Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto inizialmente da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum", perfezionato successivamente dal botanico italiano, di origine franco-inglese, Théodore Caruel (Chandernagor, 27 giugno 1830 – Firenze, 4 dicembre 1898) nella pubblicazione "Flora Italiana 6 - 1885" del 1885.[4]
Descrizione
Queste piante raggiungono una altezza di 3 - 9 dm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Sono piante semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla) e sono provviste di uno o più austori connessi alle radici ospiti per ricavare sostanze nutritive.[5] Tutta la pianta è irta di peli ghiandolari patenti vischiosi. Lunghezza dei peli: 0,3 - 0,6 mm.[6][7][8][9]
La parte aerea del fusto è eretta e semplice (o poco ramosa).
Foglie
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto. La lamina ha una forma lineare in quelle minori, lanceolata in quelle maggiori; i bordi sono dentati; il portamento delle foglie spesso è patente o riflesso. Anneriscono con la dissecazione. Dimensione delle foglie lineari: larghezza 2 – 6 mm; lunghezza 30 – 80 mm. Dimensione delle foglie lanceolate: larghezza 15 – 20 mm; lunghezza 40 – 50 mm.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono dense, a forma di piramide e con i fiori disposti in tutte le direzioni. Sono presenti delle brattee con delle forme da ovali a lineari; quelle superiori formano un ciuffo apicale. Lunghezza delle brattee: 15 – 30 mm.
Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
X, K (4), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula[6]
Calice: il calice, gamosepalo, ha quattro denti (tetramero); la forma è tubuloso-cilindrica. I denti in genere sono lunghi 2/3 del tubo; mentre alla fruttificazione superano la capsula. Lunghezza del calice : 9 – 11 mm. Lunghezza dei denti: 6 – 7 mm.
Corolla: la corolla, pentamera (a cinque lobi) e simpetala, è bilabiata e priva di sperone; il labbro inferiore ha tre lobi più o meno interi; il colore è giallo. La corolla è precocemente caduca. Lunghezza della corolla: 18 – 24 mm.
Androceo: gli stami dell'androceo sono quattro didinami; sono inseriti nel tubo corollino. Le antere sono glabre e sporgono dalle fauci corolline. Le antere sono conniventi ed hanno una loggia portante un cornetto allungato (i cornetti sono uguali fra di loro). Le sacche polliniche hanno l'estremità inferiore a forma di freccia[8]
Il frutto è del tipo a capsuladeiscente; la forma è obovata con superficie densamente pubescente. I semi sono numerosi e reticolati. Lunghezza della capsula: 6 – 9 mm. Dimensione dei semi: minore di 1 mm.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
In queste piante il semiparassitismo è tale per cui anche i semi per germogliare hanno bisogno della presenza delle radici della pianta ospite; altrimenti le giovani piantine sono destinate ad una precoce degenerazione.
Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pascoli e gli incolti su terreni umidi; ma anche gli ambienti ruderali (sempre umidi). Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.[11]
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 700 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologicoParentucellia viscosa appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]
Formazione: delle comunità terofiche pioniere nitrofile
Classe: Stellarietea mediae
Tassonomia
La famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[13][14]) distribuiti in tutti i continenti. Il genereParentucellia è distribuito soprattutto in Europa con poche specie di cui 2 sono presenti nella flora spontanea italiana.[7]
^Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 15 febbraio 2015.
Bibliografia
David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 15 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).