Bianca Bianchi
Bianca Bianchi (Vicchio, 31 luglio 1914 – Firenze, 9 luglio 2000) è stata un'insegnante, politica e scrittrice italiana, ricordata per essere stata una delle 21 donne elette all'Assemblea costituente italiana.
Biografia
Bianca Bianchi nasce nel 1914 a Vicchio, in provincia di Firenze, dove trascorre la sua prima infanzia[1]. Alla morte del padre[2], fabbro del paese e attivo socialista, si trasferisce alla Rufina, presso la famiglia materna[3][4], e in seguito a Firenze per proseguire gli studi. Consegue il diploma magistrale e s'iscrive alla Facoltà di magistero. Nel 1939 si laurea con una tesi dal titolo Il pensiero religioso in Giovanni Gentile, poi pubblicata, con relatore Ernesto Codignola.
Insegnante a Genova, a Bolzaneto, poi a Cremona, incontra difficoltà e ostacoli, fino a perdere il lavoro, a causa delle divergenze coi superiori per il suo modo indipendente di condurre le lezioni, per la volontà per esempio di non ignorare la cultura e la civiltà ebraica, escluse invece dal programma didattico di stato[5]. Accetta dunque la proposta di un incarico d'insegnante di lingua italiana in Bulgaria, dal dicembre 1941[6]. Nel giugno 1942 torna in Italia e, dopo un breve periodo nel quale si stabilisce nuovamente alla Rufina[7], rientra a Firenze alla caduta di Mussolini.
Prende parte alle riunioni del Partito d'Azione, a volantinaggi antifascisti e a un trasporto di armi per i partigiani[8]. Nel 1945 s'iscrive allo PSIUP di Giuseppe Saragat e di Pietro Nenni[9]. Collabora a diversi giornali politici[10].
Alle elezioni del 2 giugno 1946 viene eletta all'Assemblea Costituente[11], una delle 21 donne su 556 membri, raccogliendo più del doppio dei consensi del capolista Sandro Pertini[12]. Vive tra Firenze e Roma[13][14][15]. La Costituente interviene sui problemi della scuola, delle pensioni e dell'occupazione[16]. Nel gennaio del 1947 segue il gruppo di Saragat nella scissione di Palazzo Barberini, che dà vita al nuovo partito socialdemocratico, il PSLI, poi PSDI.
Nel 1948, candidata in Sicilia, è eletta, nella I legislatura, per la lista di unità socialista. Nel 1949 presenta la prima di una serie di proposte di legge sul tema della tutela giuridica dei figli naturali[17], fra l'altro al fine di render più attuabile il riconoscimento della paternità, moltiplicando le eccezioni al divieto di ricerca. Il progetto legislativo incontra notevoli resistenze[18], e sarà approvato solo nel 1953.
Interrotta l'esperienza politica, dagli anni cinquanta si dedica allo studio dei temi dell'educazione[19] e alla creazione della Scuola d'Europa[20] di Montesenario, un istituto modello per ragazzi della scuola elementare e media. Le idee che muovono quest'esperienza, per molti aspetti sperimentale e all'avanguardia, sono espresse nei saggi Amicizia per i nostri figli[21] e L'esperienza di un'educazione nuova alla Scuola d'Europa[22]. Negli stessi anni collabora al quotidiano "La Nazione" di Firenze, curando, fra l'altro, la rubrica "Occhio ai ragazzi", dedicata ai problemi educativi.
Dal 1970 al 1975 è consigliera comunale di Firenze, eletta nelle liste del PSDI, ricoprendo anche la carica di vicesindaca.
A partire da questi anni si dedica anche all'attività di scrittrice, con opere di carattere autobiografico. Torna ad abitare a Vicchio, "... eterno, unico, paese dell'anima, casa mia." [23] Muore a Firenze il 9 luglio del 2000[24].
