Torri in Sabina sorge a 275 metri di altezza sul livello del mare. Il paese si sviluppa su un costone di roccia orientato in direzione nord-est sud-ovest. È circondato sul versante nord-ovest e sud-est da due fossi in cui scorrono 2 torrenti che raccolgono l'acqua proveniente dalle colline circostanti.
Le frazioni di Rocchette e Rocchettine sorgono su due speroni di roccia ai piedi del monte Cosce e sono distanti 200 metri l'uno dall'altro.
Nel territorio comunale, nei pressi delle frazioni Rocchette, Rocchettine e Vescovio, scorre il torrente Aia affluente del Tevere. Il torrente viene indicato anche con il nome di "Imella". Nella gola che separa le frazioni di Rocchette e Rocchettine il torrente Aia dà origine alle suggestive Cascatelle.
Il territorio comunale presenta numerosi oliveti, che producono un olio di oliva EVO di elevata qualità.
Le zone boschive che circondano le frazioni di Rocchette e Rocchettine presentano una ricca macchia mediterranea, caratterizzata da querce e lecini.
I primi cenni di Torri in epoca medievale risalgono al 747, quando nel regesto di Farfa compare la donazione all'abbazia di un casalis Turris; questa donazione è confermata nei secoli successivi fino al 1084. Risale invece al 1298 l'attestazione dell'esistenza di un castello, che risulta essere di proprietà della Santa Sede nel 1364.
In seguito, dal 1368, Torri figura tra i possedimenti degli Orsini, che ne mantennero la proprietà fino alla morte della moglie di Flavio Orsini, Anna de la Tremouille, nel 1728. Da questa data Torri in Sabina ritorna di proprietà della Santa Sede.
Nel 1817 il paese entra a far parte, come comune autonomo, del governatorato di Calvi. Dopo l'unità d'Italia, il comune fu assegnato dapprima alla provincia di Perugia, nel 1923 alla provincia di Roma ed infine dal 1927 entrò a far parte della nuova provincia di Rieti.
Durante la ritirata tedesca della seconda guerra mondiale, il centro storico fu minato e fatto brillare. Torri risulta uno dei 3 paesi in Sabina minato dalle forze tedesche.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
La Chiesa di Santa Maria della Lode a Vescovio, risalente ai primi decenni del IX secolo, cattedrale della diocesi sabina fino al suo definitivo trasferimento a Magliano Sabina nel 1733; all'interno si conservano importanti affreschi del XII secolo con Storie dell'antico e nuovo testamento nelle pareti laterali e un Giudizio universale nella parete di contro-facciata;
Altre chiese, come quelle di San Valentino (era situata accanto alla antica porta ternana, distrutta dalle mine tedesche della Seconda Guerra Mondiale), San Nicola di Bari, della Madonna del Colle, San Giovanni Battista e di Sant'Egidio;
Nella frazione di Rocchette sorgono: la chiesa del SS. Salvatore e la cappella di San Sebastiano;
Nella frazione di Rocchettine sorge la chiesa di San Lorenzo.
Architetture militari
Due insediamenti fortificati medievali, denominati Rocchette e Rocchettine, le cui prime notizie risalgono al XIV secolo, appartenuti entrambi alla famiglia dei Savelli. Oggi Rocchette è trasformato in centro abitato, mentre Rocchettine è in stato di abbandono dall'inizio degli anni '50. Al suo interno la chiesa di San Lorenzo, da poco restaurata, aperta al pubblico solo il 10 agosto (giorno di S. Lorenzo, patrono di Rocchettine) e visitabile su richiesta.
Siti archeologici
L'area archeologica del municipium romano di Forum Novum (I secolo d.c. ), di cui parlano Plinio, Virgilio e Frontino. Dopo la conquista militare romana è stato edificato un foro, in epoca augustea, assegnato alla tribu' Crustumina, accorpato alla regio IV Samnium et Sabina, cessa la propria funzione nel III d.c. Successivamente il territorio fece parte probabilmente della provincia romana Flaminia et ValeriaDioecesis Italiciana imperiale suburbicaria, dopo la cristianizzazione delle diocesi in epoca alto medioevale dal 465 fu sede vescovile poi ecclesia cathedralis Sabinorum fino al 1733.