L'ospedale Santa Maria di Misericordia è una struttura ospedaliera che si trova ad Albenga, facente riferimento al distretto sociosanitario albenganese con 220 posti letto attualmente parzialmente in uso. La struttura fa capo all'Azienda sanitaria locale 2 savonese.[1]
Storia
Ad Albenga gli hospitales erano già presenti, strutture destinate all'assistenza degli infermi e degli ammalati; si trovavano lungo le strade della città o fuori di esse ed erano gestite direttamente dalla Chiesa o dalle Confraternite; queste erano per lo più piccole strutture, ma il 28 marzo del 1558 si stabilisce l'unione degli ospedali di Santa Croce, San Bartolomeo, Santa Maria Maddalena e di San Bernardo in un unico ospedale dal nome Santa Maria di Misericordia in onore della miracolosa apparizione della Madonna a Savona. Restò indipendente solo l'ospedale intitolato ai santi Crispino e Crispiniano, della potente corporazione dei calzolai e conciatori. La struttura era governata dall'omonima confraternita, attiva ancora oggi, e sorgeva a ridosso delle mura ovest. Fu attivo con continuità per tre secoli, arrivando all'onore delle cronache durante le guerre e le pestilenze, ma con continuità assisteva stranieri, viaggiatori, soldati, cittadini e ammalati della Città di Albenga e di tutte quelle vicine, oltre che la cura degli orfani o degli esposti. La vita all'interno delle mura la possiamo conoscere nel dettaglio grazie a un ricco archivio che descrive le cure e i medicamenti, oltre che l'organizzazione dove al vertice c'era un ospitaliere stipendiato e il tutto controllato dai protettori. Con l'arrivo della rivoluzione francese coesistono ancora i due ospedale, assieme all'Opera Pia Bernardo Ricci e l'Opera Pia Mariettina della Lengueglia garantivano la sanità e il sostentamento dei bisognosi in città; solo con le riforme napoleoniche e la conseguente laicizzazione degli ospedali e la guerra in corso, la vecchia struttura non è più adeguata pertanto il Municipio decide di spostare l'Ospedale di Santa Maria nel vecchio monastero di San Calocero che era rimasto vuoto; trovandosi vicino all'Hospitale di San Crispino viene decisa l'unione dei due nel 1820 accorpandone gli edifici, con l'edificio che si affaccia sull'attuale Piazza del Popolo con la facciata dipinta ai primi del 1700. A breve in una parte della struttura trova spazio l'Ospizio per l'infanzia per gli orfani o i bambini abbandonati.
Un'importante offerta venne lasciata in eredità da Prospero Cepollini, conte di Alto e Caprauna, nonché più volte sindaco di Albenga dal 1884 al 1893, che alla morte lascio terreni e proprietà in Albenga, Lusignano d'Albenga, Cisano sul Neva e Villanova d'Albenga all'allora ospedale Nostra Signora di Misericordia.
Nel 1896 si insedia presso l'ospedale il Ricovero Trincheri dedicato ai più anziani. Durante la guerra spagnola l'ospedale diventa quasi un ghetto dove solo due medici assistono i malati. La notte del 24 aprile 1945 nelle ore notturne l'ospedale è liberato dalla brigata nazifascista che lo occupava. Dopo un lungo dibattito nel 1956 viene ampliata la struttura con un nuovo moderno padiglione.
Nel 2003 vengono avviate le pratiche per la dismissione dell'antica e non più adeguata struttura per realizzarne una nuova fuori dalle mura in quella che fino a poco tempo prima era una parte della Caserma Aldo Turinetto.[2]
La nuova struttura inizia il suo iter nel 2001 e nel 2004 viene inaugurato il cantiere. Il finanziamento è avvenuto con il 50% da contributi statali derivanti dai fondi ministeriali dell'ex-articolo 20 mentre per il 50% grazie alla valorizzazione della vecchia struttura e ai lasciti avvenuti nel corso dei secoli all'Ospedale, mentre le aree sono state date dal Comune di Albenga che era entrato da poco in possesso delle aree dove sorgeva l'ex-caserma Turinetto.[3]
Il 10 ottobre del 2008, il presidente di Regione LiguriaClaudio Burlando assieme al primo cittadino Antonello Tabbò tagliano il nastro alla nuova struttura di 25 mila metri quadrati coperti su un'area di quattro ettari con 220 posti letto.[4]
Dipartimenti e unità operative
L'Ospedale da poco dopo la sua inaugurazione perde da subito la sua funzione di ospedale territoriale unendo le sue strutture con quelle del Santa Corona a Pietra Ligure. Ad oggi le strutture attive all'interno dell'Ospedale Santa Maria di Misericordia o facenti parte sono:[5]
Anestesia e Rianimazione P.O. Ponente - Albenga
Day Surgery MTDI
Dermatologia Savona - Albenga
Farmacia ospedaliera
Gastroenterologia Pietra Ligure - Albenga
Laboratorio di Patologia Clinica
Malattie infettive osteo-articolari - MIOS
Medicina Interna 2 P.O. Ponente
Nefrologia e dialisi - Albenga
Ortopedia e traumatologia indirizzo chirurgia protesica e Mioa
Otorinolaringoiatria
Psicologia clinica
Radiologia P.O. Ponente - Albenga
Recupero e rieducazione funzionale - Albenga
Nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19 la struttura viene riconvertita quasi totalmente per ospitare i paziente che hanno contratto il virus e devono ricorrere a cure ospedaliere.[6]
Pronto soccorso
L'Ospedale di Albenga è stato progettato per ospitare un pronto soccorso. Tuttavia nel 2012 a causa della crisi economica e dei forti taglia alla sanità, il pronto soccorso diviene un punto di primo intervento, cioè una struttura per curare i casi semplici e non per i casi di urgenza: ciò ha causato una serie di proteste che si conclusero con una marcia che dal cuore della città ingauna andò in direzione dell'ospedale il 31 luglio del 2012; tuttavia ciò non ebbe nessuna ripercussione. Nel 2016 la giunta regionale Ligure guidata da Giovanni Toti avvia l'iter per concedere la struttura a un servizio privato convenzionato con l'obbligo di riaprire il pronto soccorso, tuttavia ciò non avviene a causa del bando e dei successivi ricorsi. Nel piano sanitario Regionale del 2018 viene prevista la riapertura del Pronto Soccorso con un reparto di terapia intensiva, che non si formalizza mai. A causa della pandemia la struttura diventa interamente a servizio del Covid, essendo questa la più moderna capace di avere percorsi separati e con sistemi di aerazione sofisticati; per questo viene chiuso il punto di primo intervento. Tuttavia con il termine del periodo di tale destinazione, tale struttura viene ulteriormente limitata con la chiusura definitiva di un qualsiasi punto di soccorso da parte del Governatore Ligure, Giovanni Toti e dell'Azienda Sanitaria Ligure, Alisa. Ciò crea contrarietà da parte dei sindaci e dei cittadini del comprensorio albenganese.[7]
Comprensorio di riferimento
Fanno parte del comprensorio di riferimento i comuni in provincia di Savona, Imperia e Cuneo.
L'Ospedale si trova a 2,4 km dal casello autostradale dell'A10, a 1.81 km dalla fermata di Albenga della ferrovia Genova-Ventimiglia e a 6,8 km dall'Aeroporto di Albenga-Riviera Airport. Dista dal DEA di 2º livello, l'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, 14.1 km passando per l'Aurelia, anche se il percorso più breve a livello temporale è passando per l'autostrada con un percorso di 18,6 km.