Negli anni 2010 si sono registrati occorrenze della malattia da virus Zika in tutti i continenti e dei casi isolati si sono registrati anche in Europa[4], su soggetti che erano reduci da viaggi in zone tropicali e senza che sia documentata alcuna forma di trasmissione del virus in Europa[5].
Il virus è trasmesso da numerose zanzare del genereAedes, negli ambienti equatoriali soprattutto da Aedes aegypti. Studi sui vettori implicati nella trasmissione del virus hanno permesso di isolare il virus Zika anche in alcune popolazioni di Aedes albopictus (zanzara tigre) provenienti dal Gabon[6].
Poiché questa zanzara è divenuta assai comune anche nei climi temperati dell'emisfero boreale, come in Nord America, nella penisola italiana, e in altre zone del bacino mediterraneo, potrebbe in futuro rappresentare un serio rischio di espansione del virus anche in queste aree del pianeta[7]. Tuttavia non esistono casi documentati di trasmissione del virus in Europa da parte di questa zanzara[8].
Virologia
Come gli altri virus in questa famiglia, il virus Zika è avvolto da un pericapsideicosaedrico e il suo genoma è costituito da una singola elica di RNA a senso positivo, lunga 10.794 nucleotidi. Dal punto di vista filogenetico, esso è strettamente imparentato con il virus Spondweni, un virus che con lo Zika forma un proprio gruppo (clade) Spondweni all'interno al genere Flavivirus.
Condivide con gli altri membri del genere le stesse caratteristiche strutturali e lo stesso ciclo di replicazione, così come la stessa organizzazione genetica, tranne che per la regione 3' UTR[9]. Altri membri appartenenti allo stesso genere sono il virus Ilheus (ILHV), quello dell'encefalite di Rocio o virus Rocio (ROCV) e dell'encefalite di Saint-Louis[10].
La febbre Zika si contrae prevalentemente tramite punture di artropodi (zanzare), pur essendo possibile un contagio diretto attraverso emoderivati o per via sessuale, stante la presenza di virioni nel liquido seminale di uomini malati[12].
Inoltre è verosimile la possibilità di contagio materno-fetale, essendo stato trovato il virus all'interno della placenta e nel liquido amniotico di malate gravide, con conseguenti effetti teratogeni segnalati sull'embrione, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza[25].
Viene segnalata la possibilità di una trasmissione del virus con la saliva in caso di bacio, però, secondo gli esperti infettivologi dell'ospedale Spallanzani[26], questa via è molto remota per la scarsa carica virale nella saliva. Al contrario la possibilità di una trasmissione con lo sperma è documentata, essendo stato accertato ufficialmente nel mese di febbraio 2016 il secondo caso di trasmissione del virus per via sessuale: in Texas in una donna contagiata dal partner tornato da un viaggio in Sud America[27][28].
Uno studio brasiliano pubblicato su The Lancet il 17 febbraio 2016 ha suggerito una possibile conferma della trasmissione materno-fetale con il liquido amniotico (trasmissione verticale). Il ceppo che interessa il Brasile nel 2016 è un ceppo geneticamente correlato a quello trovato nella Polinesia Francese nel 2013; inoltre i ricercatori scrivono che questo ceppo è responsabile dei casi di microcefalia trovati in Brasile in misura abnormemente alta rispetto a prima dell'epidemia da Zika virus, pur mancando ancora la prova definitiva del tropismo del virus sulle cellule nervose umane[29].
Gli studi che hanno analizzato l'intero RNA dell'agente infettivo hanno dimostrato un'alta omologia genomica tra il ceppo latino-americano e quello che ha circolato nel Pacifico tra il 2013 e il 2014[33].
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Il virus Zika risulta avere un tropismo spiccato per il tessuto nervoso e per il sistema nervoso centrale: risulta, pertanto, collegato a problemi che riguardano il SNC, come deficit dell'apprendimento e microcefalia. In Polinesia ci sono stati molti casi di Zika ma pochi di microcefalia. Viene da chiedersi, naturalmente, quale sia la ragione: questa è da ricercarsi nel fatto che ivi è possibile ricorrere all'aborto terapeutico, quindi ogni volta che veniva trovato un quadro encefalico alterato, si ricorreva all'aborto.
^(PT) Pinto Junior VL, Luz K, Parreira R, Ferrinho P, [Zika Virus: A Review to Clinicians], in Acta Med Port, vol. 28, n. 6, 2015, pp. 760-5, PMID26849762.
^ John GT, Thomas PP, Kirubakaran MG, Thomas M, Jacob CK, Shastry JC, Methylprednisolone sodium succinate-induced anaphylaxis in a nonatopic renal transplant recipient, in Transplantation, vol. 48, n. 3, 1989, p. 543, PMID2675420.
^ Besnard M, Lastere S, Teissier A, Cao-Lormeau V, Musso D, Evidence of perinatal transmission of Zika virus, French Polynesia, December 2013 and February 2014, in Euro Surveill., vol. 19, n. 13, 2014, PMID24721538.
^Paura di baciare: Zika uccide ancora., su iltempo.it, 7 febbraio 2016. URL consultato il 7 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2016).