Nasce a Bologna il 10 ottobre del 1918 e vive a Trieste fino al 1938. Pianista autodidatta, a sei anni suona al pianoforte tutto quello che sente. Col crescere diventa concertista senza conoscere la musica scritta. Diplomato poi al Conservatorio di musica Rossini di Bologna, dopo 6 mesi di studio, in composizione, con il massimo dei voti.
Nel periodo degli studi si appassiona al jazz, in particolare al trombettista Bix Beiderbecke, frequentando gli spettacoli anche a Milano e conoscendo così, tramite il suo concittadino Gian Carlo Testoni, il Circolo del Jazz Hot di Milano; ottiene poi un contratto discografico con La Voce del Padrone e pubblica nel 1938 i primi 78 giri strumentali, con brani quali Sera, Tiger Rag, Ciribiribin e Sogno d'Amore.
Collabora come compositore e direttore d'orchestra alle riviste goliardiche del GUF di Bologna con: Ugo, La presa di Bologna e Rompete le righe da cui escono canzoni come Con te in un bar e Una pallida stella (poi reincisa da Vittorio Paltrinieri con l'orchestra di Zuccheri alla Fonit.
Nel 1946 forma una sua orchestra jazz, costituita tutta da musicisti bolognesi: Corrado Bezzi alla tromba, Sergio Nardi alla chitarra, Cesare Bergonzi al clarinetto e al sax tenore, Filippo Francesconi al contrabbasso e Vincenzo Greci alla batteria; con questa orchestra Bertolazzi incide alcuni 78 giri per la Odeon.
Negli anni '50 si avvicina alla musica leggera, ed è spesso direttore d'orchestra, oltreché autore e compositore di spettacoli televisivi, tra cui ricordiamo La Belle Epoque (regia di Eros Macchi, 6 puntate dal 23 marzo 1957 al 4 aprile 1957) e soprattutto Un due tre, con Raimondo Vianello ed Ugo Tognazzi, e radiofonici, come Solo contro tutti (scritto da Dino Verde e Garinei & Giovannini, del 1959).
Si dedica anche all'attività di talent scout, scoprendo tra gli altri Giuseppe Negroni.
Bertolazzi fu molto attento alle novità d'oltreoceano, e con l'arrivo in Italia del rock 'n' roll si dedica anche a questo tipo di musica, scrivendo per BrunettaTeddy Rock, su testo di Pinchi; nel 1960 scrive un blues su testo di Umberto Simonetta, Dormi piccino, che viene inciso da Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci.
Come arrangiatore ha lavorato per molte etichette, tra cui la Cinevox e l'Ariston; ha arrangiato tra gli altri uno dei primi dischi incisi da Sergio Endrigo con lo pseudonimo Notarnicola, una versione di Arrivederci di Umberto Bindi riarrangiata appunto dal maestro Bertolazzi.
Negli anni '60 ha collaborato spesso con Marcello Marchesi, per cui ha composto alcune musiche, oltre che curare l'orchestra in alcuni spettacoli televisivi del comico, come Il signore di mezza età.
Macario, storia di un comico n. 2 (1983), regia di Vito Molinari
Bibliografia
Guido Castaldo, Il Dizionario della canzone italiana, Curcio, 2013 [1990], ISBN9788897508779.
Maurizio Maiotti (con la collaborazione di Armando Buscema), "1944-1963: i complessi musicali italiani", Maiotti Editore, 2010, alla voce “Mario Bertolazzi e Rockers”, p. 165.