Kubitschek è considerato un pensatore chiave dell'ideologia del partito Alternative für Deutschland; diversi media lo hanno definito un intellettuale di spicco del partito e del suo ambiente politico.[3][4] In questo contesto, spesso si fa riferimento alla sua vicinanza a Björn Höcke, leader informale della corrente più estrema dell'AfD.[5][4]
Vita e attività politica
Nel 2001, Kubitschek è stato espulso dalla Bundeswehr a causa di un'ideologia estremista. Aveva prestato servizio come ufficiale di riserva e aveva partecipato all'operazione tedesca in Bosnia-Erzegovina. Kubitschek ha scritto per il giornale di destra Junge Freiheit ed è co-fondatore del "think tank" di estrema destra Institut für Staatspolitik (IfS),[4] un’organizzazione classificata come estremista di destra e ostile alla costituzione dal "Verfassungsschutz", un'agenzia tedesca per la sorveglianza degli estremisti.[2][6] Dal 2002 è direttore generale della casa editrice Antaios, con sede a Schnellroda in Sassonia-Anhalt. Oltre ai libri di numerosi autori e politici tedeschi di destra populista ed estrema destra, la casa editrice di Kubitschek ha anche pubblicato contributi legati a CasaPound.[7] Ha avviato diverse campagne politiche ed è stato coinvolto nella definizione concettuale e contenutistica del „Movimento Identitario“ in Germania.[8] Nel 2015 è apparso più volte come principale oratore alle manifestazioni di Pegida in Sassonia.[5] Inoltre, intrattiene uno stretto scambio di opinioni con rappresentanti dell'AfD, come l'estremista di destra influente nel partito Björn Höcke o il candidato principale dell'UE Maximilian Krah. Nel 2015, Kubitschek è apparso come ospite di Matteo Salvini in un evento della Lega Nord a Roma.[9]
^Helmut Kellershohn: Götz Kubitschek und das Institut für Staatspolitik. In: Helmut Kellershohn, Wolfgang Kastrup: Kulturkampf von rechts. AfD, Pegida und die Neue Rechte. P. 102..