Opere
- (1940) Il problema religioso in Giovanni Gentile, Firenze, La nuova Italia (Problemi filosofici, 5)
- (1946) Parole alle donne, la vita nel socialismo, Firenze, Libreria Editrice Socialista
- (1946) Il Partito socialista e la scuola. Discorso pronunciato all'Assemblea costituente nella seduta del 22 luglio 1946, Roma, Tip. della Camera dei deputati
- (1951) Figli di nessuno, Milano, Ed. di comunità
- (1951) Non più figli di N.N., a cura dell'Ufficio stampa e propaganda del Partito socialista democratico italiano (Quaderni di propaganda. Partito socialista democratico italiano, 5)
- (1951) "Le donne e l'art.37 [intervista]", Noi donne, 45, 18 novembre 1951, p. 5
- (1952) Il sistema educativo di Maria Montessori, Firenze, Le Monnier
- (1954) Lineamenti di metodologia, Torino, Paravia (Il maestro)
- (1955) "Il fanciullo e il suo mondo di fantasia", in: Problemi della letteratura per l'infanzia in Europa. Atti delle Giornate Europee tenute in Firenze dal 27 al 30 maggio 1954, Firenze, Centro didattico nazionale di studi e documentazione, p. 44-54
- (1957) "Una nobile figura di studioso e di democratico. Gaetano Pieraccini si è spento a Firenze", Il Resto del carlino, 14 aprile 1957, p. 3
- (1960) "Sembra che tutti vedano... Vedono infatti, ma con le mani", La Giustizia, 1 novembre 1960, p. 3
- (1962) Amicizia per i nostri figli, Roma, Opere nuove (Esperienze didattiche e pedagogiche, 1)
- (1962) L'esperienza di un'educazione nuova alla Scuola d'Europa, Roma, Opere nuove (Esperienze didattiche e pedagogiche, 2)
- (1973) Milinkata, Firenze, Il fauno
- (1974) Il sole nero, Firenze, Il fauno
- (1976) Il tempo del ritorno, Selci Umbro, Stabilimento tipografico Pliniana
- (1981) Al di là del muro, cronaca di un viaggio in Ungheria, Poggibonsi, Lalli (Scrittori italiani contemporanei)
- (1989) "La politica e la donna", in Le donne e la Costituzione, atti del convegno promosso dall'Associazione degli ex-parlamentari, Roma, 22-23 marzo 1988, Roma, Camera dei deputati, p. 229-231
- (1993) Il colore delle nuvole, Firenze, Firenze libri
- (1994) Principessa, Firenze, Firenze libri
- (1995) Io torno a Vicchio, Firenze, Giorgi & Gambi
- (1997) Vivrò ancora, Firenze, Morgana
- (1998) La storia è memoria, ti racconto la mia vita, Firenze, Giorgi & Gambi (I fiorentinissimi, 1)
- (1999) Il seme della terra, Firenze, Giorgi & Gambi (I fiorentinissimi, 2)
- (1999) "Firenze, un amore incondizionato", in Ottanta voglia di raccontare, Firenze, Giunti, p. 30-34
Note
- ^ "I giorni che mi crearono l'infanzia sono soltanto miei. " (Il tempo del ritorno, p. 3)
- ^ "[...] E così crebbi cercandolo ovunque. Per anni ho creduto di poterlo incontrare improvvisamente in una qualunque strada. [...] Ogni sera fissavo dentro di me la sua immagine perché avevo paura di non riconoscerlo fra tanta gente se fosse passato del tempo e io avessi dimenticato come era fatto. [...] In una breve stagione mio padre mi aveva regalato secoli d'amore" (Il tempo del ritorno, p. 30-31)
- ^ "[...] tutto ha radici profonde nel buio e nella solitudine che ho vissuto fino a quando la mano di nonno Angiolo non cercò la mia accogliendomi nel suo grande cuore" (Io torno a Vicchio, p. 13)
- ^ "[...] crebbi in campagna, insieme al nonno. Il suo regno era fatto di campi, di alberi, di boschi" (Vivrò ancora, p. 65)
- ^ "Firenze, un amore incondizionato", in Ottanta voglia di raccontare, 1999, p. 32
- ^ Il racconto di questa esperienza in Bulgaria è descritto in Milínkata, prima opera narrativa di Bianca Bianchi.
