La vigilia del tour era stata tumultuosa: il capitano Alessandro Troncon, all'epoca tesserato del Montferrand, aveva chiesto di essere escluso dalla spedizione perché impegnato nelle semifinali del campionato francese[1] ma il C.T. azzurro, il neozelandeseBrad Johnstone, ribatté che l'unico modo per rinunciare al tour era quello di ritirarsi dalla nazionale[1]; un tentativo di conciliazione fallì[2], e Troncon fu costretto ad annunciare il suo abbandono forzato della maglia azzurra[2].
Pochi giorni più tardi giunse anche la sospensione della Federazione francese per non avere ottemperato agli obblighi di chiamata della propria federazione di appartenenza, e Troncon non poté giocare i play-off del campionato[3].
Con Alessandro Moscardi e Cristian Stoica ad assumere di volta in volta la guida in campo come capitano, la nazionale affrontò quindi i primi due incontri del tour a Samoa: la prima partita, un'infrasettimanale senza cap contro Samoa A, fu persa negli ultimi minuti di gioco per mancanza di tenuta sul fondo[4]: avanti di 26-10 a quattro minuti dalla fine, infatti, l'Italia subì dapprima la meta (trasformata) del momentaneo 26-17, poi due mete, la seconda delle quali a tempo ormai finito, di Sofai, con le quali il punteggio fu ribaltato.
La trasformazione di Taleafoa servì solo ai fini statistici e a fissare il punteggio sul 29-26 per i samoani[4].
Ben più pesante il successivo test match contro la Samoa maggiore, in cui l'Italia non entrò mai in partita e, dopo un primo tempo sterile, si trovò a venti minuti dalla fine sotto di 10-36[5] prima che due mete di Moscardi e Stoica riducessero il passivo; allo scadere Brian Lima fissò con un'ulteriore meta, la quinta di giornata per la sua squadra, lo score sul 43-24[5].
I due incontri a Figi confermarono il trend negativo degli uomini di Johnstone e, se possibile, si rivelarono un peggioramento rispetto a Samoa: nell'infrasettimanale, disputato contro una formazione delle province ribattezzata Fiji President’s XV, l'Italia tenne i primi quaranta minuti per poi subire tre mete nella ripresa[6] e finire sconfitta per 18-34[6].
Disastroso, invece, il test match contro Figi: gli isolani marcarono tre mete e si portarono sul 21-0 dopo neppure mezz'ora[7], e a fine primo tempo solo Ramiro Pez, con un piazzato, aveva cancellato lo zero dal tabellino azzurro; nel secondo tempo altre due mete figiane e due piazzati portarono il loro score a 43, mentre l'Italia poté ascrivere a referto solo ulteriori due piazzati, ancora di Pez e poi di Francesco Mazzariol[7].
Gli Azzurri chiusero così il tour con quattro sconfitte su altrettanti incontri; per gli incontri di fine anno contro Romania e Nuova Zelanda Troncon fu reintegrato in squadra.