Fabio Maria Asquini (Fagagna, 14 agosto 1802 – Roma, 23 dicembre 1878) è stato un cardinale e patriarca cattolico italiano.
Biografia
Nacque a Fagagna il 14 agosto 1802.
Quando nel 1831 scoppiarono i moti nelle Legazioni, fu nominato legato pontificio a Ferrara, ma giunse in città solo dopo l'arrivo delle truppe austriache ed assunse il governo della città. Successivamente collaborò con gli austriaci in stanza nella Legazione, dimostrando anche una certa simpatia nei loro confronti, atteggiamento rimproveratogli più volte negli anni successivi. Con titolo di pro legato, rimase a Ferrara fino a circa la metà del 1836. Si adoperò per la liberazione del cardinale Giovanni Antonio Benvenuti, vescovo di Osimo e legato a latere dal papa, che stava tentando un negoziato con gli insorti, ma che era stato imprigionato e deportato a Bologna. Nel luglio 1836 divenne delegato apostolico della Legazione di Ancona e vi rimase solo poco più di un anno, durante il quale gestì l'emergenza causata da una forte epidemia di colera.
Il 2 ottobre 1837 fu eletto arcivescovo titolare di Tarso e fu consacrato l'8 ottobre a Roma dal cardinale Carlo Odescalchi. Il 22 dicembre 1837 divenne nunzio a Napoli, con l’incarico di rendere esecutivo il concordato stipulato nel 1818 tra papa Pio VII e Ferdinando I di Borbone.
Papa Gregorio XVI lo elevò al rango di cardinale in pectore nel concistoro del 22 gennaio 1844[1] e la nomina venne resa pubblica nel concistoro del 21 aprile 1845, ricevendo anche il titolo di Santo Stefano al Monte Celio.
Morì il 23 dicembre 1878 all'età di 76 anni.
Conclavi
Il cardinale Asquini partecipò a due conclavi:
Genealogia episcopale e successione apostolica
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Note
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