- ^ "Mi ospitò mio nonno alla Rufina, ma io posi come condizione che almeno una volta a settimana sarei andata a Firenze", ("Firenze, un amore incondizionato", p. 32)
- ^ "Bianca Bianchi", in: I deputati toscani all'Assemblea Costituente, profili biografici. Firenze, Edizioni dell'Assemblea, 2008, p. 146-147
- ^ "Le donne iscritte erano pochissime, ma Bianca continuò a partecipare con passione profonda distinguendosi nella preparazione di iniziative culturali e intervenendo sovente a comizi pubblici, sia in città che in provincia" (Zeffiro Ciuffoletti e Antonio Di Ruggiero: "Bianca Bianchi", in: I deputati toscani all'Assemblea Costituente, profili biografici. Firenze, Edizioni dell'Assemblea, 2008, p. 147)
- ^ Tra i quali: La difesa (dal 1945 al 1947), Iniziativa socialista (dal 1946 al 1947), Il socialismo toscano, del quale fu direttrice (nel 1947) (cfr. P. De Salvo, Madri costituenti, p. 100)
- ^ "Le donne e l'Assemblea costituente Archiviato il 17 maggio 2013 in Internet Archive.", di Giulia Pezzella, Treccani.it (29.05.2006)
- ^ "Se poi la competizione politica si svolge favorevolmente per la donna, la sorpresa della sua elezione può determinare atteggiamenti diversi. A me, per esempio, fu chiesto, fino dalla prima volta, di firmare una lettera di dimissioni preparata in antecedenza [...]" ("La politica e la donna", in Le donne e la Costituzione, 1989, p. 230)
- ^ "[...] Roma mi presenta una bellezza disarmante. Uscita dalla misura d'uomo di Firenze mi trovo immersa nella misura dei giganti. Mi è impossibile pensare. Persino il colore dei palazzi mi confonde" ("Testimonianza", in: Donne e costituente, Roma, 1996, p. 13)
- ^ cfr. anche Giulia Galeotti, Bianchi Bianca, su La Scuola per i 150 anni dell'Unità d'Italia, a cura del Ministero dell'Università e della Ricerca.
- ^ Cfr. anche F.A.: "Violette per Bianca Bianchi", L'Europeo, VII, n. 275, 28 gennaio 1951, p. 5
- ^ P. De Salvo: "Il contributo dell'onorevole Bianca Bianchi", in Madri costituenti, p. 110-115 e la scheda "Bianca Bianchi" curata dalla Camera dei Deputati
- ^ Nel 1949 Bianca Bianchi pubblica le proprie riflessioni sul tema dei figli naturali nel libro Figli di nessuno
- ^ Tra le critiche più forti, quella di Giovanni Spadolini nell'articolo:"Gli illegittimi, fra morale e diritto", Il Messaggero, 23 maggio 1950, p. 3
- ^ "Quali sono i bisogni psicologici del bambino? Quali le leggi del suo sviluppo fisiopsichico? Come debbono essere i programmi ed i metodi scolastici, per ispirarsi a questi principi? Sarebbe un gran male non tener conto di queste esigenze, non rispondere a queste domande." (Lineamenti di metodologia, p. 2)
- ^ "La scuola sorge sulle pendici del preappennino toscano, a sedici chilometri da Firenze, a 720 metri sul livello del mare, sulla strada che porta al Monastero di Montesenario. Poco lontano è il paese di Bivigliano, frazione del comune di Vaglia e luogo di villeggiatura estiva" (L'esperienza di un'educazione nuova, p. 13)
- ^ "Cinque anni fa nacque la mia bambina ed io cominciai a raccogliere impressioni e osservazioni sul suo meraviglioso e incantato aprirsi alla vita. [...] Forse, in fondo a tutto questo, c'è la volontà di fermare, nei mesi e negli anni che si rincorrono, l'immagine della mia piccina nella sua primissima età, di celare, sotto la forma di una narrazione impersonale, i dolcissimi ricordi delle sue fresche impressioni, per conservare il privilegio di un tempo così felice." (Amicizia per i nostri figli, dalla 'Premessa', p. 10-11)
