Il primo record mondiale maschile venne riconosciuto dalla federazione internazionale di atletica leggera nel 1912, quando venne ratificato il primato di Peter O'Connor datato 1901, mentre il primo record mondiale indoor risale al 1984. Il record più duraturo è l'attuale primato di 8,95 m di Mike Powell, imbattuto dal 30 agosto 1991, mentre quello più breve è stato l'8,24 m di Ralph Boston, che solo 50 giorni più tardi venne migliorato con 8,28 m dallo stesso atleta.[1]
Il massimo aumento di misura di un record venne apportato da Bob Beamon durante i Giochi olimpici di Città del Messico 1968, quando incrementò la misura di ben 55 centimetri (8,90 m), migliorando notevolmente gli 8,35 m del precedente primato. Il minimo incremento di un record mondiale è di un solo centimetro (Ed Hamm nel 1928 e Ralph Boston nel 1965); in due occasioni (8,31 m e 8,35 m) il primato è stato eguagliato. L'unico atleta nella storia ad avere migliorato più volte il primato mondiale è stato Ralph Boston, che fra il 1960 e il 1965 oltrepassò il limite del record per 5 volte, e lo eguagliò una.[1] Ad oggi, la World Athletics ha ratificato ufficialmente 18 record mondiali assoluti[1] e 1 record mondiale indoor di specialità.[2]
Nel 1995, al Sestriere, il cubano Iván Pedroso saltò 8,96 m; il salto fu inizialmente considerato record mondiale, ma in seguito fu accertato che un giudice si era inavvertitamente piazzato davanti all'anemometro, falsando quindi la misura del vento, che fu considerato superiore ai 2 m/s. L'atleta si aggiudicò comunque la Ferrari messa in palio dagli organizzatori per chi avesse battuto un record mondiale.[3][4]