Noto anche per la sua collaborazione con Fred Buscaglione, dopo la morte di quest'ultimo collaborò con altri compositori scrivendo canzoni divenute notissime nel panorama musicale italiano (si citano ad esempio Parole parole per Mina, o Torpedo blu per Giorgio Gaber).
Autore anche di numerosi programmi televisivi (tra cui Le avventure di Laura Storm e un'edizione di Canzonissima), ha lavorato fino agli ultimi anni di vita e ha due figli: Fred e Giorgio. Il primogenito Fred, chiamato così in onore di Buscaglione, è attualmenteil custode della sua eredità culturale e del suo patrimonio artistico tramite l'associazione Leo Chiosso, da lui fondata nel 2013 e proprio grazie alla sua attività, il 18 novembre 2023, a Chieri è stato intitolato a Leo Chiosso l'auditorium comunale. Successivamente, il 21 novembre dello stesso anno, il Comune di Torino ha dedicato alla sua memoria il giardino di largo Montebello in borgo Vanchiglia. Il secondogenito Giorgio, nato il 18 giugno 1965, dopo la morte del padre ha curato l'edizione del libro Fred Buscaglione - i giorni di Fred edito da Mondadori e pubblicato nel 2007.
Biografia
Gli inizi
Nato a Chieri da una famiglia originaria di Pralormo, ai tempi del liceo iniziò a scrivere poesie pubblicate sul Lambello, il mensile dei giovani universitari fascisti.
L'incontro tra Chiosso e Buscaglione avvenne nel 1936: Buscaglione studia contrabbasso con il maestro Gino Filippini presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, e per sbarcare il lunario si esibisce nei night come cantante e musicista jazz, genere musicale di cui Chiosso è appassionato.
Nel 1938 Chiosso debutta come attore comico nella rivista Giovanotti in aula, di Arnaldi e Cavur, e in quest'occasione conosce Angelo Nizza e Riccardo Morbelli, già autori celeberrimi per la trasmissione radiofonica I Quattro Moschettieri, notevole successo degli anni '30, con i quali inizia a collaborare scrivendo alcune scenette.
Universitario in giurisprudenza, entrò nel ruolo di tallonatore nella formazione rugbistica del GUF Torino[1], la squadra del gruppo sportivo dell'ateneo; dopo la laurea fu chiamato alle armi come sottotenente degli alpini a Bassano del Grappa, ed è qui che, l'8 settembre 1943, viene catturato dai tedeschi ed è deportato in Polonia dove conosce e diventa amico di Giovanni Guareschi, mentre Buscaglione è internato dagli statunitensi in Sardegna.
Fu grazie alla radio che Chiosso ebbe notizie dell'amico: Buscaglione era stato assegnato alla band della radio alleata di Cagliari, e sentendolo suonare Chiosso capì che era ancora vivo.
Chiosso e Buscaglione si ritrovarono a Torino, dopo la fine della guerra, ed iniziarono a scrivere canzoni: i testi traevano ispirazione dai romanzi polizieschi americani, di cui Chiosso era un avido lettore, ma anche dall'attualità e dalla cronaca, parlavano con ironia di bulli e pupe, di New York e di Chicago, di duri spietati con i nemici ma sempre in balia delle donne, e calzavano a pennello al personaggio di simpatico spaccone che Buscaglione si stava costruendo.
Le canzoni però non vengono valorizzate dai discografici dell'epoca, anche perché distanti dal gusto comune; è Gino Latilla che per primo ha fiducia in loro, decidendo nel 1953 di cantare una loro canzone, Tchumbala Bey, e di farne fare l'arrangiamento allo stesso Buscaglione; il successo di questo brano fa sì che Latilla riesca nel 1954 a far firmare a Buscaglione un contratto con la Cetra, producendogli un extended play (disco a 45 giri con quattro canzoni): è l'inizio della carriera dei due artisti.
I successi
Il primo grande successo della coppia Buscaglione-Chiosso fu Che bambola del 1956, la canzone che portò Buscaglione alla celebrità; a questa ne seguirono molte altre, tra cui Che notte, Criminalmente bella, Il dritto di Chicago, Eri piccola così, Lontano da te, Love in Portofino, Porfirio Villarosa, Sgancia e pedala, Teresa non sparare, Whisky facile.
La loro ultima collaborazione fu il film Noi duri del 1960, interpretato da Buscaglione e Totò; Chiosso fu autore del soggetto e della sceneggiatura del film, nonché di due canzoni della colonna sonora, Noi duri e Ninna nanna del duro.
Il film era ancora in lavorazione quando Buscaglione morì improvvisamente in un incidente d'auto.
Dopo Buscaglione
Dopo la morte dell'amico, Leo Chiosso proseguì la sua carriera firmando altri successi: in campo musicale, fu l'autore di canzoni famose come Parole, parole, portata al successo da Mina, Una ragazza in due, Montecarlo, Torpedo blu, eseguita da Giorgio Gaber.
Inoltre ha scritto molti spettacoli teatrali, come Scusa mi presti tua moglie per Nino Taranto e Il marito in collegio.
Ha lavorato anche per il cinema come sceneggiatore e soggettista, e come giornalista ha collaborato con La Stampa, Paese Sera e Il Messaggero.
Ha inoltre pubblicato libri per l'infanzia come Piccoli e scuri nostri fratelli castori (premio Andersen nel 1974), Kuore - Una molotov per De Amicis, il libro di racconti Fiat blues, ambientato a Torino, e la raccolta di poesie Tempo stracciato, nel 1989, per la Reverdito Editore. Scrisse anche il testo di alcune canzoni dello Zecchino d'Oro, come Il lungo, il corto, e il pacioccone (musicata da Gorni Kramer) e Il topo Zorro.
Dopo aver vissuto per più di trent'anni a Roma, negli ultimi anni tornò a Pralormo (TO), paese d'origine della sua famiglia. Morì a Chieri il 25 novembre 2006. Pochi mesi dopo è stato pubblicato dalla Mondadori un volume su cui stava lavorando nell'ultimo periodo della sua vita che si intitola I giorni di Fred. Al funerale hanno partecipato alcuni amici come Gipo Farassino, Cino Tortorella, Alberto Testa, Gianni Ferrio.
Omaggi
Il Comune di Torino gli ha intitolato il giardino di Largo Montebello, nel quartiere Vanchiglia, in data 21 novembre 2023.[2]
Il Comune di Chieri gli ha intitolato l'auditorium cittadino situato nel centro città, in data 18 novembre 2023.[3]