Scipione (HWV 20) è un'opera seria in tre atti, con musica composta da Georg Friedrich Händel per la Royal Academy of Music nel 1726 su libretto di Paolo Antonio Rolli. Händel compose Scipione mentre era nel bel mezzo della composizione dell'opera Alessandro. L'opera è basata sulla vita del generale romano Publio Cornelio Scipione. Nella partitura c'è una marcia lenta che è diventata la marcia del reggimento britannico dei Granatieri della Guardia.
210 a.C., dopo che l'esercito romano, guidato da Scipione ha catturato la città dai Cartaginesi e dai loro alleati iberici.
Atto 1
Scipione conduce una processione di prigionieri in città attraverso l'arco trionfale. Egli anticipa future conquiste e saluta i suoi ufficiali, con un particolare alloro per Lelio. Lelio, in cambio, offre a Scipione la prigioniera Berenice. Scipione è subito attratto da Berenice, ma giura di rispettare il suo onore. Berenice è innamorata del principe iberico Lucejo, che è tra l'esercito romano in incognito. Egli promette di salvarla. Lo stesso Lelio è attratto da un'altra prigioniera, Armira, ma lei non ricambierà l'affetto mentre è ancora prigioniera. Questo fatto comincia a cambiare Lelio, mettendolo in sintonia con le donne prigioniere, anche se lui consiglia Berenice di accettare l'amore di Scipione.
Le donne prigioniere sono confinate in un palazzo con giardino, ma Scipione ha proibito agli estranei di entrare. Ancora mascherato, Lucejo viola il giardino, ma si nasconde quando sente avvicinarsi Scipione. Scipione cerca di conquistare Berenice e le confessa il suo amore per lei. Lucejo non lo può tollerare e si tradisce con una esclamazione soffocata che ne rivela la presenza. Berenice cerca di proteggerlo chiamandolo pazzo e implorando pietà. Solo alla fine dell'atto, Lucejo non è più sicuro delle motivazioni di Berenice e comincia a diventare geloso.
Atto 2
Ernando, padre di Berenice, è arrivato per offrire un riscatto per la figlia ed anche amicizia a Scipione. Scipione prova di nuovo a corteggiare Berenice, ma lei rifiuta ancora una volta le sue avances. Dopo che Scipione se ne è andato, riappare Lucejo, ma lei lo respinge. Questo conferma i sospetti e la gelosia iniziali di Lucejo, ma Berenice si sente emotivamente lacerata. Anche con i suoi sentimenti di gelosia, Lucejo non rompe del tutto con Berenice, ma finge di esprimere affetto per Armina, nella speranza che Berenice sentirà. Sia Berenice che Armina sono afflitte per la situazione e Scipione arriva, arrabbiato vedendo Lucejo in giardino. Lucejo ora confessa la sua identità ed i suoi progetti e sfida a duello Scipione. Scipione ordina l'arresto di Lucejo. Berenice allora ammette che avrebbe potuto amare un romano, se non fosse stata promessa a un altro.
