Ha emesso la prima professione nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini nel 1981 e quella perpetua nel 1987; è stato ordinato presbitero il 14 agosto 1988 per il suo ordine, servendolo come parroco a Bobito, dal 1988 al 1989, e come docente presso le università cattolica della capitale. Ha esercitato inoltre le funzioni di superiore e vice-provinciale della provincia cappuccina della Repubblica Democratica del Congo. Nel 1995 ha conseguito il dottorato in teologia morale presso l'Accademia alfonsiana a Roma con una tesi intitolata La réhabilitation de "l'humain", base de développement vrai au Zaire. Pour une éthique de développement intégral (La riabilitazione dell'"umano", la base del vero sviluppo in Zaire. Per un'etica di sviluppo integrale).[1]
Durante l'episcopato a Mbandaka ha denunciato i tentativi del presidente della Repubblica Democratica del Congo, Joseph Kabila, di respingere le elezioni volendo mostrare la riluttanza del capo di Stato a rinunciare al potere e ha difeso quei cattolici che organizzavano manifestazioni alle quali il governo ha risposto con violenza e dopo le quali ha firmato, a nome della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo, un documento nel quale i vescovi mostravano la propria vicinanza alle famiglie delle vittime. Dopo queste dichiarazioni ha richiesto delle indagini giudiziarie per determinare i responsabili delle violenze. Ha condannato inoltre lo sfruttamento delle risorse naturali sostenendo invece le energie rinnovabili, come i pannelli solari, per evitare l'impatto dei cambiamenti climatici nel mondo. Ha collaborato con l'arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, per realizzare un incontro tra il ministro dell'ambiente tedesco e quello della Repubblica Democratica del Congo.
Il 6 febbraio 2018 papa Bergoglio lo ha nominato arcivescovo coadiutore di Kinshasa[5], su richiesta dell'anziano cardinaleLaurent Monsengwo Pasinya. Dopo nove mesi, il 1º novembre, è succeduto alla guida della sede metropolitana della capitale africana, una delle più grandi del Continente[6] facendo il suo ingresso come ordinario il 25 novembre.
Nel dicembre 2018 guida una missione di vescovi congolesi a Lusaka, in Zambia, per un incontro con il presidente Edgar Lungu chiedendogli di sostenere la richiesta di elezioni pacifiche.
Nell’aprile 2024 il procuratore generale della Corte di cassazione di Kinshasa ha ordinato l’apertura di un’indagine giudiziaria contro Fridolin Ambongo Besungu. Fridolin Ambongo Besungu è accusato di affermazioni sediziose che costituiscono “false voci, incitamento delle popolazioni alla rivolta e attentati contro vite umane”.[11]
Stemma
Blasonatura
Partito d’oro e di rosso: nel primo, all'albero al naturale accompagnato da 2 fasce ondate di azzurro sulla punta e sormontato da una fiamma di rosso; nel secondo, alla tau d'oro.
Motto
Il motto del cardinale Ambongo Besungu è "Omnia omnibus" (Tutto a tutti) che esprime il desiderio del porporato di servire totalmente il popolo che gli è stato affidato, attraverso le parole dell'apostolo Paolo, che nella prima lettera ai Corinzi afferma: «Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.» (1Co 9, 22)