Cresciuto nel vivaio della Cremonese[2], ha debuttato in prima squadra nel campionato di Serie C 1971-1972, sotto la guida di Battista Rota. Nella stagione successiva è entrato stabilmente nel giro dei titolari, disputando 17 partite con una rete, venendo acquistato dal Torino, che lo incluse nella formazione Primavera[2]. Nel 1974 è stato ceduto in prestito al Livorno, di nuovo in Serie C[2], prima di trasferirsi definitivamente al Parma[3]: vi è rimasto per cinque stagioni, conquistando la promozione in Serie B al termine del campionato 1978-1979, dopo il vittorioso spareggio con la Triestina[4]. Con i crociati ha disputato anche la successiva stagione cadetta, conclusa con la retrocessione.
Nel mercato estivo del 1980 è stato acquistato dal Brescia, a sua volta promosso in Serie A[5]. Ha debuttato nella massima serie il 14 settembre 1980, nella sconfitta interna contro l'Avellino, disputando 23 partite con 2 reti, senza poter evitare una nuova retrocessione. Nelle annate successive ha militato nella Pistoiese (in Serie B), fino all'autunno 1982, quando è tornato al Brescia, nel frattempo retrocesso di nuovo. Con le Rondinelle ha ottenuto la promozione in Serie B nel 1985. Non venendo riconfermato, si è trasferito al Foggia, per una nuova stagione in Serie C1.
Esaurita l'esperienza foggiana, riscattò il cartellino e si trasferì al Fiorenzuola[2][6], formazione del Campionato Interregionale che ha allineato diversi giocatori con un passato nelle categorie superiori (tra cui la coppia di attacco Pircher-Ascagni)[7], di cui è diventato capitano[8]. All'inizio della stagione 1988-1989 si fratturò tibia e perone[2][8], dando così l'addio al calcio giocato.
Ha collezionato 23 presenze e 2 reti in Serie A e 72 presenze e 5 reti fra i cadetti.
Allenatore
La sua prima esperienza su una panchina è avvenuta durante la prima stagione a Fiorenzuola, quando subentrò come allenatore-giocatore all'esonerato Aldo Jacopetti, ottenendo la salvezza[6]. Due anni dopo, durante la riabilitazione per l'infortunio subito a Fiorenzuola, la società esonerò l'allenatore Mauro Gibellini e gli affidò nuovamente la panchina[2][8]: ottenne un quarto posto e, riconfermato la stagione successiva[2][9], la prima promozione in Serie C2 della formazione emiliana.
Non essendo stato riconfermato al timone della squadra[2], guidò per alcuni mesi il Teramo[2] prima di ottenere una nuova promozione in Serie C2 con il Legnano: anche in questo caso non venne riconfermato[2]. Nella stagione 1993-1994 si divise tra Vogherese e i dilettanti della Casalese, sfruttando la nuova normativa federale che consentiva agli allenatori di cambiare squadra durante la stagione[2]. Dopo un biennio al Montichiari, nel 1998 passò sulla panchina del Pavia: vi rimase per nove stagioni consecutive, portando la squadra dall'Eccellenza alla Serie C1, fino all'esonero avvenuto nel dicembre del 2006[10].
In seguito ha guidato per un'annata la Pro Vercelli e per tre i Crociati Noceto, con cui nel 2009 conquistò la promozione in Lega Pro Seconda Divisione[11]. Nel 2011, in seguito alla decisione della società di non iscriversi al campionato[11], rimase inizialmente disoccupato; nell'ottobre successivo venne ingaggiato dal Carpenedolo, formazione bresciana di Serie D, subentrando ad Angelo Colombo[12]. A fine stagione la formazione bresciana si salvò ai playout contro il Darfo e cedette il titolo sportivo al neonato Atletico Montichiari, sulla cui panchina si sedette ancora Torresani[13].
Nell'ottobre del 2014 è diventato l'allenatore della Castellana di Castel Goffredo, militante in Serie D.[14] A fine stagione, tuttavia, non è riuscito ad evitare la retrocessione del club in Eccellenza.[15]