Figlio di una ragazza napoletana (Anna Senese) e di uno statunitenseafroamericano della Carolina del Nord (James Smith), soldato della 92nd Infantry Division, rischierato nel capoluogo partenopeo in seguito allo sbarco di Salerno,[9] il quale dopo due anni abbandonò la famiglia per ritornarsene negli Stati Uniti. Senese cresce, seguito dal nonno Gaetano,[10] nel quartiere napoletano di Miano, dove ha sempre abitato.[3]
Il giovane James fin da piccolo assorbe le sonorità dei dischi che i militari americani avevano al seguito durante il secondo conflitto mondiale, in cui swing, boogie woogie e Glenn Miller la fanno da padrone,[3] ma ascoltando un disco di John Coltrane resta affascinato dal suono del sax,[10] che la madre gli regalerà all'età di dodici anni,[3] iniziando giovanissimo la sua carriera di sassofonista.
Le prime band e gli Showmen
Nel 1961, insieme a Mario Musella e ad altri amici, a Terzigno fonda il complesso di Gigi e i suoi Aster.[11] Nel 1963 James e Mario con Vito Russo formano la band de Vito Russo e i 4 Conny,[12] in cui Russo è alla voce, al pianoforte e alle chitarre, Senese al sax, Mario Musella alla voce e al basso, alla chitarra e Ino Galluccio alla batteria; questo complesso inciderà alcuni 45 giri per la King, l'etichetta di Aurelio Fierro.
Ed è proprio con Pino Daniele che James Senese, insieme con Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso ed Ernesto Vitolo va a formare il supergruppo che segue il cantautore napoletano, collaborando nei dischi d'esordio;[17] questi musicisti tornarono a suonare insieme per l'incisione dell'album di Daniele Ricomincio da 30, pubblicato nel maggio 2008.[17]
I Napoli Centrale si scioglieranno nel 1983, anno che sancisce l'inizio della carriera da solista di Senese, per ricomparire sulla scena musicale nel 1992.[18]
Appunto in quell'anno incide il suo primo lp James Senese. Tra i vari lavori da segnalare il disco Hey James del 1991, in cui Senese omaggia suo padre James Smith.
Album di successo, inoltre, Zitte! Sta arrivanne 'o mammone del 2001, che si avvalse di importanti collaborazioni, come Enzo Gragnaniello, Lucio Dalla e Raiz, nel 2011 gli viene assegnato il premio Armando Gill alla carriera,[19] mentre bisogna attendere il 2012 per il nuovo album È fernuto 'o tiempo.
Parallelamente alla carriera da solista prosegue la sua attività con i Napoli Centrale, con cui incide diversi lp, incidendo i lavori del nuovo millennio con l'acronimo JNC.
Tra il 2015 e il 2016 con la band fa oltre 180 concerti in tutta Italia con qualche puntata all'estero, incidendo nel 2016 il nuovo album 'O' Sanghe con il ritrovato Franco Del Prete collaboratore ai testi. L'album vince la Targa Tenco come miglior album in dialetto.[20][21]
Nel maggio del 2018, per i suoi 50 anni di carriera, esce il doppio live registrato al Teatro Tasso di Sorrento[22][23] e nello stesso anno sperimenta una trasposizione dei suoi brani con il gruppo vocale dei Soul Six.[24] Nell'estate del 2021 presenta nella cavea dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, il suo ventunesimo album James is back.[25]
^All'Ariston di Sanremo un blues mediterraneo, su La Stampa, anno 126, nr 262, p. 115, 24 settembre 1992. URL consultato il 15 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2022).
^ Daniela Grondona, Avitabile, «S.O.S. Brothers», su La Stampa, anno 120, nr 81, p. 34, 3 agosto 1986. URL consultato il 13 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2022).
^ Nino Marchesano, L'urlo di James per Scampia, su repubblica.it, 6 gennaio 2006. URL consultato il 15 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2022).
^ Gianluca Livi, Napoli Centrale, Facimmo 'O Jazz!, su artistsandbands.org, 5 giugno 2015. URL consultato l'11 settembre 2022 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2022).
^ F.G. Longo, Progressive Italia: Napoli Centrale, su rockindiemusic.com, 5 gennaio 2021. URL consultato il 16 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2022).
^Grottolella, premio Armando Gill, su ansa.it. URL consultato il 13 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2022).
^ Federico Vacalebre, Senese è Premio Tenco:«Mai vinto nulla prima», su ilmattino.it, 23 settembre 2016. URL consultato il 13 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2022).