Considerato uno dei più importanti scrittori moderni in lingua inglese, Conrad è stato capace, grazie a un ricchissimo linguaggio (nonostante l'inglese fosse soltanto la sua terza lingua, dopo quella polacca materna e quella francese), di ricreare in maniera magistrale atmosfere esotiche, riflettendovi i dubbi dell'animo umano nel confronto con terre selvagge.
Mentre l'Impero britannico raggiungeva il suo apice, Conrad sfruttò la sua esperienza dapprima nella marina francese e, successivamente, in quella britannica per scrivere romanzi e racconti che riflettono aspetti di un impero "globale" e, allo stesso tempo, esplorano gli abissi della mente umana.
Biografia
Giovinezza
Conrad nacque a Berdyčiv, in Podolia, una regione storicaest-europea appartenuta al Regno di Polonia fino al 1793, quando venne annessa all'Impero russo a seguito della seconda spartizione della Polonia (oggi facente parte dell'Ucraina), il 3 dicembre del 1857, figlio unico di Apollo Korzeniowski e della sua consorte Ewa Bobrowska, entrambi appartenenti a nobili famiglie polacche. Il padre, uno scrittore, traduttore ed attivista politico, conosciuto soprattutto per le tragedie patriottiche e per le traduzioni dall'inglese e dal francese di Shakespeare, Victor Hugo e Charles Dickens, incoraggiò il figlio a leggere molto in polacco e in francese, consiglio che Conrad seguì alla lettera.
Nel 1861 il padre di Conrad fu arrestato dalle autorità zariste per il suo coinvolgimento attivo in ciò che sarebbe diventata la Rivolta di gennaio del 1863-1864, venendo perciò esiliato dapprima a Vologda e poi a Černihiv. La madre, sofferente di tubercolosi, morì nel 1865 e il padre iniziò a soffrire di una crisi depressiva e religiosa, morendo anch'egli quattro anni più tardi a Cracovia.
Rimasto dunque orfano a soli undici anni, il giovane Conrad venne affidato alle cure dello zio materno Tadeusz Bobrowski, il quale si occupò della sua istruzione. Conrad ebbe problemi di salute e, non riuscendo a concludere gli studi, fu affidato a un precettore privato, con il quale fece anche alcuni viaggi. Sviluppò ben presto una vera passione per la vita di mare, ma lo zio riteneva che diventare un capitano di mare sarebbe stato un tradimento nei confronti dei genitori e non assecondò questa sua inclinazione. Nel momento in cui, però, il nipote corse il rischio di essere arruolato nell'esercito zarista, lo zio si prodigò per farlo partire per la Francia proprio come marinaio. Nel 1874, il giovane Conrad si presentò a Marsiglia con una lettera di raccomandazione per imbarcarsi su un brigantino diretto nella Martinica.
Viaggi
Conrad ebbe una vita avventurosa, fu coinvolto nel commercio di armi e in cospirazioni politiche, episodi che in seguito descriverà nel suo romanzo The Arrow of Gold (La freccia d'oro), ed ebbe una disastrosa storia d'amore che lo gettò nella disperazione. Il viaggio verso le coste del Venezuela gli fornì materiale per il suo Nostromo. Il primo ufficiale di quel vascello, tale Dominique Cervoni, diventò il modello per la caratterizzazione di tanti marinai protagonisti dei suoi scritti.
Nel 1876 si fermò per alcuni mesi a Parigi e qui condusse una vita da "bohémien". Nel 1878, dopo aver perso al gioco la sua rendita annua, tentò il suicidio. Messo a tacere questo episodio (lo zio Tadeusz fece credere che le ferite fossero causa di un incidente di duello), Conrad prese servizio sulla sua prima nave britannica diretta a Costantinopoli. Fu una svolta per la sua vita: durante i lunghi viaggi che effettuò per la marina britannica, ebbe modo di imparare la lingua e prese familiarità con i classici della letteratura (Byron, Shakespeare, Carlyle, James).
Imparò quindi la lingua inglese piuttosto tardi, intorno ai vent'anni, ma la padroneggiò molto velocemente. Dopo aver effettuato i dovuti studi nautici, prestò servizio in qualità di ufficiale di coperta e poi, con il grado di capitano, su navi mercantili britanniche per un totale di sedici anni, effettuando viaggi in Estremo Oriente (Sumatra). Nel corso della sua vita di navigante fu a bordo di una nave che, a seguito di un incendio, naufragò, costringendo il futuro scrittore a passare più di dodici ore su una scialuppa di salvataggio. L'esperienza gli servì da spunto per il breve racconto Youth.
