«L’art d’Ivens se qualifie en trois mots : l’amour des autres… Cette profonde humanité qui fait la fraîcheur et la jeunesse éternelle d’Ivens, cette vocation fraternelle qui l’entraîne à travers le monde pour se mettre au service de l’homme, l’aider à se faire entendre, à exposer ses problèmes, à chercher leurs solutions. Voilà ce qui caractérise l’unité de l’oeuvre et de la vie d’Ivens.»
(IT)
«L'arte di Ivens si definisce con tre parole: amore per gli altri...La profonda umanità che fa la freschezza e la giovinezza imperitura d'Ivens, la vocazione fraterna che lo porta in giro per il mondo per mettersi al servizio dell'uomo, aiutarlo a farsi intendere, a esprimere i suoi problemi, a cercare soluzioni. Ecco ciò che rappresenta l'unità dell'opera e della vita d'Ivens.»
Le notizie sulla biografia del regista sono attinte da Joris Ivens-Robert Destangue, Joris Ivens ou la memoire d'un regard, Editions BFB, Parigi, 1982.
Infanzia e studi
Nasce a Nimega, in una famiglia cattolica benestante, secondo di cinque fratelli (tre maschi e due femmine), e trascorre in questa città i suoi primi diciott'anni.
Il padre, Cornelius Adrianus Petrus, è figlio di un fotografo ed è proprietario di un negozio di apparecchi e prodotti fotografici: successivamente amplierà l'attività commerciale creando una società di distribuzione di prodotti ottici e fotografici, la CAPI. Accanto al negozio in via Van Berchen al n.17 acquisterà la casa di abitazione al n.19.
A 13 anni il piccolo Joris è incuriosito da una cinepresa Pathé che osserva da diversi mesi nel negozio del padre e esprime il desiderio di provare ad usarla. Con i familiari gira un breve film muto in bianco e nero, in tutto cinque minuti, una storia di indiani, De wigwam (1912).[1]
Il regista così ne parla nelle sue memorie:
«...un divertimento familiare all'interno del quale ho molto seriamente interpretato il mio ruolo di indiano cavalleresco. Dopodiché ho dimenticato la cinepresa e passarono quindici anni prima che andassi al cinema come spettatore e quasi venti prima che realizzassi il mio primo film.»
(Joris Ivens-Robert Destangue, Joris Ivens ou la memoire d'un regard, p.29)
Avendo il fratello primogenito Wim scelto di studiare medicina, Joris è destinato a succedere al padre nella attività commerciale. Le tappe della sua formazione consistono in due anni di studi commerciali a Rotterdam alla "Scuola Superiore di Economia" e un perfezionamento successivo in Germania. Ottiene un diploma con specializzazione in fotochimica al Politecnico di Charlottenburg presso Berlino, trascorre un periodo di praticantato professionale presso le fabbriche Ica col professor Goldman, presso la Ernemann di Dresda e presso la Zeiss di Jena, dal 1923 al 1925. A Dresda conosce il professor Emanuel Goldberg, inventore della Kinamo, una piccola cinepresa professionale, 35mm, robusta e precisa: con una camera di questo tipo qualche anno più tardi realizzerà i suoi primi film.[2]
Amsterdam e la Filmliga
Rientrato in Olanda, nel 1926 diventa direttore tecnico della Capi ad Amsterdam e risiede in via Kalverstraat. Apre un reparto dedicato al cinema. Con altri intellettuali fonda nel 1927 il primo cineclub olandese la Filmliga. La Filmliga fa conoscere film d'avanguardia che non sono proiettati nei cinema normali e ha un grande successo.
Primi film d'avanguardia
Nasce in lui il desiderio di fare del cinema. I suoi primi film importanti sono Il ponte (De Brug) e Pioggia (Regen), frutto di due anni di riprese. Saranno considerati dalla critica dei capolavori del cinema lirico e formalista. Con queste due opere Ivens va a collocarsi nell'ambito dell'avanguardia e del cinema documentario d'autore.[3] Dopo questi lavori sperimentali e astratti si cimenta con un film di fiction, uno dei rarissimi di questo genere da lui girati, Branding, da lui definito il suo primo film d'amore[4].
Documentari olandesi
Successivamente per conto del Sindacato olandese dei lavoratori edili realizzerà una serie di documentari sulle grandi opere di bonifica che l'Olanda sta intraprendendo per costruire grandi dighe sull'Atlantico. fra il 1931 e il 1933 elabora la prima versione Zuiderzee a cui seguirà nel 1934 la seconda versione sonorizzata e intitolata Nieuwe Gronden, integrata con immagini di cinegiornali sulla crisi economica mondiale del 1929.[5]. Più tardi riceve l'incarico anche per altri due film: Philips Radio (1931) Symphonie industrielle, un documentario sulla fabbrica della Phillips e Creosoot (1932) sul trattamento del legno.
