Era figlia di Enrico Conci, avvocato in seguito deputato alla Dieta di Innsbruck e al Parlamento di Vienna, e di Maria Sandri.
Nel 1915 dopo aver ottenuto il diploma liceale e in pianoforte, raggiunse la famiglia confinata a Linz. Un processo per irredentismo iniziato contro di lei fu interrotto perché intervenne l'amnistia per la morte di Francesco Giuseppe nel 1916.
Scrisse vari articoli di argomento politico e moralistico su Il Popolo Trentino (ora l'Adige).
Nel 1946 fu eletta prima delegata al congresso nazionale della DC, e poi deputata all'Assemblea Costituente. Fece parte della Commissione dei 18, che aveva il compito di coordinare gli Statuti speciali con la Costituzione.
Dal 194] al 1952 fu vice-segretaria del gruppo Democratico Cristiano della Camera, diventandone poi segretaria.
Dal 19 novembre 1959 al 15 maggio 1963 fu Segretaria della "Commissione speciale per l'esame del disegno e delle proposte di legge concernenti provvedimenti per la città di Napoli".[2]
Nel maggio 1965 si ammalò gravemente, e si ritirò nella casa a Mollaro in Val di Non. In settembre papa Paolo VI le assegnò la croce Pro Pontifice et Ecclesia. Morì il 1º novembre 1965.