Il Gruppo Ercole Marelli, la cui ragione sociale era Ercole Marelli & C. S.p.A., è stata un'aziendaitaliana con sede a Milano e stabilimenti a Sesto San Giovanni, operante attraverso le sue controllate nei settori elettrotecnico, elettromeccanico ed aeraulico. Fondata nel 1891 da Ercole Marelli come piccola officina, fu una delle maggiori realtà industriali italiane, che raggiunse la sua massima espansione nella prima metà degli anni sessanta del XX secolo. In seguito, attraversò un lungo periodo di declino che la condusse alla sua liquidazione nel 1981.
Storia
Le origini dell'impresa (1891-1894)
Le origini dell'azienda risalgono al 1891, allorché Ercole Marelli (1867-1922), operaio , ex dipendente del Tecnomasio Italiano di Milano, fondò la ditta individuale Ercole Marelli & C., le cui attività si svolgevano in un laboratorio artigianale di 50 m² in via Ausonio 6, nel centro della città meneghina, quartiere Porta Genova.[3][4] Dotato di un tornio di precisione, di un trapano e coadiuvato da un solo operaio, Marelli iniziò a fabbricare apparecchi di fisica e di geodesia, macchinette elettriche per gabinetti scolastici, pile, accumulatori e apparecchi elettromedicali.[3]
Dopo appena un anno di attività, nel 1892, la ditta del Marelli ottenne il suo primo riconoscimento venendo premiata con una medaglia di bronzo all'Esposizione medico-igienica tenutasi a Milano, per gli apparecchi applicati alla medicina e alla chirurgia.[5]
Un certo successo nelle vendite gli consentì nel 1893 di costituire, con il ragioniere Luigi Gorla, una società in nome collettivo dal capitale di 8.000 lire sotto la ragione sociale Marelli & Gorla, e fu trasferita in una più ampia officina in via Quadronno 11.[3][6][7] Partecipò nello stesso anno, all'Esposizione medica internazionale di Roma e allargò la produzione a parafulmini, lampade ad arco e accumulatori elettrici portatili: costruì, tra l'altro, le batterie utilizzate per l'illuminazione dei lavori per il Traforo del Sempione.[3] L'anno seguente, nel gennaio 1894, fece ingresso nella ditta un nuovo socio, l'ingegner Folli, e fu modificata la sua ragione sociale in Luigi Gorla & C., che tuttavia, dieci mesi più tardi, dovette sciogliersi.[3][6]
La ricostituzione della società e l'espansione nel periodo interbellico (1895-1945)
Dopo lo scioglimento della società con il Gorla ed il Folli, il Marelli decise di riprendere l'attività da solo e trovò nuovi sostegni finanziari: riuscì, infatti, a ottenere da Vincenzo e Vittorio Piatti, proprietari di un'area coperta di 150 m², sita in via Campo Lodigiano 15 e attrezzata con un motore a gas, un contratto d'affitto molto particolare.[3][8]
In virtù della scrittura siglata il 10 marzo 1895, i locatari si impegnavano a versargli una somma di circa 500 lire equivalente al prezzo pattuito per la locazione e si facevano carico nel contempo di versare 1.200 lire alla Società del gas di Milano, a residuo pagamento del motore in dotazione all'officina.[3] Il Marelli avrebbe saldato il suo debito mediante un rateo mensile di 54 lire, garantendo un interesse del 5% sui denari a lui lasciati a disposizione sia dai Piatti sia da un certo Busti, citato nell'atto di locazione quale proprietario di tutto il macchinario esistente nello stabilimento.[3] Un paio di mesi più tardi, il Marelli ottenne dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde un mutuo di 100.000 lire: la ditta, dal valore stimato di 50.000 lire, si stava preparando a una successiva, robusta fase espansiva.[3]
La nuova ditta individuale Ercole Marelli avviò fin da subito le sue attività, e si presentava ingrandita rispetto a quella precedente, dato che il numero di operai impiegati era di 40 unità, superiori perciò rispetto ai 10 di prima.[8] Nel 1896, importati dagli Stati Uniti, fecero la loro comparsa in Italia i primi «agitatori d’aria» (ventilatori) azionati elettricamente.[3] Il Marelli intuì le potenzialità del mercato e si impegnò nella ricerca di un prodotto esteticamente più attraente dell'originale, meno pesante e meno ingombrante, facilmente adattabile a diverse esigenze e circostanze, ma pur sempre a prezzo contenuto.[3] Nel 1897 brevettò, insieme con la società Brioschi e Finzi, un motore elettrico leggero a corrente continua, e tre anni più tardi, conclusa ormai la cosiddetta «guerra dei sistemi» (l'opzione fra l'alimentazione a corrente continua oppure alternata), fu la volta di un apparecchio automatico di avviamento per motori a corrente alternata.[3] Nel 1898, fu avviata la produzione di ventilatori a uso domestico e l'officina fu trasferita in via Farini 21, su un’area di 750 m².[3]
