M47 è un brillante ammasso, visibile anche ad occhio nudo; la sua estensione angolare è all'incirca pari a quella della Luna piena. L'oggetto più importante nelle vicinanze di M47 è l'ammasso M46, che si trova circa un grado ad est. Con un buon binocolo i due ammassi sono ben visibili, dando vita ad un magnifico spettacolo; un binocolo è sufficiente per risolverlo completamente in stelle. Poco più a nord si osserva anche un altro ammasso, meno luminoso, NGC 2423.
M47 si trova nell'emisfero celeste australe, ma la sua declinazione è sufficientemente bassa da poter essere osservabile da tutte le aree popolate della Terra;[1] il periodo di osservazione nel cielo serale va da gennaio fino a tutto aprile.
Messier fece un errore di calcolo nel descrivere la posizione di M47, e quindi per lungo tempo questo fu considerato uno dei cosiddetti oggetti perduti di Messier. Soltanto nel 1934Oswald Thomas capì che l'oggetto di Messier era lo stesso rappresentato dalla nebulosaNGC 2422.[2]
Caratteristiche
M47 si trova ad una distanza di 1.600 anni luce dalla Terra ed ha un'età stimata intorno ai 78 milioni di anni. È quindi un ammasso abbastanza giovane, e la sua popolazione stellare è simile a quella delle Pleiadi. Circa 50 stelle si trovano all'interno di questo ammasso, la più brillante è una gigante di tipo B2 di magnitudine 5,7. Nel gruppo si conoscono due stelle arancioni, di magnitudine 7,83 e 7,93 che, se sono membri effettivi dell'ammasso, devono essere 200 volte più luminose del Sole. La densità media dell'ammasso è di 0,62 stelle per parsec cubo, ma nelle regioni centrali questa sale fino a 16. M47 si allontana da noi alla velocità di circa 9,7 km/s.[2]
Note
^Una declinazione di 14°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 76°; il che equivale a dire che a sud del 76°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 76°N l'oggetto non sorge mai.
^ab Federico Manzini, Nuovo Orione - Il Catalogo di Messier, 2000.
Bibliografia
Libri
(EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Messier Objects, Cambridge University Press, 1998, ISBN0-521-55332-6.
Carte celesti
Toshimi Taki, Taki's 8.5 Magnitude Star Atlas, su geocities.jp, 2005. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2018). - Atlante celeste liberamente scaricabile in formato PDF.
Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN0-943396-15-8.
Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN0-933346-90-5.