Magdalo Mussio nacque a Volterra nel 1925. Dopo aver compiuto gli studi di Architettura[1], intraprese gli studi accademici a Firenze, dove si diplomò in scenografia alla Accademia di belle arti con una tesi su I canovacci e la scenografia della commedia dell'arte. Formatosi così in ambito prevalentemente teatrale, Mussio passa ben presto alla riflessione sul cinema d'animazione e d'artista. Negli anni successivi infatti frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma al fianco dell'illustratore e autore Antonio Rubino, da cui il giovane Mussio riprenderà lo stile surreale e quel bloccarsi delle forme animate in una posa quasi fatta di un incanto instabile[2]. Ed è su questi primi approcci che Mussio costruirà in seguito il suo Theatro dei Segni su cui si basa la sua pittura[2].
A inizio anni '60 Mussio entra a pieno titolo nel mondo della sperimentazione visiva e letteraria che girava attorno alle nuove correnti come la poesia visuale[3] e a nuove forme di editoria e grafica. Attratto dal mondo milanese tornò in Italia dove nel 1962 gira il film breve I ragazzi di Terezin con la produzione della Lerici[4], con cui avvia in seguito una lunga collaborazione realizzando grafiche e illustrazioni per le copertine dei libri. Arrivarono così i primi riconoscimenti nel campo dell'editoria che lo videro prima diventare dirigente delle copertine per la Lerici, poi, assieme a Germano Celant, nella redazione di Marcatré[5] diretta da Eugenio Battisti.
Sempre nel 1968 pubblicò poi alcuni importanti libri d'artista come Il Fastidio delle Parole e In pratica. Nel campo cinematografico curò i titoli e le grafiche di Fuoco! di Gian Vittorio Baldi e produsse con la Corona Cinematografica di Elio Gagliardo il film The golden Kidney bean[2]. In questi anni rimane poi attivo anche nel mondo del teatro curando le scenografie di Majakovskij e compagni alla rivoluzione d'Ottobre di Carlo Quartucci che esordì al Teatro Alfieri di Torino nel 1967 e lavora alle grafiche del teatro Belli di Roma. Fu poi nel 1968 che si trovò, durante una residenza Berkeley presso l'Università della California, a prender parte alle rivolte studentesche legate al Free Speech Movement, raccontata in seguito come "una epopea in cui arte e vita incrociavano i loro destini"[2].
1970-1979: La poesia visuale e La Nuova Foglio
L'inizio degli anni '70 vide un grande incremento delle attività espositive di Magdalo Mussio. Nel 1972 partecipa alla mostra Italian Visual Poetry al Finch College Museum di New York e nel 1976 Parola, Immagine, Oggetto curata da Giorgio De Marchis all'Istituto Italiano di cultura di Tokio. La sua attività artistica consisteva nella fusione di pittura, scrittura e poesia, in collage che sono "lacerti di vissuto, brandelli di memoria, faville di cultura, schegge di passato", tesi al ricongiungimento di arte e cultura[6], ampliando il campo d'azione al maggior numero di discipline possibili, incrociandole e rendendone labili i confini in un processo di "disgregazione del linguaggio nei processi di straniamento, la rilevanza del significante a scapito del significato, in cui si condensano tutte le contraddizioni della società di massa"[2].
Intanto nel 1972 aveva vinto il Nastro d'argento con l'animazione Il potere del drago (Corona Cinematografica, 1971) e aveva poi realizzato Il reale dissoluto (Pegaso Audiovisiva, 1972) e Umanomeno (Corona Cinematografica, 1973), che vedeva la colonna sonora con musiche dei Pink Floyd. Molti poi i volumi pubblicati come autore: "Il corpo certo o il luogo di una perdita (1975), Scritture (1975), Memoria artificiale (1978), Il numero dimenticato (1978), L'immagine dell'immagine (1978). Nel 1976 aveva intanto avviato un lungo sodalizio con la Galleria Il Falconiere di Falconara fondata da Alfio Vico, con una mostra intitolata Scrittura come percezione estetica.
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Gli anni '90
Nel suo percorso in ambito accademico riuscì a creare iniziative che coinvolsero a vario titolo artisti, intellettuali e studenti come ad esempio nella redazione di Brogliacci, un giornale temporaneo che rispondesse alle proteste del movimento studentesco della Pantera durante l'occupazione del gennaio del 1990. Nella rivista comparivano contributi importanti di intellettuali che allora animavano la realtà maceratese come Giorgio Agamben, Alberto Garutti, Dario Evola, Giorgio Marangoni e Stefano Lucinato[2].
Mostre principali
Personali
1955: Galleria L'Indiano, Firenze
1978: Magdalo Mussio. Memoria artificiale, Galleria L'Indiano. Firenze
1980: Magdalo Mussio. Ad personam, Galleria del Falconiere. Ancona
Il suo interesse per un'espressione artistica che coinvolga immagine e parola si concretizzò in una serie di libri, pubblicati a partire dal 1968, tra i quali: In pratica (Lerici, 1968), Praticabile per memoria concreta (Lerici, 1970), Il corpo certo o il luogo di una perdita (Nuova Foglio, 1975), Scritture (Nuova Foglio, 1977).
Filmografia parziale
Regia
1962: I ragazzi di Terezin
1971: Il potere del drago (35mm, colore, Corona Cinematografica)
1972: l reale dissoluto (35mm, colore, Pegaso Audiovisiva)
Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo e Andrea La Porta (a cura di), Lo sguardo espanso. Cinema d'artista italiano 1912-2012, Silvana Editoriale, 2012, ISBN88-85345-10-7.