Documentari di impegno sociale
Nel 1930 fa il suo primo viaggio in Unione Sovietica, invitato da Pudovkin, a nome dell'Unione dei registi cinematografici sovietici, a presentare a Mosca i suoi film. Farà un secondo viaggio due anni dopo per realizzare un film per lo studio Meshrapom. Komsomol o Pesn o geroyakh o Komsomol: le chant des héros, Il canto degli eroi. Ritornato in Europa, nel 1933, in Belgio, insieme a Henri Storck gira Borinage, un documentario realizzato nell'omonima regione sul grande sciopero indetto dai minatori nel 1932 e sulle loro condizioni di vita.
Dal 1971 al 1977 realizza Come Yukong spostò le montagne, un documentario di 763 minuti sulla Cina in dodici episodi, che vengono mandati in onda integralmente sulla RAI Radiotelevisione Italiana. Ivens viene chiamato a seguire personalmente la traduzione e il doppiaggio del commento sonoro.
Pioggia, Amsterdam, (1929, insieme con Mannus Franken, La pluie o Regen, 15 minuti - b/n - muto- 35 mm
Heien Oanda (1929) - Piloni - immagini di lavori per la bonifica del terreno acquitrinoso intorno ad Amsterdam - Palificazione - b/n - muto- 35 mm
Wij Bouwen (1929) Noi costruiamo - 11 rulli di documentario sui grandi cantieri olandesi - b/n - muto- 35 mm - 110 minuti da cui trarrà: Zuiderzee - Olanda (1930) b/n - 35 mm - 50 minuti -documentario muto sulla costruzione di una diga e lavori di prosciugamento della zona, e la versione sonora Nieuwe Gronden Amsterdam, (1933) - Nouvelle terre -30 minuti con commento scritto e letto dallo stesso Joris Ivens
Philips Radio (1931) Symphonie industrielle, 0h36 - primo film sonoro - documentario sulla fabbrica della Philips
Creosoot (1932)- volgarizzazione scientifica sul trattamento del legno - muto
Komsomol o Pesn o geroyakh o Komsomol: le chant des héros, Il canto degli eroi, 50 minuti, costruzione di un altoforno da parte della organizzazione giovanile del partito comunista russo - primo film sonoro -
Borinage (1934, con Henri Storck) Misère au Borinage - 34 minuti - 3 edizioni: prima versione muta, seconda versione russa muta, terza versione sonora 1960.
Terra di Spagna, USA 1937(The Spanish Earth) o Terre d'Espagne 52 minuti
I 400 milioni USA 1938, con John Fernhout Les 400 millions o The 400 Million 0h54-
L'energia e la terra USA (1940) L’électrification et la terre o Power and the Land 0h37-elettrificazione della pianura
Gaetano Capizzi, Marina Ganzerli, Alessandro Giorgio, Joris Ivens - Una storia di vento, Festival Cinemambiente, Torino, 2002.
Silvano Cavatorta, Daniele Maggioni, Joris Ivens, Il Castoro Cinema n. 66, Editrice Il Castoro, 1979.
John Holmstrom, The Moving Picture Boy: An International Encyclopaedia from 1895 to 1995, Norwich, Michael Russell, 1996, p. 12.
SADOUL, Georges, Rencontres 1: chroniques et entretiens. Paris: Denoël, 1984.
Dizionari e storie del cinema
Fernaldo Di Gianmatteo, Dizionario Universale del Cinema, vol. I registi, Editori Riuniti, Roma 1984, pp. 774–775
AA. VV., Dizionario dei registi del cinema mondiale, a cura di Gian Piero Brunetta, vol. II - G/O, Einaudi 2005. pp. 205–208, profilo di Vincent Pinel- ISBN 88-06-16515-1
Gianni Rondolino, Manuale di storia del cinema, UTET, Torino 2010. pp. 261–262 ISBN 978-88-6008-299-2
Georges Sadoul, Storia del cinema mondiale, Feltrinelli, Milano 1964.
Cataloghi e mostre
PASSEK, Jean-Loup, BRISBOIS, Jacqueline (Eds.), Joris Ivens, 50 ans de cinéma. Paris: Centre Georges Pompidou, 1979
PEÑA, Richard, BERSHEN, Wanda, Cinema without borders: the films of Joris Ivens, Nijmegen, Holl. : European Foundation Joris Ivens, 2002
Joris Ivens cinquant'anni di cinema, Catalogo del Comune di Modena, 13 gennaio - 4 febbraio 1979, Marsilio, Venezia