Elemento forte fisicamente e resistente[10], abile in regia del gioco[5][7], era dotato di una buona tecnica individuale e di un potente tiro dalla distanza[7].
Carriera
Giocatore
Club
Dopo gli esordi giovanili nel Kisteleki e nell'MTK Budapest (con cui non è mai impiegato), esordisce nel massimo campionato ungherese con il Budai 11[7], con il quale si segnala come buon realizzatore[5]. Nel 1933 passa al Ferencváros[1]: nella formazione della capitale rimane fino al 1944, per un totale di 391 presenze e 40 gol tra campionato e coppe[1]. Vince quattro campionati e altrettante Coppe d'Ungheria, passando definitivamente a ruoli difensivi[5], e si segnala come uno dei migliori elementi del calcio nazionale, venendo eletto Calciatore ungherese dell'anno nel 1934[1].
Dopo la fine della guerra riprende l'attività nel MTK Budapest, evidenziando un certo calo atletico dovuto all'età avanzata[5]. Chiude la carriera trasferendosi in Italia, nel campionato di Serie B 1947-1948 con il Magenta nel quale ricopre anche l'incarico di allenatore[9].
Nazionale
Ha fatto parte della Nazionale di calcio dell'Ungheria per dieci anni, tra il 1932 e il 1942. Proprio in Nazionale inizia la trasformazione da attaccante in difensore, a causa della frattura della tibia di cui resta vittima il terzino e capitano Lajos Korányi nella partita contro l'Italia del 22 ottobre 1933[5][11]. Partecipa alla Coppa del Mondo FIFA 1934 e alla successiva edizione: mai impiegato nel primo caso, ha disputato la sua unica partita nel secondo torneo giocando nella finale contro l'Italia, persa per 4-2[3], nella quale compone con Sándor Bíró la coppia di terzini titolari per l'assenza di Koranyi[12].