Nel 1883 si imbarcò sul Narcissus a Bombay. Da quel viaggio prese ispirazione per il romanzo del 1897Il negro del "Narciso"; a questo racconto Conrad premise una celebre prefazione, un vero e proprio manifesto letterario, che allora non gli venne pubblicato, ma che resta senz'altro una delle più significative pagine del Conrad saggista. La prefazione inizia con queste parole: "Un'opera che aspiri, anche se umilmente, al rango di opera d'arte deve trovare la giustificazione alla propria pretesa in ogni singola frase". La navigazione nell'arcipelago sud-asiatico gli fornì anche materiale per i romanzi Lord Jim e Un reietto delle isole. Nel 1886 ottenne la cittadinanza britannica.
Conrad ebbe sempre, fin dall'infanzia, il desiderio di visitare l'Africa, desiderio realizzato nel 1889, quando pianificò di raggiungere il Congo. Diventò capitano di un vascello a vapore diretto in quel paese. Le atrocità delle quali fu testimone e le sue esperienze vissute non solo furono la materia del suo romanzo più famoso e ambiguo, Cuore di tenebra, ma cristallizzarono la sua visione della natura umana e le sue convinzioni in merito.
Questi aspetti furono in un certo modo influenzati anche dal trauma emotivo del viaggio e dalla malattia cronica che qui contrasse (in Cuore di tenebra Conrad analizza i mali dell'imperialismo in Africa, che stravolge la realtà delle popolazioni indigene). Durante il viaggio diventò amico di Roger Casement, il cui resoconto dal Congo del 1904 descrive in modo dettagliato gli abusi sofferti dalle popolazioni indigene. La descrizione del viaggio di Marlow, il protagonista del romanzo, lungo il fiume Congo segue lo stesso itinerario di Conrad.
In quel periodo Conrad sviluppò una propria visione disturbata della natura del male. Le esperienze di solitudine nel mare, di corruzione e di mancanza di pietà da parte della natura convergono per formare una coerente e tetra visione del mondo. L'isolamento, l'illusione e la risoluzione senza rimorso delle conseguenze delle debolezze dei personaggi sono i fili che tengono uniti la maggior parte dei lavori dello scrittore. Il senso di solitudine nella sua vita di esilio trovarono voce nel breve racconto del 1901Amy Foster.
Si recò infine anche a Ginevra, dove soggiornò quattro volte: nel 1891, 1894, 1895 e 1907.
Il romanziere
Nel 1894, all'età di trentasei anni, Conrad lasciò la vita di mare e si dedicò completamente alla scrittura; scrisse in lingua inglese. Il suo primo romanzo, La follia di Almayer, ambientato sulla costa orientale del Borneo, fu pubblicato nel 1895. Con il seguente, Un reietto delle isole (1896), gettò le fondamenta per la reputazione di romantico narratore di storie esotiche, un fraintendimento dei suoi scopi che lo avrebbe avvilito e frustrato per il resto della sua carriera.
Nel 1896 sposò la ventiduenne inglese Jessie Emmeline George (nata il 22 febbraio 1873 in Dulwich - Londra e morta il 6 dicembre 1936 a Londra), che gli darà due figli, Borys Alfred (nato il 15 gennaio 1898 e morto il 13 novembre 1978) e John Alexander (nato il 2 agosto 1906 e morto il 10 ottobre 1982).[3] Il successo finanziario però non arrise a Conrad, anche se una pensione di 100 sterline all'anno gli fece tirare il fiato e i collezionisti iniziarono a comperare i suoi manoscritti. La salute restò precaria per il resto dei suoi giorni, ma continuò a lavorare senza sosta.
Dopo aver viaggiato per alcuni anni, Conrad si stabilì con la moglie a Stanford-le-Hope, un villaggio sulla foce del Tamigi, nella contea dell'Essex. Egli passò gli ultimi anni a Bishopsbourne, un villaggio che si trova nell'area naturalistica di Kent Downs, dove morì il 3 agosto 1924 per arresto cardiaco. A quel tempo la sua casa si chiamava Oswalds, mentre ora porta il nome di Conrad Hall ed è adibita a sala comune del paese. Al modesto funerale parteciparono solo alcuni vecchi amici, conoscenti e dei giornalisti.