Il 28 febbraio 1900, la ditta fu trasformata in società in accomandita semplice con capitale di 125.000 lire ed assunse la ragione sociale Ercole Marelli & C..[3][7][9] Le attività furono spostate in un altro capannone di 3.500 m², sito anch'esso in via Farini ma al civico 36, e la gamma produttiva dell'impresa si era estesa ai ventilatori industriali, per il ricambio d'aria, per l'azionamento di forge e cubilots, per la ventilazione delle navi.[3] Il numero degli operai arrivò a un centinaio e il fatturato, già superiore ai 5 milioni di lire nel quinquennio 1891-96, si andava decisamente configurando come risultato di attività di esportazione.[3] Al 1912 il fatturato raggiunse i 43 milioni, metà dei quali realizzati all'estero.[3] In quello stesso anno, fu avviato il nuovo stabilimento costruito a Sesto San Giovanni di oltre 100.000 m², e il numero complessivo di dipendenti della Marelli superava il migliaio di unità.[3][9] Notevole fu anche la creazione di una struttura commerciale che comprendeva agenzie di rappresentanza e filiali di vendita, sia in Italia che all'estero.[3] I prodotti della Marelli penetrarono sui mercati stranieri, in America Latina e nell'Europa orientale, ma anche in Francia, Austria, Germania e Inghilterra, e ciò fu sostenuto da una costante opera di marketing e da accurate campagne pubblicitarie.[3]
Nel periodo in cui l'Italia partecipò alla prima guerra mondiale, la Marelli,come il resto dell’industria nazionale, dovette convertire la sua produzione per scopo bellico.[3] Al termine del conflitto, l'azienda milanese uscì rafforzata, tant'è che il suo fatturato crebbe dai 10 milioni di lire del 1915 ai 42 milioni del 1920.[3] Si specializzò nella produzione di magneti di accensione per automobili e per l'aviazione, per i quali vi fu un aumento della domanda, perciò nello stabilimento sestese fu attrezzato un reparto specifico per questa attività, e nel 1919 avvenne lo scorporo della medesima attraverso la costituzione della Fabbrica Italiana Magneti Marelli (FIMM), in compartecipazione con la casa automobilistica FIAT di Torino.[3] Il patto sociale stabiliva paritetiche quote di capitale riservando, tuttavia, presidenza e direzione tecnica e commerciale alla Marelli.[3] La sua gestione amministrativa fu affidata a Bruno Antonio Quintavalle, genero del Marelli.[3]
Il 29 settembre 1920, con rogito del notaio Federico Guasti di Milano, avvenne la trasformazione in società anonima della Ercole Marelli & C., con sede in corso Venezia 22, dotata inizialmente di un capitale di 15 milioni di lire, successivamente aumentato a 30 milioni il 7 aprile 1921 per delibera fatta dall'assemblea dei soci tenutasi quel giorno.[10] Il Marelli assunse il 72% delle azioni e il rimanente 28% fu sottoscritto da Antonio Stefano Benni che egli chiamava il suo «figliolo di lavoro»: entrato in azienda come dipendente nel 1894, ne divenne socio con una quota di 15.000 lire nel 1906 e proprietario di quasi un terzo del capitale sociale al momento della costituzione in società anonima.[3] Nel 1921 sorse a Sesto San Giovanni il II stabilimento, "Grandi costruzioni", dove operai e tecnici di notevole professionalità costruivano trasformatori, generatori, elettromotrici, turboalternatori e grandi pompe destinati alle centrali idro e termoelettriche di tutto il mondo.[9]
Nel 1922, morì il fondatore della società, che si era conquistato la fama di imprenditore illuminato grazie anche alle iniziative prese a favore dei lavoratori a partire dagli anni dieci, con la costruzione, ad esempio, di case per operai e impiegati.[3][9] La presidenza della Marelli venne assunta dall'ingegner Benni che manterrà l'incarico fino al 1945, allorché verrà sostituito dal figlio di Ercole, Fermo Marelli.[9] Il 16 maggio dell'anno medesimo fu costituita la Società Anonima Aeromeccanica Marelli, per le applicazioni dei ventilatori nell'industria, con capitale sociale di 500.000 lire.[11] La direzione di Benni segnò una grande svolta nella politica finanziaria e produttiva dell'azienda: egli abbandonò la tradizione "paternalistica" del fondatore per abbracciare, all'avvento del Fascismo, le ultime teorie dell'«uomo macchina».[9] Venne incrementata fortemente la produzione di grossi macchinari, come alternatori e trasformatori di sempre maggiore potenza per le più importanti aziende italiane del settore energetico e per molte società straniere.[9]
