KV18
KV18 (Kings' Valley 18)[N 1] è la sigla che identifica una delle tombe della Valle dei Re in Egitto; incompiuta, venne iniziata per Ramses X (XX dinastia), ma probabilmente mai utilizzata.
Storia
La tomba, già nota dall’antichità, venne rilevata e mappata da Richard Pococke nel 1737-1738. Nuovamente mappata e rilevata dalla spedizione napoleonica del 1799 e da James Burton nel 1825. Sottoposta a rilievi epigrafici a cura della spedizione franco-toscana di Ippolito Rosellini nel 1828-1829 e poi da Karl Richard Lepsius nel 1844-1845 e da Eugène Lefébure nel 1889. Scai vennero eseguiti da Howard Carter nel 1902. Nuove rilevazioni epigrafiche a cura di John Romer nel 1978 per conto del Brooklyn Museum e scavi sistematici nel 1998-2000 nell’ambito del Mission Siptah-Ramses X (MISR)[1].
La tomba venne usata da Carter nel 1903, all’epoca Sovrintendente della necropoli, per installare il primo generatore di corrente elettrica per l’illuminazione di alcune tombe della Valle dei Re.
Architettura e ritrovamenti
KV18 si presenta con struttura tipica delle tombe della XX dinastia, con asse rettilineo. Ad un’entrata seguono due corridoi in leggera pendenza; un terzo corridoio si presenta non terminato. La tomba si presentava quasi completamente ostruita da detriti che sono stati rimossi completamente solo nella campagna di scavo del MISR, nel 1998-2000[2].
Sull’architrave di ingresso la rappresentazione del sole, mentre nel primo corridoio sono presenti immagini appena abbozzate (ben visibili e riportate da Jean-François Champollion durante i rilievi della spedizione franco-toscana, ma oggi scarsamente leggibili) di Ramses X in presenza di varie divinità[3].
All’interno della tomba sono stati rinvenuti frammenti di mobilio, di suppellettili e vasellame funerario e resti di animali, tutti non originali della tomba, ma riversatisi all’interno a seguito di inondazioni[2].
Note
Annotazioni
- ^ Le tombe vennero classificate nel 1827, dalla numero 1 alla 22, da John Gardner Wilkinson in ordine geografico. Dalla numero 23 la numerazione segue l’ordine di scoperta.
Fonti
- ^ Copia archiviata, su aegyptologie.unibas.ch. URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2017).
- ^ a b Theban Mapping Project.
- ^ Nicholas Reeves e Richard Wilkinson, The complete valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, p. 172.
Bibliografia
- (EN) Nicholas Reeves e Richard Wilkinson, The complete Valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, ISBN 0-500-05080-5.
- Christian Jacq, La Valle dei Re, traduzione di Elena Dal Pra, O. Saggi, n. 553, Milano, Mondadori, 1998, ISBN 88-04-44270-0.
- Alessandro Bongioanni, Luxor e la Valle dei Re, Vercelli, White Star, 2004, ISBN 88-540-0109-0.
- Alberto Siliotti, La Valle dei Re, Vercelli, White Star, 2004, ISBN 88-540-0121-X.
- Alberto Siliotti, Guida alla Valle dei Re, ai templi e alle necropoli tebane, Vercelli, White Star, 2010, ISBN 978-88-540-1420-6.
- Erik Hornung, La Valle dei Re, traduzione di Umberto Gandini, ET Saggi, n. 1260, Torino, Einaudi, 2004, ISBN 88-06-17076-7.
- Alessandro Roccati, L'area tebana, Quaderni di Egittologia, n. 1, Roma, Aracne, 2005, ISBN 88-7999-611-8.
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