Cantiere Popolare (2012-2017; dal 2019) Noi con l'Italia (dal 2021) In precedenza DC (1972-1983; 1987-1994) PPI (1994-2001) DE (2001-2002) UdC (2002-2010;2017-2019) PID (2010-2012) PdL (2013) FI (2013-2015) ALA (2015-2017)
Nel 1980 si è candidato alle elezioni comunali con la DC andando a ricoprire l'incarico di assessore ai Lavori Pubblici fino al 1983. Dal 1985 al 1990 si ritira temporaneamente dalla politica per far spazio al fratello gemello Nino[2].
Dal 1987 al 1990 è stato componente del consiglio di amministrazione dell'Italstat-Edil.Pro del gruppo IRI con sede a Roma. Dal 1990 è stato consigliere provinciale nella DC e dal 1992 al 1994 assessore provinciale all'agricoltura, ambiente, sviluppo territorio[2].
Nel 1998 viene nominato responsabile provinciale del Partito Popolare Italiano, al quale aveva aderito dopo la fine della DC. Nel 2000 viene nominato presidente del comitato provinciale INPS ed aderisce a Democrazia Europea (DE), guidato da Sergio D'Antoni[2].
Nel 2002 è tra i fondatori dell'UDC, movimento nato dalla fusione tra CCD, CDU e DE, venendo nominato responsabile nazionale del dipartimento delle Politiche Agricole Forestali della Pesca del partito di Pier Ferdinando Casini.
Nel 2004 partecipa alle indagini della Commissione parlamentare Antimafia, di cui è componente, sulla provincia di Agrigento, non informando gli altri membri dell'organo d'inchiesta di essere anche il vicepresidente della stessa provincia e venendo a conoscenza di atti coperti dal segreto istruttorio riguardanti proprio l'ente provinciale agrigentino[5].
Nel 2005 è eletto vice Segretario Regionale dell'UDC Sicilia e alle elezioni politiche del 2006 è eletto alla Camera dei deputati. È divenuto componente della Commissione agricoltura e anagrafe tributaria[2]. Nelle elezioni del 2008 è rieletto alla Camera dei deputati con l'UDC, che si presenta al di fuori dagli schieramenti e si pone all'opposizione rispetto al Governo Berlusconi IV.
All'indomani della conferma della condanna di Salvatore Cuffaro, da parte della Cassazione, a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio, Ruvolo rispose ribadendo l'amicizia e la stima per Totò Cuffaro ed esprimendo dubbi sulla decisione della magistratura[10].
Il 2 marzo 2011, insieme ai deputati della Lega Nord, alla Camera Ruvolo ha votato a favore del Federalismo Municipale[11].
Nonostante avesse spesso attaccato in precedenza sia Berlusconi sia Il Popolo della Libertà[12][13], alle elezioni politiche del 2013 Ruvolo è candidato al Senato della Repubblica, con la lista del PdL, in settima posizione in quota PID, nella circoscrizione Sicilia[14], alleato della Lega Nord, e viene rieletto senatore.