La rete è stata trasmessa sul digitale terrestre in tutta la confederazione fino al 3 giugno 2019 ed è tuttora ricevibile anche via satellite in tutta Europa, seppur codificata interamente in Viaccess e visibile con la smart cardSat Access, via cavo in buona parte della Svizzera, via IPTV con gli operatori che forniscono il servizio ed in streaming sul sito ufficiale.
Nel 1976 con l'arrivo delle TV locali, iniziò a scomparire da buona parte degli schermi italiani, ad eccezione di quelli nel Nord Italia.
Dal 1993 al 1997 la società di graphic design britannica Lambie-Nairn ha prodotto per LA1 gli ident e i bumper pubblicitari del trovatore mascherato, il quale venne interpretato dall'attore britannico Joplin Sibtain.[2][3][4]
Nel 1994 ritornò ad essere visibile in Lombardia occidentale e Piemonte orientale grazie a un accordo, le cui trattative si sono protratte dal 1987, fra le PTT svizzere e le Poste Italiane.
Il 24 luglio 2006 cessarono le trasmissioni analogiche e di conseguenza anche l'irradiamento nel Nord Italia (visibile sporadicamente sul canale 24 del digitale terrestre, 498 MHz).
Il 5 giugno 2017 la rete subì un rinnovamento grafico per quanto riguarda i bumper pubblicitari. Nel dicembre 2018 avvenne un altro rinnovamento (parziale) dei bumper: vennero modificate la musica di sottofondo e il video.
Il 2 settembre 2019, con l'inizio della nuova stagione televisiva 2019-2020, la rete, insieme a RSI LA2, subì un rinnovamento grafico dei bumper pubblicitari; la stessa cosa è avvenuta anche durante l'estate 2020.
Assieme a LA2 il 28 agosto 2022 la rete subisce un rinnovamento grafico dei bumper pubblicitari a partire dalle 21:30 durante il programma "Che c'è in tivù?" che presenta per il secondo anno consecutivo, il palinsesto delle Reti RSI per l'autunno 2022.
Nelle parti della Lombardia e del Piemonte presso il confine con il Canton Ticino, finché le trasmissioni erano "in chiaro" erano molto seguite le previsioni del tempo, ritenute particolarmente affidabili e citate nelle conversazioni sul tempo atmosferico come fonte autorevole ("Cosa dice la Svizzera?", "L'ha detto la Svizzera"). In modo scherzoso, si notava anche che nella TV italiana la comunicazione delle previsioni era affidata ad austeri colonnelli, mentre sulla TV svizzera ad avvenenti ragazze come Valeria Zanolli.[senza fonte]
Fino al 24 luglio 2006 si riceveva ancora nel Nord Italia dal canale 36 (594 MHz), frutto di un accordo tra RSI e Rai, nel quale quest'ultima si impegna tuttora a lasciare libera (ed a far lasciare libera) questa frequenza.
Dal 31 dicembre 2007 fino allo switch-off del novembre 2010, è stato possibile ricevere LA1 in analogico in Valchiavenna sul canale 54 (738 MHz). Ciò, fortemente voluto dalla Comunità Montana della Valchiavenna, è stato possibile grazie a una speciale concessione emessa dallo Stato italiano per la particolare posizione della valle. Il canale svizzero è stato ripetuto anche da TV Mera, una piccola TV locale della Valchiavenna ora non più attiva.
Agli inizi del digitale terrestre è stata ritrasmessa anche nei mux delle TV locali TRS TV, Videostar e Videobergamo, con una copertura di buona parte del Nord Italia, fino a quando la RTSI ha diffidato queste emittenti locali[5].
Localmente, soprattutto nelle zone di confine (Varesotto, Comasco e in alcune zone della provincia di Milano), fino al 3 giugno 2019 si riusciva ancora a ricevere il segnale sulla piattaforma digitale terrestre.
^(EN) Martin Lambie-Nairn, Brand Identity for Television: With Knobs On, Phaidon, 1997, pp. 194-205, ISBN9780714834474.
^(EN) Lambie-Nairn + Company reveal their role in helping the Swiss take on a new character, in Creative Review, vol. 14, n. 1, gennaio 1994, pp. 44-45.