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Alla morte del padre, avvenuta il 17 luglio 1446, fu associato alla signoria di Carpi dagli zii Alberto II (m. 1464) e Galasso II (m. 1465), alla morte dei quali subentrarono nel condominio del feudo i suoi cugini, ovvero Lionello I, figlio di Alberto, e i numerosi figli di Galasso. Militò nel 1461 al servizio del duca di MilanoFrancesco Sforza, che lo inviò a combattere i genovesi, mentre, nel 1483, sarebbe passato al servizio di Ludovico il Moro[1].
A Carpi, estromessi i cugini galassini dal potere in seguito alla loro presunta complicità in una congiura ordita contro il duca Borso d'Este nel 1469, condivise il potere con il solo Lionello I, alla morte del quale, nel 1477, poté di fatto regnare come unico sovrano durante la minorità del nipote primogenito Alberto III,[3] da lui affidato, per l'educazione, ad Aldo Manuzio in Carpi, e poi inviato a Ferrara ed a Padova. In questo modo lo allontanò dal territorio della signoria prendendo possesso del suo palazzo e dei suoi beni allodiali. Alberto III tuttavia ottenne l'investitura signorile da parte dell'imperatore Federico III e rientrò a Carpi nel 1490.
Alla morte di Marco II nel 1493 o 1494 si aprì una fase di contrasti tra il figlio Giberto III e il già regnante Alberto III, contrasti che sfociarono nel 1496 in una vera e propria guerra civile che determinò l'intervento "pacificatore" del nuovo duca Ercole I d'Este. Sennonché questi, non riuscendo a venire a capo della contesa, ne approfittò per acquisire per sé la metà del feudo spettante a Giberto, e, in cambio, lo investì a sua volta del feudo estense di Sassuolo.
Giovanni Ludovico (?-1510),[1] uomo d'armi al servizio degli Sforza prima e delle truppe pontificie poi[7], sposò Graziosa Maggi,[1] dama di corte a Milano, da cui ebbe due figlie:
Maddalena, sposò il conte Guglielmo Malaspina
Beatrice, donna di lettere, sposò il cavalier Gasparo degli Obizzi (?-1541), poeta e letterato;
Violante, monaca clarissa in Santa Chiara di Carpi[1];
Smeralda.
Note
^abcdefghijklmnopqrs Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Pio di Carpi, Tav. IV, Torino, 1824.
^abCarteggio fra L'Ab. Girolamo Tiraboschi e L'Avv. Eustachio Cabassi, G. Rossi, 1895, p.518.
^Nel 1470 Marco e Lionello avevano ottenuto dall'imperatore Federico III l'introduzione della primogenitura nel sistema di successione della signoria carpigiana,
^Atti e memorie delle Rr. Deputazioni di storia patria per le provincie modenesi e parmensi. Volume 2, Vincenzi, 1865, p.368.
^Carlo Godi, Bandello. Narratori e dedicatari della seconda parte delle Novelle, Bulzoni, 2001, p.487.
^Monumenti di storia patria delle provincie modenesi. Volume 5, Fiaccadori, 1867, p.293.
^Luigi Maini, Soliera, castello nel modenese già feudo Campori. Cenni storici, Cappelli, 1850, pp.43-44.
^Luigi Maini, Sopra un antico sigillo della pieve di limidi. Cenni illustrativi di L. M, Cappelli, 1850, pp.16-19.
Bibliografia
Mario Cassoli, Carpi: gli uomini e le opere nel tempo, Carpi, Il Portico, 1973.
Paolo Guaitoli (rivisto da Policarpo Guaitoli), Della Città e del Comune di Carpi, in Achille Sammarini (a cura di), Memorie storiche e documenti sulla Città e sull'antico Principato di Carpi, Carpi, Pederzoli e Rossi, 1877, pp. 59-100.
Hans Semper, Ferdinand O. Schulze e Wilhelm Barth, Carpi: una sede principesca del Rinascimento, a cura di Luisa Giordano, traduzione di A. D'Amelio e A. E. Werdehausen, Pisa, ETS, 1999 [1882].
Elena Svalduz, Da castello a città: Carpi e Alberto Pio, Roma, Officina, 2001.
Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Pio di CArpi, Tav. IV, Giulio Ferrario, 1824, SBNLO11405418.