Atto 3
Scipione offre a Ernando la libertà per Berenice, a condizione che egli possa sposarla. Ernando risponde che rinuncerebbe volentieri alla sua vita ed al regno, ma che non può rompere la sua precedente promessa a Lucejo di avere Berenice come moglie. Questa nobiltà d'animo colpisce Scipione, che pensava di inviare Lucejo a Roma come prigioniero, ma che, riflettendo ulteriormente sulla situazione decide di sacrificare i propri desideri personali per la felicità degli altri. Racconta a Berenice del suo cambiamento di mente e di cuore ed accetta l'offerta di riscatto da Ernando liberando Berenicee e dicendole che può sposare Lucejo. Inoltre, come regalo di nozze, concede la libertà alla coppia. Tutti i presenti lodano la generosità di Scipione e Lucejo giura fedeltà a Roma per sé e per i suoi sudditi.[4]
Contesto ed analisi
Händel, di origine tedesca, dopo aver trascorso una parte della sua carriera iniziale in Italia componendo opere e musica di altro genere, si stabilì a Londra, dove nel 1711 aveva portato l'opera lirica italiana per la prima volta con la sua opera Rinaldo. Quest'ultima era stata un enorme successo ed aveva creato a Londra una vera e propria mania per l'opera seria italiana, una forma che all'epoca era incentrata quasi esclusivamente sulle arie solistiche per i grandi virtuosi del bel canto. Nel 1719, Handel era stato nominato direttore musicale di un'organizzazione chiamata The Royal Academy of Music (niente a che vedere con l'attuale conservatorio di Londra), una compagnia sotto la protezione della Carta reale, per la produzione di opere italiane a Londra. Händel non doveva solo comporre opere per la compagnia, ma assumere i cantanti più in vista, supervisionare l'orchestra e i musicisti, e adattare le opere provenienti dall'Italia per essere eseguite a Londra.[5][6]
Entro l'anno 1724-1725, Handel scrisse tre grandi opere in successione per la Royal Academy of Music, ognuno con Senesino e Francesca Cuzzoni come star, Giulio Cesare, Tamerlano, e Rodelinda.[7]
I dirigenti della Royal Academy of Music decisero di aumentare l'attrazione delle opere portando un altro famoso cantante di livello internazionale, il soprano Faustina Bordoni, che si sarebbe unita alle altre due stelle fisse di Londra, la Cuzzoni e Senesino, come è stato riportato dalla stampa di Londra. Il Daily Journal scrisse il 31 agosto 1725
«Abbiamo sentito che l'Accademia Reale (di) Musica, in Haymarket, ha un contratto con la famosa cantante per 2500 l., che sta venendo dall'Italia incontro all'inverno [4]»
con il London Journal che aggiungeva:
«La signiora Faustina, una famosa signora italiana, è venuta su quest'inverno per rivaleggiare con la signora Cuzzoni[4]»
Tuttavia Faustina non arrivò quando era previsto, il che significava che l'opera che Händel stava componendo per mettere in luce due donne egualmente importanti, Alessandro, non era ancora disponibile per colmare il vuoto che si era creato nel programma del teatro dell'opera e che doveva essere riempito. Per questo motivo compose Scipione in tre settimane che fu rappresentato la prima volta appena dieci giorni dopo aver finito la composizione.[4]
La fretta con cui Scipione fu messo insieme forse si vede nel lavoro finito, anche se fu un successo con il pubblico di Londra e contiene molta bella musica, come scrisse il musicologo del XVIII secolo Charles Burney:
«sebbene il primo atto di questa opera sia piuttosto debole e l'ultimo non così eccellente come in alcuni suoi altri drammi, il secondo atto contiene cose belle di vario genere sufficienti per affermare la sua fama di un lavoro degno del suo grande autore nello splendido momento centrale della sua carriera.[8]»
Ellen Harris ha discusso l'uso specifico di Händel di alcune chiavi musicali nell'opera, notando, per esempio, che inizia e conclude l'opera in sol maggiore.[9] Winton Dean ha preso atto che l'opera in origine conteneva il personaggio di Rosalba, la madre di Berenice. Tuttavia, perché la cantante originariamente prevista per il ruolo di Rosalba non era disponibile, quel ruolo fu rimosso e la musica e il testo trasferito ad altri personaggi. Inoltre, Dean fece alcune osservazioni sulle debolezze drammatiche nella trama nel terzo atto.[1]
^Rodelinda, su Handelhouse.org, Handel House Museum. URL consultato il 24 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2016).
^ Charles Burney, A General History of Music: from the Earliest Ages to the Present Period, vol. 4, 2010ª ed., Londra, Cambridge University Press, 1789, p. 306, ISBN978-1-1080-1642-1.
^ Harris, Ellen T., The Italian in Handel, collana Journal of the American Musicological Society, 33 (3), autunno 1980, pp. 468–500.
Bibliografia
Libretto originale: Scipione. Drama. Da Rappresentarsi Nel Regio Teatro di Hay-Market; per La Reale Accademia di Musica, Londra, King's Theatre, 1726 (accessibile gratuitamente online presso Google Books)
Winton Dean e J. Merrill Knapp, Handel's Operas, 1704–1726, Clarendon Press, 1987, ISBN0193152193. Il primo dei due volumi definitivi di informazioni sulle opere di Händel