Il suo nome scientifico fa riferimento alle proprietà detergenti e medicinali della pianta, ben note fin dall'antichità.
Descrizione
Le foglie (dimensioni da 4 a 12 cm) sono lanceolate, lisce, opposte e sottili, con tre o cinque nervature parallele e senza picciolo. Nell'attaccatura delle foglie basali più grandi crescono altre foglioline.
Il fusto eretto e glabro è alto da 40 a 70 cm.
I fiori (in grappoli lassi) sono di colore rosa, ma saltuarialmente anche bianco, con cinque petali revoluti, delicatamente profumati e si aprono di sera.
Nell'emisfero boreale la fioritura avviene tra giugno e settembre.
Cresce in gruppi vicino alle siepi, ai margini dei sentieri o lungo le scarpate, fino a 1600 m di altitudine.
Usi
La saponaria è stata usata per molto tempo nella medicina popolare e per il lavaggio della lana e per i detersivi per la casa.
Fitoterapia
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
I principi attivi sono saponine (acido saporubinico e saprubrinico), mucillagini, resine, flavonoidi, vitamina E, gomma, vitessina[3]
.
Le saponine sono contenute in tutte le parti della pianta, in modo particolare nelle radici, che può contenerne fino al 20 percento nel periodo della fioritura.[4]
Secondo Giovanni Negri
[6] dalla macerazione della radice si ottiene un liquido espettorante, da prendere con estrema cautela.
Altri usi
Dalla pianta, in particolare dalla radice, si ricava un detergente delicato per l'igiene personale e per le stoffe, utilizzato anche nel restauro di manufatti antichi.
È pianta visitata dalle api per il suo nettare[7] e può avere importanza nella produzione di miele, se presente in quantità sufficiente.