- ^ "Questo libro è il resoconto di un'esperienza, più che l'esposizione di una teoria" (L'esperienza di un'educazione nuova alla Scuola d'Europa, dalla 'Premessa', p. 7)
- ^ Io torno a Vicchio, p. 16
- ^ http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/11/Scomparsa_Bianca_Bianchi_donna_che_co_0_0007114397.shtml
Bibliografia
- (1946) "Le 21 donne alla Costituente", La Domenica del Corriere, 48, 19 (21 giugno 1946), p. 3
- (1950) P. Cerdonio, "Per i senza nome la legge è crudele", La Stampa, 1950
- (1951) F.A., "Violette per Bianca Bianchi", L'Europeo, VII, n. 275, 28 gennaio 1951
- (1956) Anna Garofalo, L'italiana in Italia, Bari, Laterza 1956, p. 99-100
- (1996) Marina Addis Saba, Mimma De Leo, Fiorenza Taricone (a cura di): Donne e Costituente, alle origini della Repubblica. Roma, Dipartimento per l'informazione e l'editoria (Quaderni di Vita italiana)
- (1998) Silvia Salvatici, Anna Scattigno: "Una ragazza dai capelli color del rame", in In una stagione diversa, le donne in Palazzo Vecchio, 1946-1970. Firenze, Ed. Comune aperto, p. 89-112
- (2005) Maria Casalini: Le donne della sinistra, 1944-1948. Roma, Carocci (Studi storici Carocci, 73)
- (2006) Paola Capitani: "L'incontro con Bianca Bianchi", "La Scuola d'Europa di Montesenario", in Scuola domani, Milano, Angeli, 2006, p. 12-16, p. 25-27
- (2006) Giulia Pezzella: "Le donne e l'Assemblea costituente" in: Treccani.it <10/05/2013>
- (2007) Maria Teresa Antonia Morelli (a cura di): Le donne della Costituente. Roma-Bari, GLF editori Laterza (Collana Fondazione della Camera dei deputati. Voci dal Parlamento)
- (2008) Zeffiro Ciuffoletti, Antonio di Ruggiero: "Bianca Bianchi", in: I deputati toscani all'Assemblea Costituente, profili biografici, a cura di Pier Luigi Ballini. Firenze, Edizioni dell'Assemblea, p. 143-154
- (2008) Patrizia De Salvo: "Madri costituenti: Bianca Bianchi e Lina Merlin, le donne socialiste in Assemblea Costituente", in Atti della Accademia Peloritana dei Pericolanti. Classe di Scienze Giuridiche, Economiche e Politiche, LXXVII, p. 97-116
- (2014) Francesca Gori: "Bianca Bianchi: dall'antifascismo esistenziale al virus della politica", ToscanaNovecento, 2014
- (2015) Ferdinando Leonzio: "Bianca Bianchi, in Donne del socialismo, [Bratislava], Vydavatel'stvo Divis-Slovakia, 2015, p. 75-85
- (2016) Patrizia Gabrielli: "Bianca Bianchi: la biondissima" in Il primo voto. Elettrici ed elette, Roma, Castelvecchi, 2016, p. 148-151
- (2019) Fabrizio Scheggi: "Furono protagonisti", Borgo San Lorenzo Firenze, 2019
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Bianca Bianchi, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- Bianca Bianchi, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Bianca Bianchi, su Camera.it - Assemblea Costituente, Parlamento italiano.
- Bianca Bianchi, su Camera.it - I legislatura, Parlamento italiano.
- Bianca Bianchi con Giuseppe Saragat al Congresso del PSLI applaude il discorso di Angelica Balabanoff, 1947 (?) [fotografia] (http://www.corriere.it/cultura/anniversario-diritto-voto-donne-italia/cards/costituente-21-donne-unite-cambiare-l-italia/bianca-bianchi-vicchio-1914-2000-eletta-collegio-firenze-liste-psi.shtml
- Bianca Bianchi a Marradi, 1948 [fotografia], http://www.marradifreenews.com/wp-content/uploads/2016/04/bianca-bianchi11.jpg]
- Bianca Bianchi durante un comizio in Sicilia nel 1948, [fotografia], http://www.toscananovecento.it/custom_type/bianca-bianchi-dallantifascismo-esistenziale-al-virus-della-politica/
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