Conrad è sepolto con la moglie nel cimitero di Canterbury. Sulla lapide è inciso il suo vero nome un po' storpiato, Joseph Teador Conrad Korzeniowski[4] e in epigrafe appaiono i versi tratti da The Faerie Queene del poeta Edmund Spenser: «Il sonno dopo la fatica, un porto dopo mari tempestosi, la quiete dopo la guerra, la morte dopo la vita, quale grande soddisfazione...», scelti da Conrad come epigrafe anche per il suo romanzo The Rover, l'ultimo ad esser stato completato.
Nel 1924, l'anno della sua morte, Conrad, che possedeva un blasone ereditario polacco, rifiutò l'offerta di entrare nell'ordine dei cavalieri inglesi (ordine non ereditario) da parte del primo ministrolaburistaRamsay MacDonald.
Uomo emotivo soggetto a depressione, insicurezza e pessimismo, Conrad disciplina il suo temperamento romantico con un illuminante moralismo. Come artista, aspira, come scritto nella prefazione del suo Il negro del "Narciso" (1897):
«[...] attraverso il potere della parola scritta, di farvi ascoltare, di farvi sentire... ma prima di tutto di farvi vedere. Questo è tutto, e nulla più. Se ci riuscirò, troverete qui, secondo i vostri desideri: incoraggiamento, consolazione, paura, fascino - tutto quello che domandate - e, forse, anche quello scorcio di verità che avete dimenticato di chiedere.»
Conrad scrive nel periodo che dal punto di vista delle arti visive si chiama Impressionismo, dimostrandosi uno scrittore di prosa dei più alti. La particolarità dell'universo dipinto dai suoi romanzi, paragonato ai quasi contemporanei come John Galsworthy, è legata al fatto che egli difficilmente riesce a creare il "senso di un posto", sia che sia a bordo di una nave o in un villaggio lontano. Spesso infatti sceglie di collocare i suoi personaggi in situazioni isolate o confinate. Il suo linguaggio è evocativo e, essendo l'inglese la sua terza lingua, risente dell'influenza delle altre due, il polacco e il francese. Questa caratteristica dà un aspetto esotico al suo inglese che sembra insolito anche quando è grammaticalmente corretto.
I critici letterari del tempo da una parte commentavano favorevolmente gli scritti di Conrad e dall'altra sottolineavano che il suo stile esotico, la sua narrazione complicata, i profondi temi letterari e il pessimismo spesso scoraggiavano il lettore. Pur tuttavia, quando le idee di Conrad furono confermate dagli eventi del XX secolo, egli fu ammirato per le sue convinzioni che sembravano all'unisono con i tempi a lui posteriori piuttosto che con quelli a lui contemporanei. La visione della condizione umana di Conrad era in effetti desolatamente lucida.
Fin dai suoi esordi Conrad fu molto stimato dai letterati contemporanei e con alcuni di questi strinse rapporti di amicizia: Henry James, H.G. Wells, Stephen Crane, William Henry Hudson.
Molto conosciuta tra gli ufficiali delle Marine dei paesi di lingua inglese è la sua Command at Sea.
