Genesi e struttura della società. Saggio di filosofia pratica è l'ultima opera di Giovanni Gentile. Scritto tra l’agosto e il settembre 1943, a Troghi (Firenze), questo trattato di filosofia sociale fu pubblicato postumo nel 1946, a cura della Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici.
Temi trattati
Nell’Avvertenza scritta dal filosofo, del 25 settembre 1943, Gentile precisa che lo scritto riprendeva un gruppo di lezioni tenute nell’anno accademico 1942-43 nell’Università di Roma sulla dottrina trascendentale del volere e della società.
Gentile vi enuclea la tesi dell'umanesimo del lavoro, «il quale succede all'umanesimo della cultura, che fu pure una tappa gloriosa della liberazione dell'uomo. Oggi succede o succederà domani l'umanesimo del lavoro, che non è solo produzione e fatica, ma attività etica e riscatto spirituale». Con la sintesi gentiliana sorge lo Stato nazionale del lavoro, eredità politica e sociale del gentilianesimo.[1]
Scrive Marcello Veneziani nella prefazione all’edizione del 2020: “Quest’opera restò in retaggio solo a pochi isolati studiosi e appassionati di Gentile, e a un ambiente politico e umano che si riconobbe nel Movimento Sociale Italiano e citò quell’opera come il suo catechismo. Nacque un gentilianesimo sentimentale, un po’ di maniera, emotivo e retorico, che produsse scritti di testimonianza più che frutti originali del pensiero. Più citato che letto, più amato che compreso in ambito neofascista; al contrario tra gli intellettuali prevalentemente legati al marxismo fu letto di nascosto e mai citato, fu odiato più che capito”.[2]
Edizioni
- Casa Editrice Sansoni, Firenze, 1946
- Arnoldo Mondadori, Milano, 1954
- Le Lettere, Milano, 1987
- Vallecchi, Firenze, 2020 (a cura di Marcello Veneziani)
- Oaks Editrice, Sesto San Giovanni, 2021 (a cura di Gennaro Sangiuliano)
Note
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