Guardiaregia (A Guàrdia, in molisano[4]) è un comune italiano di 697 abitanti[1] della provincia di Campobasso, in Molise.
Il paese è situato ai piedi del monte Mutria (1823 m s.l.m.), una delle più alte vette del massiccio del Matese ed è ricca di corsi d'acqua, come il torrente Quirino.
Il clima è caldo d'estate, con temperature intorno ai 30 °C, e freddo d'inverno, dove in gennaio vi si verificano precipitazioni nevose.
In epoca romana il centro era un avamposto dei Sanniti, che poi venne conquistato nelle guerre sannitiche (II secolo a.C.), e poi nella guerra sociale, quando diventò municipium romano.
Nel X secolo sorse il nuovo abitato longobardo, con la rocca medievale sul colle La Motta per la protezione di Campochiaro. Nel XIII secolo, sotto papa Celestino V, comparvero alcuni eremi dipendenti dalla diocesi di Bojano.
Il centro, essendo in posizione dominante nel Matese, fu danneggiato maggiormente dalla forza dei terremoti, tra cui il sisma del 1805, che distrusse la chiesa parrocchiale.
Nello stemma è rappresentato il simbolo della vigilanza che è una gru coronata che regge nella zampa sollevata un sasso. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
La chiesa apparteneva all'epoca medievale, ma è in stile neoclassico dopo il terremoto del 1805. Ha pianta basilicale a tre navate, con facciata tripartita in tre portali. Il campanile è a torre compatta con cuspide.
Fu costruita nel XVIII secolo e si trova fuori dal paese. Ha navata unica ed è in pietra sbozzata, con facciata semplice e architravata.
Nel 1997, grazie ad una collaborazione stipulata tra l'allora amministrazione comunale e il WWF Italia, è stata costituita nel territorio comunale di Guardiaregia un'oasi naturale, successivamente ampliata inglobando anche il territorio comunale di Campochiaro, grazie al quale ha raggiunto i 3135 ha, risultando così la seconda più grande oasi italiana per estensione.
Nel territorio del comune si trovano la diga di Arcichiaro e una zona industriale dove vi è tra gli altri uno stabilimento dell'Italcementi.
Il centro abitato è attraversato dalla strada provinciale 164 che conduce ad Alife.
Il territorio comunale è interessato inoltre dalla strada statale 17 e da un'antica via della transumanza, il tratturo Pescasseroli-Candela.
Abitanti censiti[5]
Di seguito è riportata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
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