Opere
Romanzi e racconti
L'ufficiale dai capelli neri (The Black Mate, 1886), raccolto postumo in Tales of Hearsay (1925)
Il negro del narcissus (The Nigger of the "Narcissus": A Tale of the Sea, pubblicato per la prima volta con il titolo The Children of the Sea: A Tale of the Forecastle, 1897), Mattioli 1885, Fidenza 2014 traduzione di Franca Brea ISBN 978-88-6261-368-2
Racconti inquieti o Racconti dell'inquietudine (Tales of Unrest, 1898), contiene 5 racconti:
Memorie (Some Reminiscences, 1912), ricordi da "The English Review" (dicembre 1908-giugno 1909), pubblicato anche come A Personal Record; Memorie, Mattioli 1885, Fidenza 2010 traduzione di Cecilia Mutti ISBN 978-88-6261-159-6
The Tale (1919), già su "The Strand Magazine" (ottobre 1917)
The Shock of War: Through Germany to Cracow (1919)
To Poland in War-time: A Journey Into the East, 1919
The North Sea on the Eve of War, 1919
My Return to Cracow, 1919
Tradition, 1919
The Polish Question: A Note on the joint Protectorate of the Western Powers and Russia (marzo 1919)
Some Reflexions Seamanlike and Otherwise on the Loss of the "Titanic" (1919), già su "The English Review" (maggio 1912)
Some Aspects of the Admirable Inquiry into the Loss of the "Titanic" (1919), già su "The English Review" (luglio 1912)
La freccia d'oro (The Arrow of Gold: A Story between two Notes, 1919)
Autocracy and War (1919) già in "The Fortnightly Review" (luglio 1905)
Guy de Maupassant (1919), già come introduzione a Yvette and Other Stories di Guy de Maupassant (1904)
Henry James: An Appreciation, 1919
Anatole France (1919), già in "The Speaker" (luglio 1904)
Tales of the Sea, 1919
The Lesson of the Collision: A Monograph upon the loss of the "Empress of Ireland", 1919
An Observer in Malay, 1920
Books, 1920
Alphonse Daudet (1920), già in "The Outlook" (aprile 1898)
Prince Roman, 1920
L'animo del guerriero (The Warrior's Soul, 1920)
Confidence, 1920
Anatole France "L'île de Pingouins" (1920), già in "The English Review" (dicembre 1908)
Il salvataggio (The Rescue: A Romance of the Shallows, 1920)
Notes on Life and Letters, 1920
Prefazioni e note d'autore (Notes on My Books, 1921)
La natura di un delitto (The Nature of a Crime, con Ford Madox Ford, 1923) - trad. di Angelica Chondrogiannis, Mattioli 1885, Fidenza 2012 ISBN 978-88-6261-271-5
L'avventuriero o Il pirata o Il filibustiere (The Rover, 1923)
L'aquila ferita (Suspense: A Napoleonic Novel, incompiuto e postumo, 1925)
Le sorelle (The Sisters, incompiuto, 1928)
Last Essays (1926)
Epistolari
The Collected Letters of Joseph Conrad, 9 voll., a cura di Laurence Davies e J.H. Stape, Cambridge University Press, 1983-2007.
The Selected Letters of Joseph Conrad, a cura di Laurence Davies, ed. illustrata, Cambridge University Press, 2015, ISBN 978-05-211-9192-0.
Opere pubblicate in italiano
Sotto gli occhi dell'occidente, Corticelli, 1928
Cuore di tenebra, Sonzogno, 1928
Il reietto delle isole, Slavia, 1932
Vittoria, Sonzogno, 1932
Il Tifone e altri romanzi, Mondadori, 1949
Il nero del Narciso, Mondadori, 1950
Il duello, Mursia, 1977
Vittoria, Frassinelli, 1996
L'agente segreto, Frassinelli, 1996.
Un avamposto del progresso - Cuore di tenebra - Diario del Congo, Frassinelli, 1996
Joseph Conrad, Antologia critica, a cura di M. Bignami, LED Edizioni Universitarie, Milano, 1993 ISBN 88-7916-014-1
Typhoon con testo inglese, traduzione francese di André Gide e italiana di Ugo Mursia è stato pubblicato in versione trilingue nella collana "Scrittori tradotti da scrittori" n. 50, a cura di Valerio Magrelli, Einaudi, Torino 1993; un'introduzione generale a Conrad, di Piero Sanavio, è reperibile nell'edizione bilingue di Conrad, Tifone, Milano, Bur, 1996.
Gli eroi dell'ombra. Antologia della letteratura di spionaggio, Mondadori, 1981, contiene il racconto L'informatore
Romanzi del mare, Romanzi della Malesia, Romanzi e racconti d'avventura di terra e di mare, apparsi separatamente, Roma, Newton Compton Editori, 1991-1992; poi in I grandi romanzi e racconti, ed. in unico volume, Collana I Mammut, Newton Compton, 2013.
Lo specchio del mare. Memorie e impressioni ·Cronaca personale. Qualche reminiscenza ·The Shock of War: Through Germany to Cracow ·To Poland in War-time: A Journey into the East ·The North Sea on the Eve of War ·My Return to Cracow ·Autocracy and War ·An Observer in Malay ·Notes on Life and Letters ·Notes on My Books ·Last Essays