Dopo l'assassinio di Pier Luigi Farnese, duca di Parma, figlio di papa Paolo III, lo Stato Pontificio volle riconquistare il ducato da lui costituito. Il figlio di Pier Luigi, Ottavio Farnese, era genero di Carlo V e prese possesso del ducato, nonostante l'opposizione di Paolo III e papa Giulio III. Ottavio si avvicinò al re Enrico II di Francia, che aveva le sue ragioni per opporsi alla pretesa papale sul ducato. Poco dopo l'apertura delle trattative, Giulio III e Carlo V iniziarono una guerra contro Parma. Anche la Casa Farnese lasciò l'alleanza con il papa e il Sacro Romano Impero per allearsi con Parma e con la Francia.
Giulio III aveva aperto le trattative con la Francia il 9 settembre 1551 inviando Girolamo Verallo come suo legato a Enrico II. Dopo il fallimento di Mirandola (vittoria dei Francesi), i colloqui furono riaperti, prima di crollare a causa delle eccessive pretese della Francia. Quando il papa scoprì che Carlo V era in grosse difficoltà, le trattative ripresero e il 29 aprile 1552 fu siglato un accordo. Ciò imponeva una tregua di due anni, consentendo a Ottavio Farnese di stipulare un trattato di pace con il papa e restituire il ducato di Castro ai Farnese. Carlo V impiegò undici giorni per ratificare l'accordo, cosa che fece il 10 maggio.