Erede di Drive In, dal quale trasse molti comici (ma senza Ezio Greggio e Gianfranco D'Angelo, passati a Odiens), Emilio è stato a sua volta una trasmissione comica di successo. Ambientato in una redazione di un videogiornale, i comici avevano il ruolo di giornalisti, critici, opinionisti o semplici "disturbatori".
Il programma veniva registrato in differita (e trasmesso a poche ore di distanza) dallo studio 10 del Centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese, con in sala un pubblico vero, ma mai inquadrato.
Il successo della trasmissione fu tale che nel 1990 ne fu realizzata un'edizione speciale intitolata Emilio '90 in onore dei Mondiali di calcio di Italia '90, come striscia giornaliera in orario preserale.
Personaggi
Personaggi di Zuzzurro
Zuzzurro, il famosissimo commissario, sempre in coppia con Gaspare.
Ezechiele detto "Gambuccia", spericolato e zoppicante cameraman con una gamba di legno, che conservava il posto in quanto raccomandato da un fantomatico cognato avente una "X" nel cognome. La trasmissione andava in onda nel pieno dell'era craxista ed è chiaro il riferimento all'allora Sindaco di Milano Paolo Pillitteri, cognato del leader socialista Bettino Craxi.[senza fonte]
Personaggi di Teo Teocoli
Teo Teocoli, ballerino e inviato della redazione.
Macho Camicho (da leggersi Macio Camicio), esperto spagnolo di calcio e commentatore delle notizie sportive domenicali.
Peo Pericoli. Tifoso milanista sfegatato, dalle improbabili sopracciglia esagerate e dalla tipica pronuncia stridente (Frasi celebri: "Ma vieni carogna!", "Amiciiiii!")
Personaggi di Giorgio Faletti
Franco Tamburino, stilista internazionale (con sedi "ad Abbiategrasso, Bellinzona, New York") esageratamente effeminato e misogino; chiamava tutti gli oggetti con nomi femminili (la telefona). Sparlava del mondo dello spettacolo (tormentone "Adalpina!" urlato per chiamare la cameriera che non arrivava mai). Questo personaggio era già stato presentato in Drive In, ma in Emilio ottenne uno spazio maggiore.
Loredana Bertè. L'imitazione burlesca della cantante, di minore successo rispetto ad altri personaggi di Faletti[senza fonte].
Attilio Bossolazzi, il critico cinematografico, che si dilungava in discorsi vaneggianti sui vari film e remake dell'epoca.
La sigla
La sigla di Emilio, cantata dai comici e da alcune coriste, costituì un vero e proprio tormentonenonsense, con il ritornello «Ahi ahi ahi se faccio un figlio, ahi ahi ahi lo chiamo Emilio, sempre meglio di Basilio, se è una femmina non so!», al quale seguiva in chiusura un'improbabile serie di rime in -iglio ("Emilio" era pronunciato "Emiglio" e "Basilio", "Basiglio").[3]
^ab Vittorio "Vikk" Papa, La Redazione di Emilio – Emilio (1989 – 7″), su Orrore a 33 giri, 18 marzo 2009. URL consultato il 14 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2016).