L'attuale comune di Giussago si è formato con la progressiva aggregazione dei molti piccoli comuni che ancora nel XIX secolo e all'inizio del successivo esistevano nella zona (tuttora il capoluogo ospita meno di un terzo della popolazione del comune).
Giussago, noto come Iussagum nel XV secolo, faceva parte della Campagna Soprana ed era sede di squadra (podesteria). Fu feudo dei Pallavicino dal 1539 al 1717, e dei Gallarati dal 1767 al 1797. Nel 1757 gli furono aggregati i comuni di Cassina Maggiore e Nivolto, nel 1872 quello di Casatico e nel 1928 infine i soppressi comuni di Baselica Bologna, Carpignago e Turago Bordone.[6]
Baselica Bologna (CC A695) era sede di un'antica pieve che esercitava la sua giurisdizione su molti centri vicini; nel XII secolo la località era nota come Baserice Nove ovvero 'basiliche nuove'. Faceva parte della Campagna Soprana pavese, ed era feudo degli Sforza del ramo di Caravaggio, conti di Lacchiarella. Nel 1841 gli fu unito il soppresso comune di Ronchetto; nel 1928 fu soppresso e unito a Giussago. La chiesa parrocchiale di Baselica conserva le spoglie del Beato Baldassarre Ravaschieri da Chiavari.
Carpignago (CC B821), noto dal 1181 come Carpignaco, apparteneva alla squadra di Giussago nell'ambito della Campagna Soprana. Era feudo del Monastero della Certosa di Pavia. Nel 1757 gli fu aggregato il comune di Villanova de' Beretti, e nel 1872 i comuni di Guinzano e Liconasco. Nel 1928 fu soppresso e unito a Giussago.
Casatico (CC B944) è noto dal 1191 come Cassaticum; faceva parte della Campagna soprana pavese e non era infeudato nel XVIII secolo. Nel 1872 il comune fu soppresso e unito a Giussago.
Cassina Maggiore fu un comune autonomo fino al 1757, e non era infeudato.
Guinzano (CC E267), noto fin dal 1181, nel XVIII secolo era feudo dei Pietragrassa di Pavia. Nel 1757 gli fu unito il soppresso comune di Molino de' Perotti. Nel 1872 fu soppresso e unito a Carpignago.
Liconasco (CC E579) appare nel 1181 come Lucunaxi; appartenne alla Campagna Soprana ed era feudo del Monastero della Certosa di Pavia. Nel 1757 gli furono aggregati i comuni di Novedo, Moriago e San Colombanino. Nel 1872 fu soppresso e unito a Carpignago.
Nivolto fu un comune autonomo fino al 1757, quando era feudo dei conti Fantoni di Pavia.
Ronchetto era un comune appartenente alla Campagna Soprana, e nel XVIII secolo era feudo dei Landolfi di Milano.
Turago Bordone (CC L467), noto fin dal XII secolo come Toragum, apparteneva alla Campagna Soprana pavese; fu feudo dei Beccaria di Mezzano e nel XVIII secolo dei Peverelli di Milano. Nel 1928 fu soppresso e unito a Giussago.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 marzo 1964.[7]
«D'azzurro, ad una bandiera di argento, rivoltata, ondeggiante in fascia e legata ad un’asta di legno, in palo; sulla campagna, una risaia al naturale. Ornamenti esteriori di Comune.»
La bandiera vuole rappresentare il feudo di Marcignago, sotto la cui giurisdizione cadeva il territorio di Giussago; le risaie sono elementi fondamentali del paesaggio del paese e fonte di benessere grazie alla produzione di riso.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.
È inoltre presente un plesso scolastico paritario, la Scuola dell'Infanzia "San Giuseppe" (via Marconi, 34).
Amministrazione
Per effetto del R.D. 13 dicembre 1928 i Comuni di Baselica Bologna con Ronchetto, Turago Bordone, Carpignago con Liconasco e Guinzano, Giussago con Casatico, furono accorpati in un unico Comune con capoluogo Giussago.
Il Comune unito di Giussago nacque il 1º gennaio 1929.
^Scuole di Giussago, su comuni-italiani.it. URL consultato il 22 settembre 2018.
^Angelo Curti sostituì quale vicesindaco, il sindaco Paolo Ferrari, morto improvvisamente il 31 dicembre 1995 ed in seguito fu eletto a sua volta sindaco di Giussago.
^Il 31 maggio 2015 si svolserono le elezioni comunali . Le elezioni non risultarono valide per il mancato raggiungimento del quorum dei votanti.
^Con D.P.R. del 1 dicembre 2016, pubblicato sulla G.U. n.294 del 17-12-2016, il consiglio comunale è stato sciolto per il decesso del sindaco Massimiliano Sacchi.