Nel periodo successivo alla Grande depressione del 1929, l'azienda milanese risentì della situazione di crisi economica internazionale di quel tempo, e per la prima volta nella sua storia aveva registrato significativi cali di produzione, del fatturato e dell'utile, con quest'ultimo che nel 1934 era in perdita per 5,5 milioni di lire.[10] A partire dall'anno successivo, ci fu un'inversione di tendenza con gli utili che registrarono valori positivi, e nel 1939, l'azienda contava 3.500 dipendenti.[10] Nel corso degli anni trenta si diede anche grande impulso alla sperimentazione e alla produzione di innovativi sistemi di comando per laminatoi forniti alle maggiori acciaierie italiane, dalla Falck, alla Terni e all'Italsider.[9] Vennero potenziati, inoltre, gli altri comparti produttivi come quello del grande macchinario di propulsione per navi e quello degli equipaggiamenti elettrici per trasporti ferroviari e stradali.[9]
Il dopoguerra e la gestione di Fermo Marelli (1946-1974)
Dopo la conclusione della guerra avvenuta nel 1945, fu avviata la ricostruzione degli stabilimenti di Sesto danneggiati dalla guerra, e poco dopo ripartì la produzione. Nel 1946, l'ingegner Fermo Marelli, figlio del fondatore Ercole, assunse le redini dell'azienda di cui assunse la presidenza, che continuò sulle linee tracciate dalla precedente gestione.[9]
Il secondo dopoguerra fu il periodo in cui l'azienda milanese ebbe il massimo sviluppo: negli anni sessanta esportava locomotive di grande potenza per le Ferrovie del Cile e diesel-elettriche per le ferrovie dell'Argentina.[9] Nel 1960, il Gruppo realizzava un fatturato di 22 miliardi di lire, e l'organico contava 5.580 unità.[15] Cinque anni più tardi, nel 1965, la Marelli incrementò ulteriormente i valori del fatturato, passato a 40,1 miliardi di lire, che la rese la dodicesima impresa italiana per dimensioni, così come il numero complessivo degli addetti che contava 7.305 unità.[16]
A partire dal 1968, per far fronte all'abbassamento dei prezzi nel settore elettromeccanico, l'azienda iniziò una fase di radicale ristrutturazione e venne riorganizzata in quattro divisioni: Energia, Impianti e Sistemi industriali di trazione e per marina, Prodotti di serie, Aerotecnica.[9] Altro fattore che portò alla ristrutturazione del Gruppo fu l'aumento del costo del lavoro verificatosi nel quadriennio 1959-1962 di oltre il 52%, a causa della contrattazione sindacale e dei maggiori oneri fiscali e contributivi imposti dallo Stato.[9] In quello stesso anno, la quota del 50% posseduta in Magneti Marelli fu ceduta alla FIAT.[17]
L'era Nocivelli e la fine del Gruppo (1975-1981)
La Ercole Marelli & C. entrò in una fase di declino, al punto che nel 1975 le famiglie Marelli, Benni e Quintavalle furono costrette a cedere le proprie quote sociali.[7][9] Nell'azienda fece il suo ingresso la holding El.Fi. S.p.A. dei fratelli Luigi e Gianfranco Nocivelli che rilevò il suo 34% e ne assunse il controllo, mentre dei vecchi soci rimasero solo la FIAT, con una quota pari al 13%, e la statunitense Westinghouse Electric.[7][9][18] Nel 1976, dalla Westinghouse acquisì la brianzola Delchi, produttrice di apparecchi per la climatizzazione.[19] Nel 1978, cedette la quota posseduta in SAE a Tecnomasio e Falck.[20]
Luigi Nocivelli, divenne presidente della società, ma il nuovo assetto dirigenziale, tuttavia, non riuscì ad invertire la tendenza negativa e si arrivò in questo modo al marzo del 1981, quando l'imprenditore bresciano si dimise dalla carica, a cui succedette Vittorio Ponti.[18][21] Nei mesi di aprile-maggio, la CONSOB sospese il titolo in borsa dell'azienda, e la medesima venne assoggettata alla procedura di amministrazione straordinaria in base alla Legge Prodi, affidata alla guida del commissario ingegner Renato De Leonardis, nominato dal Ministero dell'Industria.[22][23][24]
La crisi del Gruppo culminò con la sua messa in liquidazione e la cessione delle aziende che lo costituivano a partire dal 1983.[9][25][26]
Informazioni e dati
Ercole Marelli & C. S.p.A. è stato un gruppo d'imprese con sede a Milano e stabilimenti di produzione a Sesto San Giovanni, nell'omonima provincia, operante nel settore elettromeccanico, con la produzione di dispositivi e impianti elettrici, componenti elettronici e apparecchi industriali.
