovraccaricato del braccio del Cristo stigmatizzato posto in sbarra, i bracci annodati da una corda d'argento, la croce accompagnata in capo da due gigli d'oro e in punta dalla fascia doppio dentata cucita d'azzurro.
^Secondo la tradizione araldica ecclesiastica dei paesi anglosassoni, lo stemma del vescovo è impalato con quello della diocesi a simboleggiare la relazione tra l'uomo e l'ufficio che ricopre.
^Parte personale: al centro vi è lo stemma dell'Ordine dei frati minori conventuali, l'ordine a cui appartiene il vescovo Callahan: una croce nera con le braccia incrociate di Cristo e di San Francesco d'Assisi, ciascuna recante le stimmate. Nella parte superiore dello scudo vi sono due gigli d'oro, che rappresentano Maria e Giuseppe, due figure centrali nella spiritualità del vescovo. Ricordano anche il ministero del vescovo Callahan presso la parrocchia della Sacra Famiglia a Peoria, dove ha prestato servizio come vicario parrocchiale dal 1984 al 1987 e come parroco dal 1987 al 1994. L'onda azzurra nella parte inferiore dello scudo rappresenta le acque del lago Michigan, un elemento geografico chiave che collega la città natale del vescovo, Chicago, con Milwaukee, la prima diocesi in cui è stato vescovo. Lo sfondo dell'intero scudo è rosso e ricorda il sangue di Cristo che è stato versato per noi sulla croce e porta salvezza al mondo. Rappresenta anche il sangue dei martiri, compreso quello del titolare della basilica di San Giosafat a Milwaukee, dove è stato ordinato sacerdote nel 1977 e della quale è stato rettore dal 1994 al 2005.
^Esso richiama le parole di San Francesco d'Assisi: "Ti adoriamo, o Cristo, qui e in tutte le tue Chiese del mondo intero, e ti benediciamo; perché con la tua santa croce hai redento il mondo".