Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dal 1998 al 2005. Ha presieduto il Consiglio Superiore delle comunicazioni dal 2006 al 2010. Ha partecipato fin dalla fondazione alle attività del "Seminario parlamentare", istituito presso le Facoltà di Giurisprudenza e Scienze politiche di Firenze.[2]
Ha partecipato quale relatore ai Convegni indetti dall'Accademia dei Lincei su “Lo stato delle Istituzioni italiane” (1994), su “Dalla Costituente alla Costituzione” (1997) e su “La Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali” (2000). Ha diretto dal 1981 al 1987 la Rivista «Quaderni costituzionali» e fa parte dei comitati di direzione delle maggiori riviste giuspubblicistiche. Nel 1987, su proposta di Bettino Craxi, venne incluso tra i membri dell'Assemblea nazionale del PSI[4].
Ha collaborato come opinionista con Il Giorno, Il Messaggero e La Stampa. Ha partecipato a varie Commissioni ministeriali per la riforma della legislazione. È fondatore e presidente emerito dell'Associazione Eunomia, ente attivo a Firenze dal 2005 nel campo dell'alta formazione delle giovani classi dirigenti[5]. Dal 2004 è stato Socio corrispondente e dal 2017 è Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei.[6]
Dal 2007 al 2017 ha partecipato, insieme con i proff. Angelo Falzea e Paolo Grossi, alla Direzione scientifica degli «Annali dell'Enciclopedia del diritto», edita da Giuffrè. Dal 2012 è Presidente dell'Associazione di cultura e politica «Il Mulino». Nel 2013 ha fatto parte della Commissione di esperti istituita dal Governo Letta per le riforme costituzionali. Dal 2013 presiede il comitato scientifico di ASTRID, Fondazione per l'analisi, gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull'innovazione nelle amministrazioni pubbliche.
Dal 2015 è componente del Comitato scientifico dell'Enciclopedia italiana Treccani. Nel 2016 riceve il XLIII Premio Scanno - Riccardo Tanturri Provincia dell'Aquila, Sezione Diritto. Durante lo stesso anno è firmatario di un documento di cinquanta costituzionalisti fortemente critici nei confronti del progetto di riforma costituzionale Renzi-Boschi,[7] mentre nel 2020, in occasione del referendum confermativo sulla riduzione dei parlamentari, manifesta la sua posizione favorevole.[8]
Incarichi istituzionali
Dal 1976 al 1980 è stato componente del Consiglio di amministrazione della RAI.
^Con decreto rettorale n. 777 del 17 novembre 2003 l'Associazione per gli Studi e le Ricerche Parlamentari è riconosciuto quale Centro di Ateneo per la Ricerca, Trasferimento e Alta formazione dell'Ateneo Fiorentino con la denominazione "Centro per gli Studi e le Ricerche Parlamentari" [1]
^Come giudice della Corte Costituzionale ha redatto circa duecento tra sentenze e ordinanze in tema di diritti di libertà, informazione, ordinamento regionale, pubblica amministrazione, processo penale e ambiente.
Tra le sentenze di maggior rilievo si possono ricordare: la n. 229 del 21 aprile 1989 in tema di annullamento straordinario degli atti amministrativi regionali, in «Nomos»,1989, fasc.1, p. 194; la n. 453 del 15 ottobre 1990 sul principio di imparzialità nei concorsi pubblici, in «Giurisprudenza costituzionale», 1991, p. 1516; la n. 470 del 24 novembre 1992 sui referendum consultivi regionali, in «Giurisprudenza costituzionale», 1992, p. 4252; la n. 466 del 28 dicembre 1993 in tema di controllo della Corte dei conti sugli enti privatizzati, in «Foro Italiano», 1994, I, 325; la n. 161 del 10 maggio 1995 in tema di par condicio nelle campagne referendarie, in «Giurisprudenza costituzionale», 1995, p. 3146; la n. 360 del 24 ottobre 1996 relativa al divieto di reiterazione dei decreti-legge, in «Giurisprudenza costituzionale», 1996, p. 3147
^ Istituita ai sensi della L. 31 luglio 1997, n. 249 "Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo"
Paolo Caretti e Maria Cristina Grisolia (a cura di), Lo Stato Costituzionale. La dimensione nazionale e la prospettiva internazionale. Scritti in onore di Enzo Cheli, Bologna, Il Mulino, 2010, pp. 647-668.