Era sposato con una certa Catherine Biton, vedova di Philippe Labbé[1], ed ebbe da lei una figlia di nome anch'essa Catherine. Nel 1555, essendo in cattivi rapporti con Le Douaren, abbandonò l'Università di Bourges per quella di Heidelberg (venendo sostituito da Jacques Cujas).
Rientrato in Francia all'inizio del 1561, assieme all'erede del conte Palatino, che venne a congratularsi con Carlo IX della sua venuta, si legò quindi al re di Navarra e al principe di Condé; sostenne nel conflitto religioso dell'epoca, in particolare al Colloquio di Poissy (settembre 1561), le posizioni degli irenisti e dei moyenneurs ("mediatori"), come il suo amico Georges Cassander, contribuendo a questa disputa con la sua erudizione storica e legale. La sentenza contro di lui nei Paesi Bassi spagnoli fu revocata il 27 maggio 1563, per intervento di Massimiliano di Berghes, arcivescovo di Cambrai, e di amici altolocati, ma al prezzo di dure condizioni, che accettò. Dovette recarsi a Lovanio nel luglio del 1563 per abiurare i suoi "errori" e ritirarsi per iscritto. In seguito divenne professore all'Università di Douai. Nel 1564 incontrò il Principe di Orange a Bruxelles e discusse con lui il modo di ristabilire la pace religiosa.
Dopo l'arrivo del duca di Alva e l'istituzione del Consiglio dei torbidi, nel 1567 Baudouin, temendo ripercussioni, tornò in Francia. Nel 1568 fu nominato maestro di petizioni della sede del duca d'Angiò, fratello del re, e dal 1569 insegnò all'Università di Angers. Dopo la notte di San Bartolomeo (agosto 1572) gli fu chiesta una giustificazione per tale atto, ma egli lo difese energicamente, secondo il presidente Thou. Apparentemente il Duca d'Angiò non gliene volle, e quando fu eletto re di Polonia (maggio 1573) nominò Baudouin consigliere di Stato. Tuttavia Baudouin morì di malattia nell'ottobre successivo, a 53 anni, prima della partenza del seguito del nuovo re che ebbe luogo a dicembre. Secondo padre Jean-Noël Paquot, morì perfettamente cattolico, sorvegliato dal gesuita spagnolo Juan de Maldonado. Fu sepolto nella cappella del convento dei Mathurins[2]. La tradizione afferma che sarebbe passata sette volte dal cattolicesimo al protestantesimo e viceversa durante la sua vita, anche se non appare una stima rigorosa.
Opere
Justiniani, sacratissimi principis, leges de re rustica. Ejusdem Justiniani Novella constitutio prima de hæredibus et lege Falcidia. Cum Latina interpretatione et scholiis F. Balduini, Paris et Louvain, 1542, in-4.
F. Balduini Atrebatis jurisconsulti in suas annotationes in libros quattuor Institutionum Justiniani imp. prolegomena sive præfatio de jure civili, Paris, 1545, in-4.
Justinianus, sive de jure novo commentariorum libri IV, Paris, 1546, in-12 (o in-8 all'epoca).
M. Minucii Felicis Octavius restitutus, Heidelberg, 1560, in-8 (vera editio princeps del testo, precedentemente considerato come l'ottavo libro di Adversus nationes di Arnobe).
De institutione historiæ universæ et ejus cum jurisprudentia conjunctione prolegomenon libri II, Paris, 1561, in-4.
Ad leges de famosis libellis et de calumniatoribus commentarius, Paris, 1562, in-4 (virulento pamphlet contro Calvino).
Responsio altera ad J. Calvinum, Paris, 1562, in-8.
Ad leges majestatis, sive perduellionis, libri II, Paris, 1563, in-8.
S. Optati libri VI de schismate Donatistarum, Paris, 1563, in-8.
Discours sur le faict de la réformation de l'Esglise, 152/5000; pubblicato anonimo in latino e francese nel 1564 dopo l'incontro con Guglielmo d'Orange; testo proibito nel territorio spagnolo 28 maggio 1565.
Disputatio adversus impias Jacobi Andreæ theses de majestate hominis Christi, Paris, 1565, in-8.
Panégiric de F. Balduin sur le mariage du Roi, Angers, 1571, in-4.
Histoire des roys et princes de Poloigne, composée en latin et divisée en XX livres,Jean Herburt de Fulstin, tradotto in francese dal latino da François Baudouin, Paris, 1573
Notes sur les coutumes générales d'Artois, Paris, 1704, in-4.
Traité de la grandeur et excellence de la maison d'Anjou (manoscritto, BnF ms. fr. 9864).
^Jean Papire Masson, che aveva seguito le sue lezioni ad Angers, fece porre sulla sua tomba questo epitaffio, indirizzato a Jacques Cujas : « Cujaci, Balduinus hic jacet. Hoc tecum reputa, & vale. Mortuis vobis, jurisprudentiam corripiet gravis sopor ».
Bibliografia
(DE) Erbe Michael, François Bauduin (1520-1573). Biographie eines Humanisten, collana Quellen und Forschungen zur Reformationsgeschichte, n. 46, Gütersloh, R. Mohn, 1978, ISBN978-3-579-04307-4.
(EN) Ernst Schaumkell, Der Rechtsgelehrter Franciskus Balduinus als Ireniker und Historiker, Güstrow, Rathausbuchdruckerei, 1894.
Turchetti Mario, Concordia o tolleranza? François Bauduin (1520-1573) e i « Moyenneurs », collana Travaux d'humanisme et Renaissance, n. 200, Genève, Librairie Droz, 1984.