Creato nella prima metà del Novecento, le personalità di maggior rilievo che diressero l'Istituto furono Bonaventura Tecchi, che ne fu a capo fino al 1929, ed Eugenio Montale, che ne fu direttore dal 1929 al 1938[2].
Il Gabinetto Vieusseux, oltre ad aver assunto fin dal 1822 il carattere specifico di biblioteca con servizio di prestito[1], divenne un punto di incontro fra diversi esponenti della cultura, che favorendo la conversazione e lo scambio di idee, sia letterarie che politiche, si configurò ben presto come uno dei principali punti di riferimento del movimento risorgimentale.
Dal 1940 fu ospitato a Palazzo Strozzi, mentre la pubblicazione della rivista Antologia, che raccoglieva brani di pubblicazioni internazionali, fondata da Vieusseux nel 1820 e soppressa da Leopoldo II nel 1833[4], prosegue tuttora con la pubblicazione della Nuova Antologia, curata oggi dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia.
Nel 1941 ne assunse la direzione lo scrittore Alessandro Bonsanti, che nei suoi quarant'anni di appassionata attività vi creò tre nuovi dipartimenti: il Laboratorio per la conservazione dei libri danneggiati dall'alluvione di Firenze del 1966 (il 4 novembre 1966, 250.000 volumi della Biblioteca, conservati nei sotterranei di Palazzo Strozzi, furono completamente sommersi dall'acqua e dal fango dell'Arno; dopo un paziente e lungo lavoro di recupero e di restauro, si riuscì a salvarne circa la metà); il Centro Romantico (giugno 1973), specializzato in studi sul Romanticismo e, in generale, sulla società europea del XIX secolo, e l'Archivio Contemporaneo (ottobre 1975).
Archivio Bonsanti
Creato nel 1975 con il nome di Archivio contemporaneo, è stato poi intitolato al suo fondatore. Raccoglie manoscritti, carte e biblioteche private donate da personalità di spicco della cultura del Novecento.
Ampliata attraverso acquisizioni e donazioni, contiene circa 450.000 monografie in varie lingue (italiano, francese, inglese e tedesco) che offrono una documentazione pressoché completa sulla letteratura del XIX e del XX secolo, sia in lingua originale che in traduzione. Sono presenti inoltre 2.700 riviste in diverse lingue, di cui quasi 600 provengono dal secolo XIX e circa 350 sono tuttora in circolazione.
L'istituto organizza anche mostre, conferenze e incontri durante tutto l'anno.
^ Paolo Prunas, L'Antologia di Gian Pietro Vieusseux: storia di una rivista italiana, Società editrice Dante Alighieri di Albrighi, Segati & c., 1906, pp. 321, 433.
Lucia Cusmano, Lettrici del Novecento: la lettura delle donne attraverso gli abbonamenti al Gabinetto Vieusseux, in "Antologia Vieusseux", anno VI, 16-17, gennaio-agosto 2000, p. 39-60.
Gloria Manghetti, L'Archivio Contemporaneo del Gabinetto G.P. Vieusseux, in Raffaella Castagnola (a cura di), Archivi letterari del '900, Firenze, Franco Cesati, 2000, 29-35.
Laura Desideri, Il Vieusseux: storia di un Gabinetto di lettura, 1819-2000. Cronologia, saggi, testimonianze, Firenze, Polistampa, 2001.