Nel 1978, registrò un fatturato di 134,1 miliardi di lire ed una perdita d'esercizio di 1,5 miliardi, ed impiegava complessivamente 3.099 dipendenti.[1]
Archivio
L'archivio storico è conservato presso la Fondazione ISEC[27] di Sesto San Giovanni, nel fondo Ercole Marelli (estremi cronologici:1896-1986)[28].
Note
^abLe principali società italiane (1980), R&S-Mediobanca, 1980, pp. 74-75.
^abGazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 45 del 15 febbraio 1984, pp. 1252-1253
^Inserzione pubblicitaria della ditta Ercole Marelli & C. pubblicata sulla rivista Archivio internazionale delle specialità medico-chirurgiche del 23 gennaio 1893, p. CXLI
^I premiati all'Esposizione medico-igienica, in Corriere Sanitario, n. 28, 10 luglio 1892, p. 7.
^ab E. Trevisani, Rivista industriale e commerciale di Milano e provincia, Stabilimento Tipografico Cesana, 1894, p. 312.
^abcd D. Bigazzi, Gli Archivi d'impresa nell'area milanese. Censimento descrittivo, Editrice Bibliografica, 1990, p. 78.
^ab B. Caloro, Pionieri dell'industria italiana, Martello, 1968, p. 158.
^abcNotizie statistiche delle Società italiane per azioni, Associazione fra le società italiane per azioni, 1940, p. 520.
^Notizie statistiche delle Società italiane per azioni, Associazione fra le società italiane per azioni, 1940, p. 406.
^ F. Coltorti, Borsa, territorio e sviluppo economico (1861-2011), in Dall'Unità ai giorni nostri: 150 anni di borsa in Italia, CONSOB, 2012, pp. 82-83.
^ab A. Rastelli, Bombe sulla città: gli attacchi alleati. Le vittime civili a Milano, Mursia, 2004, pp. 63-69.
^ L. Borgomaneri, Due inverni, un'estate e la rossa primavera. Le Brigate Garibaldi a Milano e provincia (1943-1945), Franco Angeli, 1985, pp. 176-180.
^ A. Alberigi Quaranta, F. A. Grassini, G. Giargia, L'industria elettronica italiana, Comitato Nazionale Energia Nucleare, 1963, p. 104.
^Effetti degli investimenti esteri in Italia, ETAS Kompass, 1968, p. 286.
^Le società quotate alla Borsa valori di Milano dal 1861 al 2000. Profili storici e titoli azionari, Scheiwiller, 2002, p. 398.
^ab M. Borsa, Ercole Mareili verso l'equilibrio, in La Stampa, 16 maggio 1978, p. 19.
^L'Ercole Marelli acquista tutta la Delchi dalla Westinghouse, in Corriere della Sera, 2 novembre 1976, p. 22.
^E. Marelli cede la quota Sae al Tecnomasio e alla Falck, in Corriere della Sera, 27 giugno 1978, p. 10.
^E. Mareili. Un nuovo presidente, in La Stampa, 12 marzo 1981, p. 15.
^ M. Borsa, Per la Ercole Marelli forse un commissario, in La Stampa, 9 aprile 1981, p. 10.
^Anche la Ercole Marelli salvata dal fallimento, in Corriere della Sera, 9 maggio 1981, p. 13.
^Rinviate le assemblee E. Marelli, in La Stampa, 27 maggio 1981, p. 11.
^Legge Prodi una proroga per 4 società Ercole Marelli, in La Stampa, 11 giugno 1983, p. 9.
^Posta in vendita l'Ercole Marelli, in Corriere della Sera, 15 settembre 1983, p. 12.
Drijber pada tahun 1987 Johannes Job Drijber (24 April 1924 – 22 Juni 2016)[1] adalah seorang hakim dan politikus Belanda dari VVD. Drijber adalah pembantu wali kota Leiden dan berturut-turut menjabat sebagai Wali kota Middelburg (1961-1969), Zwolle (1969-1980), dan Arnhem (1980-1989). Job Drijber menikah dengan Mary Halbertsma pada tahun 1951 dan memiliki 3 anak. Mary Halbertsma meninggal pada tahun 1991. Trivia Drijber pernah menjadi ketua Perserikatan Kotamadya Bela...
Jessie JInformasi latar belakangNama lahirJessica Ellen CornishNama lainJessie JLahir27 Maret 1988 (umur 36) Ilford, Britania RayaGenrePop, R&B, soulPekerjaanpenyanyi, penulis laguInstrumenvokalTahun aktif2005-sekarangLabelGut Records, Lava Records, Universal Republic, Island Records (UK)Artis terkaitB.o.B,Ariana Grande,Nicki Minaj,David LeonardSitus web[2] Jessica Ellen Cornish (lahir 27 Maret 1988) atau dikenal dengan nama panggung Jessie J adalah seorang penyanyi asal Inggris. Dia...
Painting and series of works by William Blake The Ancient of Days setting a Compass to the Earth, frontispiece to copy K of Europe a Prophecy The Ancient of Days is a design by William Blake, originally published as the frontispiece to the 1794 work Europe a Prophecy. It draws its name from one of God's titles in the Book of Daniel and shows Urizen[1] crouching in a circular design with a cloud-like background. His outstretched hand holds a compass over the darker void below. Related ...
Hari Tanpa Tembakau SeduniaPara mahasiswa kedokteran di Jakarta berunjuk rasa memperingati Hari Tanpa Tembakau Sedunia.Nama resmiWorld No Tobacco DayHari Tanpa Tembakau SeduniaDirayakan olehSemua negara anggota PBBPerayaan Bakti sosial Tidak merokok Edukasi/penyuluhan kesehatan Tanggal31 Mei Hari Tanpa Tembakau Sedunia diperingati di seluruh dunia setiap tahun pada tanggal 31 Mei. Gerakan ini menyerukan para perokok agar berpuasa tidak merokok (mengisap tembakau) selama 24 jam serentak di sel...
Historically, ordinary people who lacked any significant social status This article is about the social division. For other uses, see Commoner (disambiguation). For the English cultural minority, see New Forest commoner. Common people and The masses redirect here. For the Pulp song, see Common People. For other uses, see The Masses (disambiguation). The examples and perspective in this article may not represent a worldwide view of the subject. You may improve this article, discuss the issue o...
American Baptist pastor, televangelist, and conservative activist (1933–2007) This article is about Jerry Falwell Sr. For his son, see Jerry Falwell Jr. The ReverendJerry FalwellBornJerry Laymon Falwell(1933-08-11)August 11, 1933Lynchburg, Virginia, U.S.DiedMay 15, 2007(2007-05-15) (aged 73)Lynchburg, Virginia, U.S.OccupationsPastortelevangelistpolitical activistKnown forFounding the Moral MajorityTelevisionThe Old-Time Gospel Hour[1]TitleChancellor of Liberty University (...
Mappa odierna del Missouri Il Missouri nella guerra di secessione americana fu uno degli Stati cuscinetto posti tra l'Unione e gli Stati Confederati d'America; fu lo Stato federato maggiormente conteso dalle due opposte fazioni, popolato da simpatizzanti di entrambe le parti in lotta. Venne rappresentato con una stella sia nella bandiera degli Stati Uniti sia nella bandiera degli Stati Confederati d'America; mantenne per gran parte del conflitto in corso due governi separati e dovette sopport...
1978 Indian filmManavoori PandavuluTheatrical posterDirected byBapuWritten byMullapudi Venkata RamanaBased onPaduvaaralli PandavaruProduced byJaya KrishnaStarringKrishnam RajuChiranjeeviMurali MohanRao Gopal RaoCinematographyBalu MahendraMusic byK. V. MahadevanRelease date9 November 1978CountryIndiaLanguageTelugu Manavoori Pandavulu (transl. Our village's Pandavas) is a 1978 Indian Telugu-language film directed by Bapu and written by Mullapudi Venkata Ramana, dealing with the struggle ...
2001 film by Christophe Gans This article is missing information about the film's production. Please expand the article to include this information. Further details may exist on the talk page. (December 2021) Brotherhood of the WolfUS theatrical release posterDirected byChristophe GansWritten by Christophe Gans Stéphane Cabel Produced by Richard Grandpierre Samuel Hadida Starring Samuel Le Bihan Vincent Cassel Émilie Dequenne Monica Bellucci Jérémie Renier Mark Dacascos Narrated byJacques...
Никки СиксNikki Sixx Основная информация Имя при рождении Фрэнк Карлтон Серафино Феранна младший Дата рождения 11 декабря 1958(1958-12-11)[1] (65 лет) Место рождения Сан-Хосе, Калифорния, США Страна США Профессии рок-музыкант, автор песен, писатель, композитор, фотограф, �...
Сельское поселение России (МО 2-го уровня)Новотитаровское сельское поселение Флаг[d] Герб 45°14′09″ с. ш. 38°58′16″ в. д.HGЯO Страна Россия Субъект РФ Краснодарский край Район Динской Включает 4 населённых пункта Адм. центр Новотитаровская Глава сельского пос�...
كأس رابطة الأندية الإنجليزية المحترفة 1976–77 تفاصيل الموسم كأس رابطة الأندية الإنجليزية المحترفة النسخة 17 البلد المملكة المتحدة التاريخ بداية:14 أغسطس 1976 نهاية:13 أبريل 1977 المنظم دوري كرة القدم الإنجليزية البطل أستون فيلا عدد المشاركين 92 كأس رابط�...
سلطان جوهر الحالي السلطان إبراهيم إسماعيل بن السلطان إسكندر الحاج سلطان جوهر معلومات شخصية الميلاد 22 نوفمبر 1958 (66 سنة) جوهر بهرو مواطنة ماليزيا الأولاد تونكو عبد الرحمن الجفري الأب إسكندر الحاج مناصب [1] في المنصب3 يوليو 1981 – 22 يناير 2010 [...
This article does not cite any sources. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed.Find sources: Keifuku Cable Line – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (May 2015) (Learn how and when to remove this message) Eizan Cable funicular vteKeifukuElectric Railroad Legend Eizan Cable km min Eiden Eizan Main Line Yase-Hieizanguchi 0.0 Cable Car Yase 0 1.3 Cable Car Hiei 9 R...
French fighter pilot, killed in action while serving in the Royal Air Force René MouchotteRené Mouchotte and Sqn Ldr Jack Charles at RAF Biggin Hill in May 1943Born(1914-08-21)21 August 1914Paris, FranceDied27 August 1943(1943-08-27) (aged 29)Pas de Calais, FranceBuriedPère Lachaise Cemetery, ParisAllegiance FranceService/branch Royal Air Force Free French ForcesYears of service1935–19391939–1943RankCommandant and Squadron LeaderUnitEscadrille « Versaille...
العلاقات المغربية العمانية المغرب سلطنة عمان المغرب سلطنة عمان تعديل مصدري - تعديل العلاقات المغربية العمانية هي العلاقات الثنائية التي تجمع بين المغرب وسلطنة عمان.[1][2][3][4][5] مقارنة بين البلدين هذه مقارنة عامة ومرجعية للدولتين: وجه ا�...
Henrik BellmanNazionalità Svezia Calcio RuoloCentrocampista Squadra RSCA Futures CarrieraGiovanili 2013-2015 HIF Akademi2015-2018 Copenaghen Squadre di club1 2018-2019 Östersund3 (0)2019→ Levanger11 (0)2020-2022 Östersund61 (2)2023- RSCA Futures0 (0) 1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. Statistiche aggiornate al 27 febbraio 2023 Modifica dat...
This article has multiple issues. Please help improve it or discuss these issues on the talk page. (Learn how and when to remove these template messages) This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed.Find sources: Technical Center of Internet – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (August 2011) (Learn how and whe...